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mercoledì 8 maggio 2019

GIOVANNI RIZZOLI VENEZIA UNA MOSTRA A CURA DI BRUNO CORÀ & BEATRICE BURATI ANDERSON

Beatrice Burati Anderson Art Space & Gallery è lieta di presentare in occasione della 58.a Biennale di Venezia, presso la propria sede veneziana, in Corte Petriana, San Polo 1448, una mostra dedicata all’opera di Giovanni Rizzoli a cura di Bruno Corà e Beatrice Burati Anderson: VENEZIA.

A vent’anni dalla sua partecipazione alla 48.a Biennale di Venezia nella mostra dAPERTuttO a cura di Harald Szeemann (1999), Giovanni Rizzoli, esponente di punta della generazione artistica europea degli anni Novanta, ritorna in laguna con una testimonianza di Venezia, tema tanto amato quanto temuto dagli artisti di tutte le epoche, che afferma il dialogo continuo dell’artista con la propria città. 

L’universo iconografico di Giovanni Rizzoli si fa interprete di forme ed elementi materiali con dimensioni trascendenti e apre così, attraverso sculture, dipinti e disegni, un dialogo con la sua città d’origine, una Venezia personale ma anche universale, enigmatica e conosciuta, amata e odiata, ma sicuramente imprescindibile dal percorso creativo dell’artista, capace di includere, sublimandole, anche le istanze più intime del proprio vissuto.

Il pensiero di Giovanni Rizzoli è in grado di fondere un linguaggio che diventa scientifico, estetico e religioso e la città lagunare sembra sintetizzare la sua ricerca artistica inerente la spazio-temporalità dell’infinito e dell’eternità, dimensioni che egli evoca con opere le cui forme sono tanto enigmatiche quanto perentoriamente definite in senso plastico e simbolico. La sua opera si permea così simultaneamente di una valenza astratta e realistica che accoglie in sé poetiche formalmente contrapposte.

L’artista oltre ad esprimersi con immagini visive, ci fa percepire attraverso immagini emotive una visione di Venezia che si manifesta nella sua essenza più profonda e carica di significati, certo non riducibile all’immagine di un semplice luogo fisico: ne è un esempio l’opera intitolata VENEZIA, creata tra il 1997 e il 2011, che in una summa di elementi tanto palesi quanto poetici assume ed emana una profonda valenza metafisica.
Cenni biografici

Giovanni Rizzoli è nato Venezia nel 1963; ha frequentato le scuole a Venezia fino al primo anno di liceo classico, a partire dai 14 anni ha trascorso l’adolescenza tra il Canada e la Svizzera. Tra il 1984 e il 1985 ha frequentato il Works of Art Course di Sotheby’s a Londra, l’Architectural Association e la City and Guilds di Londra tra il 1985 e il 1987. Nel 1988 ha seguito un corso di pittura giapponese tradizionale a New York, città che lo ha fatto entrare in contatto con artisti tra i quali Not Vital, Saint Calir Cemin, Salvatore Scarpitta e Louise Bourgeois, a cui Rizzoli è stato legato da un lungo sodalizio. In seguito si è laureato in Storia dell’Arte Medioevale all’Università Ca’ Foscari in Venezia e ha insegnato presso la New York University nelle sedi di Venezia e New York. Vive e lavora a Milano. Dal 2017 collabora con Beatrice Burati Anderson Art Space & Gallery che lo rappresenta in Italia. Durante la sua carriera artistica il suo lavoro è stato esposto in numerose mostre personali e collettive, tra le quali: Kunsthalle di Göppingen (1996), Triennale di Stoccarda curata da Werner Meyer (1998), Biennale di Venezia dAPERTuttO a cura di Harald Szeemann (1999), Museo Pecci di Prato (2000), XXII Biennale Internazionale di Scultura di Carrara a cura di Bruno Corà (2006), XV Quadriennale di Roma a cura di Chiara Bertola, Lorenzo Canova, Bruno Corà, Daniela Lancioni e Claudio Spadoni (2008), Coup de ville a Sint-Niklaas in Belgio a cura di Jan Hoet e Stef Van Bellingen (2010), Au rendez-vous des amis Fondazione Palazzo Albizzini - Collezione Burri a Città di Castello a cura di Bruno Corà (2015), Ipotesi e Speranza Cappella dell’Incoronazione Museo Riso a Palermo a cura di Bruno Corà (2017), ET IN TERRA Beatrice Burati Anderson Art Space & Gallery a Venezia (2017), Monochrome Galerie Andrea Caratsch a St. Moritz (2018), Oro d’Italia Galleria Sergio Casoli e Mattia De Luca in collaborazione con Elena Geuna a Roma (2019).

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