Bologna, 17 dicembre 2025 – L’edizione 2026 di do ut do, iniziativa fondata da Alessandra D’Innocenzo nel 2012 per sostenere le attività della Fondazione Hospice MT. Chiantore Seràgnoli di Bologna, si concentra sul tema dell’Identità, promuovendo una serie di mostre ed eventi che avranno luogo, tra gennaio e febbraio, in alcune delle principali e più prestigiose sedi istituzionali e museali della città: l’Archiginnasio di Bologna, con l'artista catalano Joan Crous; l’Accademia di Belle Arti di Bologna, con la mostra “I 100 anni di Nino Migliori.” I Manichini. Identità; il Teatro Arena del Sole con Oliver D’Auria; la sede di PwC Italia in via Farini con le opere di Lorenzo Puglisi; la Fondazione Lercaro con l’artista Andrew Leslie; lo spazio di do ut do ad Arte Fiera, in collaborazione con Spazio C21 di Reggio Emilia, che presenterà un progetto del fotografo Paolo Pellegrin con EGS; Palazzo Pepoli - Museo della Storia di Bologna con la collettiva di opere di Victor Fotso Nyie, Geraldina Khatchikian, Fiorenza Pancino, Stefano Pasquini, Lorenzo Puglisi, Giorgia Severi, in collaborazione con le gallerie P420 e BoA Spazio Arte. Con questo progetto, in particolare, do ut do assume l’identità non come affermazione individuale ma come io plurale, condizione che esiste solo nella relazione e nell’attraversamento dell’altro. Non un’identità da dichiarare, quindi, ma da abitare. Il tema era stato esplicitamente discusso con Dario Fo nell’edizione realizzata insieme, come pratica concreta: l’identità non come forma stabile, ma come processo che prende senso nel passaggio tra voci, corpi e linguaggi. La scelta di Palazzo Pepoli per la mostra collettiva sopra citata risponde a questa visione: come luogo di stratificazione storica capace di sostenere pratiche fondate sulla responsabilità e non sulla rappresentazione. Osservava Alessandro Mendini, che do ut do mantiene uno stampo dadaista nella selezione degli artisti: non gerarchico, non competitivo, non illustrativo. A Palazzo Pepoli, do ut do costruirà un campo di identità plurali, in cui le differenze restano integre e, proprio per questo, producono senso comune.
Come in ogni edizione, anche quest’anno vengono coinvolti numerosi artisti contemporanei che daranno vita al progetto diffuso. Tra questi, un posto d’onore avrà Nino Migliori, storico amico di do ut do, che nel 2026 festeggerà i 100 anni. In occasione di questa celebrazione, l’artista verrà omaggiato con una mostra speciale nell’aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, a cura di Enrico Fornaroli, Direttore dell’istituzione. La mostra presenterà una serie inedita di fotografie a colori realizzate nel 1972: I Manichini, che esplora il tema proposto attraverso lo sguardo e la sensibilità artistica maturata dal maestro in quasi un secolo di ricerca nei territori dell’immagine. Inoltre, sempre in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Bologna, do ut do promuoverà anche un concorso fotografico rivolto agli studenti dal tema “Identità”. L’iniziativa intende creare un ponte generazionale tra la ricerca visionaria di Nino Migliori e le nuove generazioni di fotografi, offrendo ai giovani talenti l’opportunità di confrontarsi con lo stesso tema indagato dal maestro, offrendo loro la possibilità di esporre nel contesto di un progetto di rilevanza nazionale.
Nel panorama contemporaneo, pochi temi risultano così universali e al tempo stesso così intimi come quello dell’identità. In un’epoca di trasformazioni continue, dove i confini tra fisico e digitale, locale e globale, individuale e collettivo si fanno sempre più labili, interrogarsi sulla propria identità diventa un atto di resistenza culturale e di ricerca di senso. L’edizione 2026 di do ut do sceglie di esplorare questa dimensione attraverso lo sguardo dell’arte contemporanea insieme ad artisti, istituzioni, gallerie, imprese e collezionisti, in una riflessione corale che promette di toccare corde profonde nel pubblico coinvolto.
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“I 100 anni di Nino Migliori.” I Manichini. Identità | Accademia di Belle Arti di Bologna – Aula Magna
La mostra si compone di una serie inedita di fotografie a colori che raffigurano dei manichini di legno abbandonati. Come scrive Ascanio Kurkumelis “nel 1972 Nino Migliori realizza una piccola serie di fotografie a colori a dei manichini di legno abbandonati. L’autore è attratto dalle stratificazioni della materia, dai ritagli di tessuto di diverse cromie e tipologie, che, come lembi di pelle, tracciano una successione nel tempo, di differenti abiti, storie e identità. Questo lavoro inedito si concentra sul tema della trasformazione e del corpo, inteso come territorio in divenire, aperto al cambiamento”.
A cura di: Enrico Fornaroli, Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Bologna
In collaborazione con: Accademia di Belle Arti di Bologna
Sede espositiva: Accademia di Belle Arti di Bologna – Aula Magna, via delle Belle Arti, 54
Periodo mostra: da giovedì 22 gennaio a sabato 21 febbraio 2026
Conferenza stampa: mercoledì 21 gennaio 2026, ore 10:30
Inaugurazione: mercoledì 21 gennaio 2026, ore 11:30
Date e orari di apertura: lunedì – venerdì, ore 09:00-19:00; sabato, ore 09:00-13:00
Orari durante ART CITY Bologna 2026: giovedì 5 febbraio: ore 09:00-19:00; venerdì 6 febbraio: ore 09:00-19:00; sabato 7 febbraio: ore 09:00-24:00 (ART CITY White Night)
Ingresso libero
GLI ALTRI PROGETTI DIFFUSI
- Archiginnasio di Bologna, Joan Crous | 22 gennaio-21 febbraio 2026
- Teatro Arena del Sole, Oliver D'Auria | 29 gennaio-10 febbraio 2026
- Fondazione Lercaro, Andrew Leslie | (date in via di conferma)
- Palazzo Pepoli - Museo della Storia di Bologna, Victor Fotso Nyie, Geraldina Khatchikian, Fiorenza Pancino, Stefano Pasquini, Lorenzo Puglisi, Giorgia Severi, in collaborazione con le gallerie P420 e BoA Spazio Arte | 4-8 febbraio 2026
- PWC Italia, Lorenzo Puglisi | 29 gennaio-20 febbraio 2026
- Arte Fiera, Paolo Pellegrin, EGS, Visible & Invisible Identity, stand do ut do in collaborazione con Spazio C21 (padiglione 26 stand B90) | 6-9 febbraio 2026
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