Pinot Bianco, Pinot Nero, Sauvignon, Chardonnay e Gewürztraminer rappresentano i vitigni sui quali il winemaker Hans Terzer della Cantina San Michele Appiano, dopo un lungo processo di ricerca e progressiva evoluzione della viticoltura altoatesina, ha puntato per raggiungere l’eccellente qualità oggi riconosciuta a livello nazionale e internazionale. A rappresentanza di ognuno, Terzer suggerisce i vini San Michele Appiano da degustare per poter scoprire ed apprezzare la migliore espressione delle cinque varietà. San Michele Appiano (BZ), 27 giugno 2022 - Pinot Bianco, Pinot Nero, Sauvignon, Chardonnay e Gewürztraminer. Sono questi i vitigni di punta della Cantina San Michele Appiano, realtà vitivinicola leader in Alto Adige che ad oggi conta 385 ettari vitati, distribuiti nel comune di Appiano e dintorni. È il perfetto connubio tra la zona di coltivazione, il clima, il terreno e il sapiente lavoro manuale dei 320 soci della cantina e del winemaker, ad aver permesso alle cinque varietà di esprimere al meglio il proprio potenziale, raggiungendo la straordinaria qualità che caratterizza tutti i vini San Michele Appiano. Ognuno dei vitigni di punta della Cantina San Michele Appiano ha una storia che mette in evidenza l’importanza della natura, nell’offrire i presupposti per una produzione di qualità e dell’uomo, nel comprendere il modo migliore per metterla in atto. Così è stato per il Pinot bianco, vitigno poco considerato in Alto Adige in termini di qualità alla fine degli anni ‘70, al quale si è potuto dare nuovo valore, grazie alla scelta di abbassare le rese e di migliorare la gestione del vigneto. Il vino che rappresenta al meglio questo vitigno è il Pinot Bianco Schulthauser, imbottigliato per la prima volta nel 1982: finemente fruttato e fresco, dotato di cremosa morbidezza e di spiccata acidità e ottenuto da uve provenienti dai vigneti in zona „Schulthaus“, sopra Castel Moos ad Appiano Monte, è oggi un vino tra i più conosciuti nel panorama altoatesino. |
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