Dalle ore 18.30 alle 20.30 – Mercato Centrale Milano (Via Giovanni Battista Sammartini, 2)
Evento gratuito e aperto al pubblico previa registrazione: https://scirocco.odoo.com/event/un-assaggio-di-spumanti-delletna-a-milano-1/register
Milano si prepara ad accogliere le bollicine dell’Etna. Martedì 24 giugno 2025, dalle ore 18.30 alle 20.30, presso il Mercato Centrale di Milano, (Sala “il ristorante” al primo piano) si terrà un evento gratuito e aperto al pubblico dedicato a una selezione di spumanti metodo classico prodotti sul vulcano attivo più alto d’Europa.
Organizzata dall’Associazione Spumanti dell’Etna, la degustazione rappresenta un’occasione unica per winelovers, operatori del settore e curiosi del gusto per scoprire l’eleganza verticale, la freschezza minerale e l’identità forte delle bollicine etnee che si presentano per la prima volta a Milano.
“Siamo felici di portare a Milano il racconto di un territorio che ha scelto di parlare al mondo con la voce fine e persistente delle sue bollicine – dichiara Francesco Chittari, presidente dell’Associazione Spumanti dell’Etna –. In un luogo vivo e accessibile come il Mercato Centrale vogliamo far conoscere al pubblico la forza del nostro metodo classico, figlio del fuoco, dell’altitudine e della visione dei nostri produttori. Sarà anche un’occasione per invitare tutti alla prossima edizione di Spumanti dell’Etna, in programma a Catania dal 28 al 30 novembre 2025, la settima edizione.”
La storia: le radici vulcaniche delle bollicine etnee
La produzione di spumante sull’Etna ha radici antiche. Secondo il racconto tramandato dal Barone Spitaleri, fu proprio lui – con il supporto del monaco benedettino Dom Francesco Tornabene – a dar vita al primo spumante metodo classico del vulcano, tra Adrano e Biancavilla, nel lontano 1870. Allora si scelse di chiamarlo “Champagne Etna”, un nome audace per valorizzare un vino di qualità prodotto in un contesto poco conosciuto.
Ma fu solo con la rinascita della viticoltura etnea che la spumantizzazione tornò a emergere: nel 1989 con Emanuele Scammacca del Murgo, che produsse il primo metodo classico da Nerello Mascalese, e nel 2002 con il Cavaliere Benanti, che puntò sulla spumantizzazione del Carricante, segnando una nuova era.
Come già intuiva a inizio ’900 il geografo Vidal de la Blache, “nella regione etnea sono concentrate le differenze climatiche dell’intera Europa”. È questo straordinario mosaico di suoli vulcanici, altitudini e microclimi mediterranei a donare personalità e longevità agli spumanti dell’Etna.
I numeri: una realtà in crescita costante
Oggi sono circa 30 le aziende che producono spumanti metodo classico sull’Etna – erano meno di 10 nel 2011 – rappresentando circa il 30% dell’intera produzione spumantistica siciliana. Numeri in continua crescita che confermano il fermento di questo comparto.
Si va da piccole cantine artigianali che producono poche centinaia di bottiglie, a realtà strutturate che investono in ricerca, impianti enologici e progetti di lungo termine. I vitigni autoctoni come il Nerello Mascalese e il Carricante non sono più esperimenti di nicchia, ma protagonisti di un segmento riconosciuto per finezza, identità e potenziale di invecchiamento.
L’Etna, con i suoi suoli lavici, le forti escursioni termiche e vigneti che arrivano fino a mille metri di altitudine, si conferma come una delle più promettenti frontiere del metodo classico italiano.
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