La famiglia Angelillo punta sul giovane
talento veneto per il nuovo corso del suo ristorante.
Ai piatti della tradizione milanese si
affiancano proposte più creative per una cucina classica “2.0”
Milano,
xx novembre 2019 – Simone Zanon,
veneto di Rovigo, 34 anni di cui 15 trascorsi ai fornelli -prima sul Lago di
Garda, poi ad Abano Terme e infine a Venezia per poi arrivare a Milano –, è il
nuovo Executive Chef dell’Antica Osteria di Ronchettino, tempio indiscusso
della cucina milanese tradizionale situato alla periferia sud della città.
Per Zanon, in realtà, si tratta di un
ritorno perché proprio qui, un paio di anni fa, aveva mosso i suoi primi passi
sulla piazza milanese dimostrando grande talento e creatività al fianco
dell’allora resident chef Federico Sisti, tanto da convincere Patrizia Meazza e
i figli Alessia e Francesco Angelillo ad affidargli la gestione della cucina
dell’Osteria del Ponte di Trezzano sul Naviglio, l’altro ristorante di loro
proprietà. Non appena si è presentata l’occasione, la famiglia ha voluto
riportare Zanon in città.
Sarà lui, d’ora in poi, a interpretare
i piatti iconici della tradizione gastronomica meneghina – dal risotto giallo
con ossobuco alla cotoletta, passando per il fritto misto e i mondeghili -, che
hanno fatto la fortuna del Ronchettino e che continueranno a essere il “cuore”
della sua cucina, ma anche proposte più strettamente collegate alla
stagionalità, come gli spaghettoni con trippa e tartufo nero, uno dei “must”
del menù autunnale. Parallelamente, l’estro dello chef potrà trovare maggiore
sfogo in una serie di proposte “fuori menù” – ribattezzate Fuori Milano – che vanno dal risotto Carnaroli Riserva San Massimo
con nocciole, porcini e pesto di sedano ai ravioli di maialino da latte cotto
al bbq, crema di fagioli cannellini e radicchio di Treviso cotto in forno a
legna, passando per l’uovo di cascina cotto a 65 gradi con puntarelle, crema di
patate e tartufo nero, solo per citare alcuni piatti proposti nelle scorse
settimane a latere della carta.
In un’ottica di coerenza della linea
di cucina dei due ristoranti – sempre a Zanon resta infatti anche la
supervisione della cucina dell’Osteria del Ponte – e per continuare a garantire
gli elevati standard di qualità certificati anche dalle più autorevoli guide
gastronomiche – vedi il recente ingresso del Ronchettino nella Guida Ristoranti
Espresso 2020 con ben 2 “cappelli” – la famiglia Angelillo ha deciso quindi di
premiare colui che negli ultimi due anni ha dimostrato serietà e
professionalità e di cui ha avuto modo di conoscere e apprezzare le
potenzialità.
Il nuovo corso del Ronchettino targato
Zanon sembra già dare ragione alle scelte della proprietà se è vero che il
vulcanico chef veneto ha incanalato le sue energie anche per dare nuova linfa
all’offerta food per il pranzo, che rimane gourmet, ma più leggera. Accanto al
menù “à la carte” è stata approntata infatti una proposta specifica per il “business lunch”, disponibile dal
mercoledì al venerdì, che cambia di settimana in settimana e che permette al
cliente di scegliere da una a tre portate, a prezzi competitivi, fra una rosa
di 3 antipasti, 3 primi e 3 secondi pensati per una pausa pranzo semplice e
sfiziosa, ma comunque gustosa e mai banale. Ecco di seguito alcuni tra i piatti
più gettonati delle scorse settimane: il carpaccio di barbabietola e verdure
croccanti, l’insalata di puntarelle, limone e acciughe e la selezione di
formaggi con miele d’acacia e composta di porro e prugna, tra gli antipasti; il
risotto con burro acido, coda di bue brasato e finocchietto, le pappardelle con
cime di rapa, burrata e pane tostato e le bavette Felicetti al farro tiepide
con pesto di pistacchio, pomodorini confit e burrata, tra i primi; la cotoletta
alta con purè di patate, il filetto di vitello con barbabietola e cipollotto
grigliato e la trippa con passata di pomodorini datterino e purè di patate, tra
i secondi.
Nessun commento:
Posta un commento