L'azienda Albino Armani Viticoltori dal 1607, con la sua esperienza ultracentenaria, ha sempre guardato alle sfide del futuro, mettendosi continuamente alla prova e sposando quei contesti alpini e di montagna dove Albino Armani sin dagli albori ha trovato la propria vocazione vitivinicola. In particolare, il Monte Baldo, il massiccio montuoso ancora veneto che apre le porte al Trentino e che da milioni di anni domina la Vallagarina - anello di congiunzione tra culture e territori contigui ma molto diversi, pianura e montagna -, è il territorio da cui ha origine il nuovo Trento Doc Clé Riserva dosaggio zero 2016. |
Presentata durante la 55a edizione di Vinitaly, la nuova Riserva – prodotta in sole 1000 bottiglie e che tornerà in scena soltanto nel 2025 – ha goduto di una lunga sosta sui lieviti di 60 mesi, elevandosi quindi in complessità e in struttura rispetto alla versione di Clè “classica” di 36 mesi. Il Clé Riserva 2016, dove Chardonnay e Pinot nero si fondono in egual percentuale e sapiente equilibrio, ha caratteristiche di spiccata acidità e croccantezza di profumi. Il tutto grazie alle uve da base spumante qui coltivate in Vallagarina, arrivando ad altitudini che sfiorano i 600 m slm, su terreni magri e basaltici ricchi di scheletro. |
L'azienda ha anche presentato le ultime annate dei loro bianchi, che spaziano dal Trentino al Veneto al Friuli, con diverse interpretazioni internazionali, ma anche di tantissimi vitigni autoctoni. La famiglia Armani, con alle spalle secoli di storia, ogni giorno mette in bottiglia le proprie scelte e la propria essenza, mossa dalla voglia di restituire nel bicchiere l'identità forte del suo territorio - quello alpino. |
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