Letizia Battaglia esordisce tra Palermo e Milano all'inizio degli anni Settanta, realizzando reportages sull'evoluzione dei costumi per diverse riviste italiane, per le quali scriveva gli articoli e scattava le fotografie.
Il periodo più noto del suo lavoro inizia qualche anno dopo, a Palermo, sua città d’origine dove torna a vivere definitivamente nel 1974. Inizia qui la sua storica collaborazione con il quotidiano L'Ora, segnata dalle sue fotografie sui tragici eventi di mafia che hanno insanguinato il capoluogo siciliano per più di un decennio. Immagini divenute drammaticamente celebri, nelle quali la cronaca si unisce alla denuncia, in una coraggiosa interpretazione del lavoro di fotoreporter, peraltro realizzato da una donna all’interno di un mondo prevalentemente maschile.
A fianco di questi scatti che hanno reso Letizia Battaglia una fotografa nota in tutto il mondo, la mostra vuole però mettere in luce anche il suo desiderio di ritrarre Palermo e la Sicilia nella varietà della loro anima: così documenta e racconta con amore e gioia la miseria e la nobiltà, la bellezza dei volti, le tradizioni e le feste religiose, restituendo anche un importante resoconto della vita in un ospedale psichiatrico. Le sue immagini non sono solo scatti rubati alla vita di tutti i giorni, diventano icone e simboli di un territorio ferito e fiero, intriso di contraddizioni, dove la violenza convive con la grazia, e il dolore con una struggente vitalità.
Vincitrice nel 1985 del prestigioso premio di fotografia umanista W. Eugene Smith, Letizia Battaglia si è aperta al mondo – dall'Unione Sovietica agli Stati Uniti, dalla Turchia all'Islanda – mantenendo però salda la propria poetica, che lei stessa descrive in questi termini: “La fotografia diventa o, meglio, è la vita raccontata: m’infilo in una fotografia che è il mondo, cioè, io divento il mondo e il mondo diventa me”.
Dalla metà degli anni Ottanta in poi, Letizia Battaglia ha affiancato all'attività di fotografa un diretto impegno politico e civile: assessore nella giunta di rinnovamento guidata da Leoluca Orlando nel capoluogo, consigliere regionale, ha fondato riviste, una casa editrice e, nel 2017, il Centro Internazionale di Fotografia nei Cantieri Culturali alla Zisa, tutti impegni che offrono una nuova prospettiva sulla sua storia e produzione.
Letizia Battaglia muore a Palermo il 13 aprile 2022. Lo straordinario patrimonio frutto della sua opera e della sua vita fa ormai parte della storia della fotografia e della società italiana e il Museo Civico San Domenico è orgoglioso di ricostruire e riportare al pubblico gli indimenticabili scatti di questa rigorosissima artista, che già in passato aveva intessuto un legame con Forlì e le sue attività culturali.
Con questa mostra si rinnova l’impegno decennale della Fondazione sulle mostre fotografiche e la collaborazione, per la seconda volta, con CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, nel segno della promozione e valorizzazione di una delle forme d’arte più immediate e potenti, in cui lo sguardo di chi sta dietro l’obiettivo rende ogni scatto unico e irripetibile. Gianfranco Brunelli, Vicepresidente della Fondazione e Direttore delle Grandi Mostre, sottolinea come l’esposizione dedicata a Letizia Battaglia rappresenti un ulteriore e significativo capitolo del percorso di approfondimento sui grandi maestri della fotografia contemporanea, avviato nel 2023 con la retrospettiva dedicata all’americana Eve Arnold – un’altra straordinaria interprete del Novecento e testimone di uno sguardo femminile forte e consapevole.
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