| Nizza Riserva La Court 2020 |
Il vigneto destinato alla Riserva La Court è stato impiantato nel 1976 e ha un’estensione di circa 3 ettari, contando circa 5000 ceppi per ettaro. Situato a 250 mslm, il suolo di La Court è di sabbie astiane, costituito da marne argilloso-calcaree di origine sedimentaria marina, con una buona presenza di limo e sabbia, ricco di microelementi, in particolare magnesio. La resa è molto bassa, con diradamento dei grappoli in eccesso a fine estate, mantenendone 5/6 per ceppo. |
L’annata 2020 è iniziata con un inverno non rigido e con poche precipitazioni, specialmente nevose. La prima parte della primavera, in marzo e aprile, è stata asciutta e soleggiata, lasciando presagire un’annata precoce. Questa previsione è stata smentita nel mese di maggio e giugno, risultati più piovosi rispetto alla media, rallentando il vantaggio acquisito nello sviluppo vegetativo, ma soprattutto consentendo un accumulo idrico fondamentale per il periodo estivo, che è stato caldo e asciutto ma senza eccessi. L’annata 2020 è stata quantitativamente abbondante, ma il ricorso all’ormai consueta pratica del diradamento, ha ricondotto la situazione alla normalità, privilegiando ulteriormente la qualità delle uve. In generale, l’andamento climatico è stato ideale con uno sprint finale da metà agosto a settembre, inoltrato di giornate luminose e ottima escursione termica tra giorno e la notte, condizioni che caratterizzano grandi annate. |
Alla raccolta manuale, segue la fermentazione alcolica in tini di rovere da 55 ettolitri, 15 giorni a contatto con le bucce e bagnatura soffice del cappello con sistema a doccia, a temperatura controllata tra i 30°/27°. La fermentazione malolattica è svolta in tino. L’affinamento è di circa 30 mesi complessivi, di cui mediamente un anno in legno. Il 50% matura in barriques, l’altro 50% in botte grande. Dopo l’assemblaggio il vino affina in bottiglia per ulteriori 18 mesi. |
Il colore di Nizza Riserva La Court 2020 è purpureo con brillanti riflessi rubini. Al naso è ampio, intenso, elegante, con note di amarena a cui seguono note terziarie di cacao e caffè. In bocca spicca la grande struttura, con una breva fresca ma vellutata, dal finale lungo e setoso. È un vino perfetto per essere abbinato ai primi piatti della tradizione piemontese come gli agnolotti al sugo d’arrosto e i tagliolini ai funghi porcini, o anche con l’arrosto di vitello e formaggi di buona stagionatura. |
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