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giovedì 8 agosto 2019

Viaggio musicale nelle terre occitane


“Due ecomusei, ovvero: due territori, due comunità, due patrimoni, nei punti estremi delle Alpi eppure caratterizzati dallo stesso modello operativo e dalle stesse finalità”. Lo avevamo già scritto e lo ribadiamo: gli scambi e le collaborazioni tra l’Ecomuseo delle Acque e l’Ecomuseo della Pastorizia, attivo nella Valle Stura di Demonte, valle occitana che separa le Alpi Marittime dalle Cozie, hanno dato vita a un gemellaggio senza precedenti tra gli ecomusei.
Nelle valli occitane la musica, assieme alla lingua e alle danze tradizionali, è un elemento fondamentale d’aggregazione e condivisione per le comunità locali. Non c’è festa o manifestazione in cui non si suoni, si balli e si canti, soprattutto nelle piazze dei paesi. Anche quest’anno, per far conoscere questa cultura secolare, l’Ecomuseo delle Acque propone due concerti con un gruppo d’eccezione, i Sonaires de la Val Esturo, costituito da una decina di giovani musicisti formatisi alla Scuola di musica promossa dalla Comunità Montana Valle Stura e dall’Ecomuseo della Pastorizia.
Il gruppo si esibirà in due luoghi di grande impatto e suggestione, anche grazie alla collaborazione dei Comuni e delle Associazioni locali: sabato 17 agosto alle 20.30 presso l’Hospitale di San Giovanni a San Tomaso di Majano, nell’ambito del progetto “Mappa di comunità” avviato a Comerzo; domenica 18 agosto alle 17 nel Roccolo di Pre Checo a Montenars, nel contesto della rassegna “Note nei Roccoli” sostenuta dalla Regione. Questo secondo appuntamento sarà introdotto da un’escursione naturalistica alla scoperta delle sorgenti dell’Orvenco.

L’Hospitale di San Giovanni a San Tomaso di Majano è stato fondato alla fine del XII secolo dai cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, per fornire assistenza e ricovero ai viandanti e pellegrini lungo la Via del Tagliamento, facente parte dell’antica Via di Allemagna che collegava il Nord Europa con i porti dell’Alto Adriatico. Il complesso, assolutamente straordinario trattandosi di uno dei pochi hospitales superstiti, lo è ancora di più per via di un intervento di restauro, ormai ultimato, condotto con metodo e rigore e finalizzato a recuperare l’antica funzione del sito. La chiesa adiacente, di impianto romanico, presenta all’esterno un affresco trecentesco raffigurante tra gli altri San Cristoforo, venerato come il patrono dei portatori o conduttori: barcaioli ma pure pellegrini, viandanti, viaggiatori…
Il Roccolo di Pre Checo a Montenars è appartenuto a don Francesco Placereani (1920-1986), sacerdote, insegnante e cultore della lingua friulana nonché appassionato uccellatore. È una delle più antiche e vaste uccellande delle Prealpi friulane. Situata sul monte Cjastelîr, presenta una pianta ovale, con corridoio perimetrale in carpino bianco. Alla struttura originaria si è aggiunta verso sud un’estesa passata di forma rettangolare simile a una bressana, realizzata dopo la Prima guerra mondiale a completamento dell’impianto. A margine del tondo, in occasione del trentennale della scomparsa di don Placereani, l’Ecomuseo delle Acque ha ricostruito un muro in pietra a secco attivando un “cantiere del paesaggio”, anche per facilitare dall’esterno la potatura della struttura vegetale. I musicisti si esibiranno sotto la chioma di un carpino secolare, dal tronco contorto e fittamente ramificato.

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