Nell’ambito della manifestazione “D’Artigne in sport e… in taule” promossa dal Comune di Artegna, sabato 25 giugno dalle 9 alle 15 nella centralissima piazza Marnico di Artegna verrà allestito il “Mercato Slow Food Grenzenlos”, riservato a coltivatori diretti o società agricole familiari che hanno sede e svolgono attività nell’area CLLD HEurOpen (Leader Hermagor, Euroleader e Open Leader) e che rispondono ai requisiti di Slow Food per garantire ai consumatori cibo “buono, pulito e giusto”. Agli stand del mercato si troveranno formaggi vaccini e caprini, salumi e insaccati, pane e farine, uova e verdure, olio, vino, miele ma anche prodotti di nicchia come l’aglio di Resia, il brovadâr di Moggio e il pan di sorc, con in più tutta la simpatia dei produttori. Il “Mercato Slow Food Grenzenlos” è un progetto sperimentale, finalizzato a promuovere le produzioni agricole e artigianali del Gemonese (Friuli) e delle Valli del Gail e del Lesach (Carinzia). Si inserisce nel percorso di cooperazione “Slow Food senza frontiere” promosso dall’Ecomuseo delle Acque e da ARGE Betriebskooperation Slow Food Travel Alpe Adria Kärnten e finanziato da CLLD HEurOpen (Interreg Italia-Austria). Il progetto ha lo scopo di promuovere la filosofia Slow Food per favorire la biodiversità, far conoscere le risorse agroalimentari e culturali locali, avvicinare i produttori al consumatore, valorizzare le produzioni di filiera e l’economia circolare, consolidare i rapporti di collaborazione turistica tra Friuli e Carinzia. Alla pagina https://www.facebook.com/events/325693916270188 si troveranno tutte le informazioni sul programma della giornata, prodotti e produttori. Per prenotare la spesa va contattato il Gruppo di Acquisto Solidale dell’Ecomuseo > paniere@ecomuseodelleacque.it «Riconoscere l’importanza delle piccole produzioni locali e dell’agricoltura familiare, del ruolo delle donne e degli indigeni, della biodiversità naturale, dei processi ecocompatibili che i sistemi alimentari tradizionali garantiscono sono il primo passo verso l’eguaglianza e la disponibilità alimentare per tutti. Una corretta educazione alimentare diventa imprescindibile a tutte le latitudini, per riapprendere i valori del cibo, per farne il perno di una rinascita che ci può liberare anche da fame e malnutrizione. Del resto, anche la tanto celebrata gastronomia italiana poggia le sue radici nel contesto della fame e malnutrizione: le nostre più antiche ricette ci parlano di materie prime locali e povere, di riutilizzo degli avanzi, della genialità delle nostre donne che dovevano trovare modi gustosi e sostanziosi di nutrire la propria famiglia, con poco o niente a disposizione». (Carlo Petrini) |
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