“Due
ecomusei, ovvero: due territori, due comunità, due patrimoni, nei punti
estremi delle Alpi eppure caratterizzati dallo stesso modello operativo
e dalle stesse finalità”. Lo avevamo già scritto e lo ribadiamo: gli
scambi e le collaborazioni tra l’Ecomuseo delle Acque e l’Ecomuseo della Pastorizia,
attivo nella Valle Stura di Demonte, valle occitana che separa le Alpi
Marittime dalle Cozie, hanno dato vita a un gemellaggio senza precedenti
tra gli ecomusei.
Nelle
valli occitane la musica, assieme alla lingua e alle danze
tradizionali, è un elemento fondamentale d’aggregazione e condivisione
per le comunità locali. Non c’è festa o manifestazione in cui non si
suoni, si balli e si canti, soprattutto nelle piazze dei paesi. Anche
quest’anno, per far conoscere questa cultura secolare, l’Ecomuseo delle
Acque propone due concerti con un gruppo d’eccezione, i Sonaires de la Val Esturo,
costituito da una decina di giovani musicisti formatisi alla Scuola di
musica promossa dalla Comunità Montana Valle Stura e dall’Ecomuseo della
Pastorizia.
Il
gruppo si esibirà in due luoghi di grande impatto e suggestione, anche
grazie alla collaborazione dei Comuni e delle Associazioni locali: sabato 17 agosto alle 20.30 presso l’Hospitale di San Giovanni a San Tomaso di Majano, nell’ambito del progetto “Mappa di comunità” avviato a Comerzo; domenica 18 agosto alle 17 nel Roccolo di Pre Checo
a Montenars, nel contesto della rassegna “Note nei Roccoli” sostenuta
dalla Regione. Questo secondo appuntamento sarà introdotto da
un’escursione naturalistica alla scoperta delle sorgenti dell’Orvenco.
L’Hospitale di San Giovanni
a San Tomaso di Majano è stato fondato alla fine del XII secolo dai
cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, per fornire assistenza e
ricovero ai viandanti e pellegrini lungo la Via del Tagliamento, facente
parte dell’antica Via di Allemagna che collegava il Nord Europa con i
porti dell’Alto Adriatico. Il complesso, assolutamente straordinario
trattandosi di uno dei pochi hospitales superstiti, lo è ancora
di più per via di un intervento di restauro, ormai ultimato, condotto
con metodo e rigore e finalizzato a recuperare l’antica funzione del
sito. La chiesa adiacente, di impianto romanico, presenta all’esterno un
affresco trecentesco raffigurante tra gli altri San Cristoforo,
venerato come il patrono dei portatori o conduttori: barcaioli ma pure
pellegrini, viandanti, viaggiatori…
Il Roccolo di Pre Checo
a Montenars è appartenuto a don Francesco Placereani (1920-1986),
sacerdote, insegnante e cultore della lingua friulana nonché
appassionato uccellatore. È una delle più antiche e vaste uccellande
delle Prealpi friulane. Situata sul monte Cjastelîr, presenta una pianta
ovale, con corridoio perimetrale in carpino bianco. Alla struttura
originaria si è aggiunta verso sud un’estesa passata di forma
rettangolare simile a una bressana, realizzata dopo la Prima guerra
mondiale a completamento dell’impianto. A margine del tondo, in
occasione del trentennale della scomparsa di don Placereani, l’Ecomuseo
delle Acque ha ricostruito un muro in pietra a secco attivando un
“cantiere del paesaggio”, anche per facilitare dall’esterno la potatura
della struttura vegetale. I musicisti si esibiranno sotto la chioma di
un carpino secolare, dal tronco contorto e fittamente ramificato.
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