In pochi sanno che la
viticoltura nella Laguna veneziana esiste da almeno tremila anni. Con Burano,
isola dedicata ai pescatori e le isole Mazzorbo e Torcello coltivate a carciofi,
l’isola di Sant’Erasmo per secoli ha fornito frutta e ortaggi alla città di
Venezia e vi sono sempre stati i vigneti. Negli orti dell’isola vengono anche
oggi coltivati le “castraure”, il carciofo violetto di S. Erasmo, famosi in
tutta l’Italia e nell’isola, nonché Presidio Slowfood. Per questo motivo,
l’Isola di Sant’Erasmo è da sempre conosciuta come “orto di Venezia”.
Orto di Venezia
Siamo all’inizio del
2000, quando Michel Thoulouze - manager televisivo di grande successo e
pioniere della PayTv - decide di comprare casa in laguna, nell’Isola di
Sant’Erasmo. Un giorno parlando con i contadini locali scopre il vero miracolo:
ha comprato la miglior terra dell’isola. 11 ettari di terra che, un documento
settecentesco indica come a lungo chiamata “la Vigna del Nobil Uomo”. Assieme
alla sua famiglia decide di rilanciare nell'isola la produzione del vino,
utilizzando i metodi tradizionali degli agricoltori locali e la competenza
tecnica di Lydia e Claude Bourguignon, ingegneri agrari, e di Alain Graillot di
Crozes Hermitage.
Un vino di Terroir
“non c’è bisogno
dell’enologo, perché nulla viene fatto in cantina, ma un grande lavoro è
realizzato nelle vigne” dice Michel. Il vero miracolo di questo vino è infatti la
terra, che prende vita tra argilla, calcare e roccia dolomitica. Nessun
diserbante, concime chimico, sistema d’irrigazione, ma solo duro lavoro
dell’uomo per oltre 5 anni. Prima di impiantare i vigneti, infatti, i terreni
sono stati preparati in successione con orzo, ravanello, avena e radice cinese
secondo il metodo “duro su duro” cioè senza mai arare, seguendo le indicazioni
di Claude Bourguignon: “non vengono ovviamente mai utilizzati concimi, né
diserbanti”.
Vitigno a piede franco, per riscoprire l’antico gusto di antichi vitigni italiani. Le viti sono infatti state piantate direttamente nel
terreno senza che le piante venissero innestate nelle radici di vite americana,
come invece dopo l’epidemia di fillossera. Questo conferisce a “ORTO” una
qualità eccezionale.
Vendemmia rigorosamente a
mano, vinificazione più semplice possibile: solo succo d’uva fermentato
lentamente. Riposa 10 mesi di botte in acciaio e 2 anni in bottiglia. Per
questo motivo, l’annata 2017 è l’ultima in commercio. Vino da Malvasia Istriana
in predominanza, con l’aromaticità del Vermentino e un’accorta parte di Fiano
di Avellino. Un bianco con corpo, ricco di mineralità data dalle rocce
Dolomitiche, acidità naturale, la quale permette al vino di affinarsi in
bottiglia per anni, lungo al palato. È un vino adatto a essere bevuto in
accompagnamento al cibo.
Il micro-territorio si
sente subito al naso, con sentori iodati che crescono, si sente la potenza data
dal terreno argilloso, con note di miele e fiori bianchi, mandorla e una
struttura fresca e ben sapida. Le 300/400 Magnum di Orto vengono affinate
direttamente sul fondo della Laguna veneziana, una cantina naturale senza
ossigeno, senza luce e con una temperatura costante.
Per il tipo di distribuzione qualitativa in Italia (al di fuori del Veneto) è stata scelta la società di Bologna, che vanta un importante portafoglio vini (pari al 45% del fatturato). La visita alle Tenute Orto di Venezia è stata documentata da alcune stories su Instagram @Rinaldi_1957, per mantenere un tocco di suspence e di attesa.
RINALDI
1957
Rinaldi oggi ha
superato i 61 anni di storia e rappresenta una società di sviluppo di Brand e
di distribuzione specializzata nel canale On Trade, a cui si affidano oltre novemila clienti che ricercano qualità e servizio
d’eccellenza. Giuseppe Tamburi, Marcello de Vito Piscicelli, Valerio Alzani,
Gabriele Rondani sono alla guida della società che, oltre a un ricco
portafoglio di distillati e liquori, vanta un ingente portafoglio vini pari al
40% del fatturato.
Tra gli spirits che meglio rappresentano Rinaldi 1957, non mancano
autentici leader internazionali d’immagine, quali i rum Don Papa,
Centenario; il Brandy spagnolo di lusso Cardenal Mendoza, Porto
Taylor’s, Cognac Hine, Armagnac Janneau,
Calvados Boulard, Whisky Teeling, Glenfarclas, Douglas
Laing, Batida de coco Mangaroca. Negli ultimi anni a fianco
delle pluripremiate grappe Nannoni e Pilzer, si sono aggiunti il gin Ginepraio, Amaro Formidabile, il Vermouth
OSCAR.697 che compongono il “Negroni Formidabile”, un intramontabile
cocktail rivisitato da Rinaldi. Kamiki, Kura e Kirin Fuji
Sonroku, Vodka Imperial Gold (la più venduta in Russia nel
segmento premium), Tequila Viviana e Los Tres Tonos, mezcal Tier.
Dal 1999 l’azienda Rinaldi commercializza direttamente un qualificatissimo
assortimento di vini italiani e stranieri, di medio-alto profilo ma anche di
grande bevibilità, capaci di rappresentare il loro territorio, tra cui lo Champagne
Jacquart, gli Spumanti Franciacorta La Montina e il Prosecco
Valdobbiadene e DOC “Serre di Pederiva” e un ricco portafoglio di
prodotti italiani d’eccellenza, tra cui si possono trovare i vini dell’azienda H.Lun, la più antica cantina privata dell'Alto
Adige, i vini del cuore del Chianti di Castello Vicchiomaggio, il
Verdicchio di Matelica della cantina Belisario, o il Barolo
Monvigliero della cantina di Pietro Rinaldi. Questi sono solo alcuni dei
preziosi prodotti distribuiti in Italia da questa importante realtà e se ne
possono trovare molti altri consultando la parte dedicata del sito web
dell’azienda: Concilio, Branko, Valpantena, Gaggioli, Villa di Corlo,
Celli, Le Lupinaie, Poggio Rubino, Casa di Terra, Contesa, Marianna, Poderi
Parpinello e le birre artigianali Apec.
L’azienda è presente
su Facebook e Instagram dal 2017 proprio come “Rinaldi 1957”, nome che è stato poi
è andato sempre più a identificare la nuova realtà societaria.
Nessun commento:
Posta un commento