Sono stati resi noti i nomi dei 10 migliori Pinot Nero d’Italia proclamati nel contesto del Concorso nazionale del Pinot Nero. La classifica, frutto di un’attenza selezione che si è tenuta a metà marzo, premia Anrar della Cantina Andriano, Baltasius della Tenuta Schloss Englar e Sanct Valentin della Cantina San Michele Appiano come i tre migliori Pinot Neri italiani dell’annata 2019 e ribadisce al contempo quanto le Giornate del Pinot Nero siano diventute nel tempo il momento celebrativo per eccellenza di questo vitigno di pregio. “Già solo la varietà di vini iscritti al concorso mostra quanto, con il tempo, le Giornate del Pinot Nero dell’Alto Adige siano diventate importanti quale palcoscenico per questo particolare vitigno”, spiega Ines Giovanett, presidentessa del comitato organizzativo. A impressionare è stato anche il livello qualitativo dei vini presenti al concorso. “Soprattutto nella TOP10 la qualità dei vini è eccezionale. Ciò conferma il fatto che il 2019, per il Pinot Nero, sia stata un’annata assolutamente straordinaria”, afferma Marc Pfitscher, vicepresidente del comitato organizzativo e responsabile del concorso nazionale. Sono riusciti a raggiungere la finale i Pinot Neri di quattro regioni italiane, mentre nella TOP10 figurano vini prodotti in tre diverse regioni. La classifica del Concorso prelude all’inizio della 24a edizione delle Giornate del Pinot Nero che andranno in scena dal 29 aprile al 2 maggio nei paesi del vino di Egna e Montagna in Alto Adige. Nelle quattro giornate gli ospiti potranno prendere parte ad una ricercata degustazione tecnica, su prenotazione, dove gli ospiti potranno degustare al tavolo i migliori Pinot Nero di oltre 85 produttori di vino provenienti da 9 aree vinicole, tra cui Trentino, Alto Adige, Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana e Abruzzo. “Un sentito grazie – ribadisce Ines Giovanett - va a tutti i produttori che anche quest’anno hanno aderito all’evento con etusiasmo, mossi dal desiderio di portare in scena l’altissima qualità delle loro produzioni enologiche.” |
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