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venerdì 11 febbraio 2022

l Club del Buttafuoco Storico compie 26 anni In una serata memorabile Sempre più unito e proiettato al futuro attraverso il Fine Dining italiano, oltre i confini dell’Oltrepò Pavese E cresce con l’ingresso di nuovi soci

 





Un nuovo traguardo per il Consorzio Club del Buttafuoco Storico, vino icona dell’Oltrepò Pavese che questo febbraio festeggia 26 anni dalla fondazione. Un compleanno che lo consacra ancora una volta simbolo ideale di aggregazione e cultura, capace di unire le nuove generazioni di vignaioli con quelle più storiche, istituzioni e partner politici, ambasciatori e amici dell’Oltrepò Pavese. Un grande rosso, complesso quanto versatile e perfetto per accompagnare la cucina contemporanea: il Buttafuoco Storico è l’emblema di un territorio che guarda al progresso, all’internazionalità e all’unione identitaria.

 

Oltre i confini dell’Oltrepò Pavese, la versatilità del Buttafuoco Storico con la cucina contemporanea

Il grande rosso oltrepadano valica i confini territoriali e si sposa con una cucina contemporanea tutta Italiana, capace di mettere in luce tutte le sfumature del celebre vino dell’Oltrepò Pavese che da sempre si distingue per storicità e fascino. Un’etichetta unica e rara, prodotta unicamente da uve autoctone: 50% Croatina, 25% Barbera e per il restante da Uva Rara e Ughetta di Canneto. Luvaggio del Buttafuoco così composto apporta, grazie alla presenza di Croatina, la struttura polifenolica necessaria per perdurare nel tempo, la carica antocianica e i sentori di frutto rosso. La percentuale di Barbera dona la spinta acida necessaria per smussare l’austerità dell’affinamento e regalare quella punta di freschezza immancabile; le rimanenti Uva Rara e Ughetta del Canneto arricchiscono il vino di elegante tipicità. L’affinamento incide sulla struttura del vino che al momento dell’assaggio non si fa attendere nello svelarsi. Un vino con una profonda anima e corpo, in grado di perdurare nel tempo e continuare ad arricchirsi di sfaccettature.

 

Le novità 2022: nuovi soci in arrivo e grandi classici dalle vinacce di Buttafuoco

Un incontro all’insegna delle novità che questo 2022 vuole celebrare: l’ingresso di nuovi soci e lo sviluppo di due linee di produzione firmate dal Consorzio, la Grappa bianca e invecchiata e il vino Chinato di Buttafuoco Storico. 

Una scelta comunicativa che vuole fare centro allo spirito combattivo e identitario dell’Oltrepò e con l’opportunità di confrontarsi e venire a conoscenza di due prodotti che arricchiscono la produzione del Consorzio: il celebre Buttafuoco Storico Chinato, messo in commercio dopo oltre sette mesi di affinamento e tanto apprezzato come aperitivo o dopo cena - e due grappe, la più tradizionale bianca e giovane e uninedita invecchiata in legno prodotta in tiratura limitata, entrambe realizzate con le vinacce del Buttafuoco Storico. Tutti e tre i prodotti sono attualmente in commercio con l’etichetta celebrativa del 25esimo anniversario del Consorzio.

Inoltre l’ingresso di due nuovi soci: la storica Azienda Bruno Verdi di Paolo Verdi, tra i fondatori del Club per passione e forte legame al territorio, solo l’anno scorso ha dato vita a una vigna dedicata al Buttafuoco Storico di cui rientra a far parte proprio quest’anno. Si aggiunge ai vignaioli anche la Società Agricola Quarti due, valorizzando il progresso di espansione del Club e raggiungendo un totale di 17 soci.

 

 

La Cena celebrativa al Bistrot T4, Milano - Cinque vini in degustazione per cinque portate a contrasto

Dall’entrée al dolce, cinque piatti della cucina di chef Nicolas Baglione per abbracciare tutte le sfumature del Buttafuoco Storico, esaltandone le caratteristiche organolettiche, mantenendo come filo conduttore il gusto umami e l’abbinamento per contrasto, sottolineando l'acidità e il tannino degli elementi. Un percorso enogastronomico fluido che vede l’evoluzione del vino in degustazione dall’annata 2017, 2012, 2007 concludendo con la 2001. In ogni portata la sempre presente sfumatura umami esalta la sensazione glutammica e la persistenza del piatto a ricordo di una cucina orientale. Il grande equilibrio e l’armonia dei sapori viene dato dall’abbinamento per contrapposizione tra i piatti e il vino, dove l’iniziale esaltazione delle durezze del Buttafuoco Storico in realtà vengono ammorbidite dalle varie componenti del piatto e viceversa.

L’insalatina di puntarelle e fegatini di pollo con il tartufo nero pregiato in abbinamento all’annata 2017, stupisce per la sua freschezza e persistenza fruttata. L’antipasto di tartare di bufala con burro al gorgonzola stravecchio unisce la delicata persistenza della carne alla piccantezza del formaggio che, insieme al calice di Buttafuoco Storico 2012 grazie alla sua longeva struttura tannica, armonizza le durezze dell’abbinamento. Poi il risotto cacio e pepe cotto nel brodo di ricciola con tartare di gambero rosso del Mozambico, lime e the macha insieme al Buttafuoco Storico 2007 e la bavetta di black angus con cime di rapa al tamarindo e colatura di peperone e miele abbinata al Buttafuoco Storico 2001. Infine il dolce al cioccolato fondente belga con la non mousse e le tre consistenze di passion fruit, pulisce il palato con una persistenza gusto-olfattiva notevole; il Buttafuoco Storico Chinato in abbinamento chiude l’assaggio con una nota lievemente officinale. Dice lo chef Nicolas Baglione: “…l’acidità della senape unita al fegatino che da la componente grassa; il tartufo nero pregiato che da la nota olfattiva e il gel all’arancia che ha quella parte che riporta al tannino… Ho fatto tutti abbinamenti per contrasto… diretti, non che accomodassero il vino, sparigliando le carte”.

 

La nascita del Club del Buttafuoco Storico

È il 7 febbraio del 1996 quando nasce il Club del Buttafuoco Storico per opera di undici giovani viticoltori: Bruno Barbieri, Davide Brambilla, Giuseppe Calvi, Valter Calvi, Claudio Colombi, Ambrogio Fiamberti, Stefano Magrotti, Franco Pellegrini, Andrea Picchioni, Umberto Quaquarini e Paolo Verdi. Il loro intento fu quello di voler recuperare un vino della tradizione che stava andando perduto, collaborando insieme per ricercarne le caratteristiche storiche, scegliere le vigne più vocate e controllarne la produzione.

I vitigni del Buttafuoco Storico sono forti, possenti e intrisi di storia quanto il vino che si produce. Attualmente il Club conta 17 viticoltori: giovani produttori e aziende storiche dellOltrepò Pavese, animati da uno spirito di unione e di rivalsa. Un territorio e dei vitigni capaci di competere con i grandi italiani, un gruppo di vignaioli mossi dalla caparbietà, dallo spirito di unione e rivalsa, dalla voglia di riportare in auge il nome e la storia del Buttafuoco Storico. Oggi le 17 aziende conducono insieme un attento lavoro di ricerca, dalle caratteristiche storiche alle vigne più vocate, fanno gioco di squadra nella produzione controllata e certificata, e sono attivi con una moderna e sviluppata comunicazione e promozione del vino prodotto.

 

 

 

 

 

 

La vendemmia del Buttafuoco Storico

Il territorio è quello dellOltrepò Pavese, una terra vocata da sempre al vino, di cui il Buttafuoco Storico rappresenta unavventura nuova: 23 gli ettari e 18 le vigne, tra i comuni di Castana, Canneto Pavese e Montescano, tutti situati lungo il 45° parallelo, la latitudine enologica perfetta.  Lo statuto registrato il 5 marzo 1996, che vincola i soci del Club a rispettare un rigido regolamento interno, prevede abitudini e caratteristiche adottate per la prima volta in questo territorio. Creare un vino rosso fermo, strutturato e pronto a invecchiare, con una produzione annua limitata e la ricerca assoluta di una produzione di qualità. Laffinamento minimo in botte dura 12 mesi, per poi passarne altri 6 in bottiglia. Le bottiglie del Buttafuoco Storico non entrano in commercio prima di 36 mesi dopo la vendemmia. Ed è un vino di grande struttura, capace di invecchiare per molto tempo, donando sempre più intensità e note nuove.

Oltre alla produzione classica, dal 2015, in occasione di Expo, il Club lancia il progetto Vino dei Vignaioli”, una bottiglia istituzionale creata ogni anno dai Cru degli oggi 17 produttori, dalla prima annata 2011 alla 2017 di questanno.

 

Il marchio del Buttafuoco Storico tra passato e presente

Il marchio rappresentativo adottato per il Buttafuoco è composto da un ovale (rievocazione della botte tipica dellOltrepò Pavese) sostenuto dalla scritta Buttafuoco, dal quale si dipartono due nastri rossi rappresentativi dei due torrenti, il Versa e lo Scuropasso, che delimitano la zona storica di produzione. Allinterno la sagoma di un veliero sospinto da vele infuocate a ricordare che nella seconda metà del 1800, la Marina Imperiale austro-ungarica varò una nave dal nome Buttafuoco”.

 

Il marchio racchiude al suo interno la storia, le persone e i vigneti che fin qui ci hanno accompagnato: 17 le aziende associate, 18 le vigne storiche, 20 le etichette di Buttafuoco Storici in commercio, 90.000 le bottiglie prodotte (dato potenziale massimo raggiunto per l’annata 2020). Dal 1996 il Consorzio Club del Buttafuoco Storico opera per far conoscere il Buttafuoco Storico in Italia e allestero raggiungendo negli anni i mercati del Nord Europa, cinesi, canadesi e statunitensi. Solo il 20% (su 90.000) della produzione è destinata allestero, il restante 80% è commercializzato in Italia, soprattutto al Nord.

 

Elenco dei 17 produttori 

Questo anniversario porta con sé anche un nuovo e personale traguardo in quanto il primo con a capo il Presidente Davide Calvi, eletto a marzo dello scorso anno.

Dietro i numeri dei soci viticoltori vi sono i volti dei produttori che ogni anno si prodigano per la buona riuscita del progetto.

 

Azienda Vitivinicola Calvi di Davide Calvi

Tenuta la Costa di Calvi G. e C.

Azienda Agricola Colombi Francesco

Azienda Agricola Colombo Carla

Azienda Vitivinicola Fiamberti Giulio

Giorgi F.lli S.S.

Azienda Agricola Giorgi Franco di Giorgi Pierluigi

Azienda Agricola Maggi Francesco S.S.

Azienda Agricola Piccolo Bacco dei Quaroni di Tommaso Cavalli

Azienda Agricola Piovani Massimo

Azienda Agricola Poggio Alessi

Azienda Agricola Poggio Rebasti

Azienda Agricola Quaquarini Francesco S.S.

Azienda Agricola Riccardi Luigi

Azienda Bruno Verdi di Paolo Verdi

Società Agricola Scuropasso

Società Agricola Quarti due SS


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