SASSO MARCONI - Nell'ambito della quarta edizione di Forum Appennino, la Bonifica Renana ha fatto il punto sugli interventi realizzati e progettati e sulle risorse investite nel 2021 nel bacino appenninico del fiume Reno. Si tratta di 60 mediamente di cantieri annui, in cui il Consorzio investe l'81% della contribuenza raccolta in Appennino, riuscendo però a coagulare in queste opere anche molte altre risorse rese disponibili da enti locali, dalla Regione e da fonti esterne. Oggi si è parlato soprattutto di interventi dedicati ad una fruizione sostenibile di collina e montagna: "Solo un territorio sicuro e vivibile può scommettere sul proprio futuro - ha dichiarato Valentina Borghi, presidente della Bonifica Renana - e, anche in virtù dei 100 anni di storia che i Consorzi di Bonifica celebrano quest'anno, il loro ruolo in Appennino è quello di continuare a funzionare come fattori di coesione locale e di servizio territoriale".
Sono intervenuti all'iniziativa Monica Guida, del servizio tecnico regionale ed alcuni dei numerosi sindaci presenti in sala; Tiberio Rabboni, presidente del Gal Appennino Bolognese ha evidenziato nel suo contributo la collaborazione consolidata con la Renana per la realizzazione delle connessioni sentieristiche e per la valorizzazione di questo delicato ambito territoriale. Le conclusioni sono state affidate ad Irene Priolo, assessore regionale dell'Emilia-Romagna all'ambiente, alla difesa del suolo e alla Protezione Civile.L'assessore ha illustrato tutte le attività che la Regione svolge per la prevenzione del rischio alluvionale ed idrogeologico, evidenziando l'esigenza di una programmazione condivisa tra istituzioni anche per la valutazione delle potenziali soluzioni tecniche che aumentino la resilienza ai cambiamenti climatici in atto. Secondo Irene Priolo: "Il Forum annuale potrebbe diventare un appuntamento di riflessione e di elaborazione condivisa delle politiche per la gestione e la promozione dell'Appennino, con la collaborazione di tutti gli attori presenti e disponibili."
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