Sono una cinquantina le malghe ancora attive sui monti della Carnia, in Friuli: dalla fine di giugno a metà settembre i malghesi - seguendo i tradizionali riti della monticazione
 – vi portano le mandrie a pascolare libere nei prati in quota, ricchi 
di erbe e fiori che conferiscono al latte (e quindi a burro e formaggi) 
profumi e sapori unici.  La maggior parte delle malghe vende 
direttamente i prodotti. In molte è anche possibile degustarli o 
assaporare i piatti della tradizione preparati con semplicità e sapienza
 e serviti su rustici tavoli in legno all’aperto o in piccoli ambienti 
riscaldati dal fogolâr. In alcune, infine, si può anche dormire, magari 
con il sacco a pelo e godere così dell’incanto della volta stellata e 
dei suoni della notte.
Vale
 la pena di salire in malga di prima mattina, in modo da poter osservare
 il bestiame al pascolo e assistere alla lavorazione del latte per la 
produzione del burro, del tradizionale formaggio di malga in forme di buona pezzatura (fra i 4 e i 6 kg) e della ricotta (che si usa anche affumicare). Fra i formaggi tradizionali, si producono anche Formadi salât a pasta dura, la Scuete frante
 (ricotta appena pressata e frantumata che, con aggiunta di panna, sale,
 pepe ed eventuali semi di finocchio selvatico, acidifica e matura in 
appositi contenitori per 40-50 giorni) e il Formadi frant leggermente
 piccante, ottenuto reimpastando con sale, pepe, panna e latte le 
scaglie di formaggi che presentano piccoli difetti. I
 prodotti variano da malga a malga sia per il loro gusto, che per la 
lavorazione i cui segreti sono tramandati per lo più da generazione a 
generazione: negli alpeggi carnici si trovano anche persone autentiche e
 fiere del loro lavoro, un mondo miracolosamente sopravvissuto 
all’industrializzazione e all’omologazione, paesaggi intatti di rara 
bellezza. 
Chi
 volesse andare alla scoperta di questo mondo fatto di antiche usanze, 
genuinità, semplicità, può partecipare alle Giornate in malga, escursioni guidate organizzate dagli uffici turistici.  Oppure trascorrere qualche giorno en plein air, facendo il Trekking della Via delle malghe. Una
 quindicina i percorsi fra cui poter scegliere, con partenza da vari 
paesi della Carnia: dedicati ciascuno ad un tema (storia, natura, 
arte&fede, gastronomia…) portano anche oltralpe, in Carinzia. 
Dalla fine di giugno alla fine di settembre, la Carnia dedica alle sue malghe una serie di gustose e autentiche manifestazioni. Denominate Mondo delle malghe, si tengono in Val Lumiei, in Val Degano e in Val Pesarina: la Sagra del Malgaro ad Ovaro (14 e 15 luglio), la Festa del Formaggio Salato e di malga a Sauris (11,12 e 15 agosto), la Festa della demonticazione e Arlois e Fasois a Prato Carnico (9 settembre), la XXXIV Mostra mercato del formaggio e della ricotta di malga a Enemonzo (8-9 e 15-16 settembre).
Vacanze in Carnia
Monti
 incontaminati, natura selvaggia e silenziosa, un patrimonio d’arte e 
storia che ben poche zone di montagna possono vantare, tradizioni 
antiche e prodotti genuini: questo, e molto altro ancora, è la Carnia, 
terra di boschi, rocce e vallate fra le più belle del Friuli Venezia 
Giulia, a due passi dal confine con l’Austria. La Carnia ha mantenuto 
intatti nei secoli i dialetti e le tradizioni della sua gente, 
sviluppando un turismo a dimensione d’uomo, ecocompatibile, non 
affollato, tanto che del rispetto ambientale ne ha fatto un 
portabandiera. Trascorrere una vacanza in Carnia significa, dunque, 
immergersi in un mondo fatto di autenticità e genuinità, essere accolti 
in strutture ben attrezzate, di qualità e a prezzi accessibili, siano 
esse piccoli hotel a conduzione familiare o alberghi diffusi, ricavati 
dalla ristrutturazione di antiche case di caratteristici paesi. Gli 
amanti dello sport possono sbizzarrirsi tra mountain-bike, cicloturismo,
 passeggiate, arrampicate, trekking fra i rifugi, equitazione, 
free-climbing, trekking a cavallo, parapendio, canoa. Non solo vacanze 
attive: tutta da scoprire la particolarissima gastronomia della Carnia e
 i prodotti tipici delle sue malghe, la sua storia antica che ha origini
 celtiche e l’ha vista come protagonista nel periodo romano (come 
testimoniano il Foro, l’area archeologica e il Museo di Zuglio, l’antico
 Iulium Carnicum), l’arte, il folclore e l’artigianato, tutti segni di un passato custodito con orgoglio e riproposto con passione. 

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