«Il caro benzina è la miccia che fa accendere l'aumento dei prezzi a catena e in ogni settore, oltre al reddito disponibile di ogni cittadino. I costi della mobilità incidono fortemente in ogni settore, più o meno proporzionalmente: dal dipendente che deve spostarsi per andare al lavoro (quand'anche con aggiornate tariffe di trasporto pubblico), alle merci che arrivano nelle nostre case o nelle nostre industrie, o semplicemente anche ai trattori che devono lavorare la terra, e si ripercuotono sui nostri prezzi di vendita che applichiamo alla clientela che li deve acquistare anche - ovviamente - al di fuori della nostra Nazione; senza parlare poi del turismo: se l'Italia perde competitività nei confronti di Spagna, Francia, Grecia e Portogallo, conseguentemente il turismo ne subirà un contraccolpo e così i nostri consumi e l'economia ad essi collegata. Un aumento ipotetico può essere calcolato in un'ulteriore crescita dei prezzi del 3%». Lo dichiara Sandro Bottega, patron dell'omonima azienda di Bibano (Treviso) tra i principali produttori di vino e distillati italiani e ideatore dei "Prosecco Bar" che stanno spopolando in tutto il mondo.
«Questo è l'effetto del caro prezzi dei carburanti che potrà significare un annullamento di qualsiasi incentivo del cuneo fiscale e che sicuramente non ha portato benefici alle imprese. È necessario - continua Sandro Bottega - un pronto intervento perché questo riporti la nostra competitività almeno a com'era nel mese di dicembre nei confronti degli altri Paesi. Questo è il minimo, ma bisognerebbe fare anche molto di più. Se la resilienza in corso è il risultato delle buone politiche di Draghi e della capacità dei nostri imprenditori, annullarne gli effetti significherebbe danneggiare l'intera economia italiana che con i propri introiti, alla fine, riporta soldi nelle casse pubbliche, che non possono invece finire solo nelle casse delle aziende petrolifere: l'intervento deve arrivare con tempestività!», conclude Sandro Bottega.
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