Uno dei piatti principe della
tradizione lombarda
Milano, 5
Febbraio 2021- Continua il viaggio di Borghi d’Europa alla scoperta dei piatti
della tradizione popolare lombarda: è la volta della Cassoeula (italianizzata
in “cazzuola” o bottaggio, dal termine francese “potage”), una pietanza
decisamente forte, invernale, che è stata introdotta agli inizi del ‘900, anche
se sembra che l’origine di questo stufato tipico derivi dai festeggiamenti del 17
Gennaio in onore di Sant’Antonio Abate, data che segnava la fine del periodo delle macellazioni dei maiali
(fonti Wikipedia). Il nome
deriva probabilmente dal cucchiaio con cui si mescola (cassoeu) o dalla
pentola con cui la si prepara (casseruola).
Esistono
diverse varianti nella preparazione della Cassoeula, a seconda delle diverse
zone locali della Lombardia, ma gli ingredienti base restano comunque le verze
come verdure e gli scarti del maiale, come i piedini, la cotenna, la testa e il
musetto: ad esempio, la variante milanese prevede l’utilizzo delle orecchie e
del musetto.
La
preparazione della Cassoeula richiede circa 3 ore: il risultato sarà uno
stufato con sapori definiti, dove prevalgono tendenza dolce, grassezza ed
untuosità.
Con che vini
abbinare al meglio la Cassoeula?E’ presto detto: o con dei rossi fermi di buona
tannicità, da contrapporre all’untuosità del piatto o in alternativa con degli
spumanti importanti, in modo che l’effervescenza e l’acidità del vino possano sgrassare il
palato e conferire un ottimo equilibrio.
Borghi
d’Europa consiglia pertanto un abbinamento con un Oltrepò Pavese Barbera Doc o,
spingendosi fuori dai confini lombardi, con un Valpolicella Ripasso Doc
Superiore, mentre per quanto riguarda le bollicine, con un Oltrepò Pavese
Metodo Classico Docg Extrabrut o con un Franciacorta Pas Dosè.
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