Inaugurazione: venerdì 18 marzo ore 18.00
Deborah Feingold, Annie Lennox, New York, 1983 |
Dal 19 marzo al 26 giugno 2022 il Magazzino delle Idee di Trieste presenta la mostra Io, lei, l’altra – Ritratti e autoritratti fotografici di donne artiste, a cura di Guido Comis in collaborazione con Simona Cossu e Alessandra Paulitti. Prodotta e organizzata da ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia –
l’esposizione ripercorre, attraverso novanta opere, la fotografia degli
ultimi cento anni e permette di valutare la nuova concezione della
donna e il suo ruolo attraverso una successione di straordinarie
immagini da Wanda Wulz a Cindy Sherman, da Florence Henri a Nan Goldin.
Il ritratto e l’autoritratto fotografico
sono una testimonianza straordinaria del difficile processo di
affermazione di sé e della conquista di una nuova identità sociale da
parte delle artiste donne nel Novecento e nei primi anni del nuovo
secolo. I ritratti e gli autoritratti sono luoghi di
confronto, ma anche di conflitto fra espressioni diverse dell’identità. A
forme convenzionali di rappresentazione si contrappongono nuovi modi di
esprimere la propria personalità; i ruoli consolidati della
rappresentazione della donna, le pose ripetitive mutuate dai ritratti
tradizionali cedono spazio a modalità di espressione inedite.
Da modella al servizio di un artista la donna si trasforma in figura attiva e creativa. Ai ritratti eseguiti da uomini – come Man Ray, Edward Weston, Henry Cartier-Bresson, Robert Mapplethorpe, solo per citare alcuni dei fotografi presentati in mostra – si accostano ritratti e autoritratti di donne artiste e fotografe, tra cui Wanda Wulz, Inge Morath, Vivian Maier, Nan Goldin, Cindy Sherman, Marina Abramović.
Il rapporto fra soggetto e autore della
foto contribuisce alla stratificazione dei significati e arricchisce le
possibilità di interpretazione. Se l’intuito ci porta a pensare che le
autorappresentazioni offrano un’immagine dell’autore più autentica
rispetto ai ritratti eseguiti da altri, le opere raccontano una storia
spesso diversa in cui le donne dimostrano di saper imporre la propria
personalità a colui che sta dall’altra parte dell’obiettivo; allo stesso
tempo i fotografi rivelano una straordinaria capacità nell’interpretare
il carattere di chi sta loro di fronte. Leonor Fini, la marchesa Luisa Casati, Meret Oppenheim si servono dell’obiettivo dei colleghi uomini per esprimere tutto il loro fascino e la loro forza seduttiva. Florence Henri, Francesca Woodman e Nan Goldin
al contrario, puntano su di sé l’obiettivo della macchina fotografica
per rivelare a loro stesse e a chi le osserva aspetti celati della
propria personalità, mettendo in scena, in alcuni casi, le proprie
debolezze.
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Mari Katayama, You’re mine #002, 2014, © Mari Katayama, Collezione privata, Roma |
La mostra è suddivisa in sezioni,
ognuna delle quali rende conto di una diversa forma di rappresentazione
dei ruoli che le donne interpretano nelle fotografie. La
sezione “Artiste e modelle” è dedicata alle donne che sono state
creatrici e allo stesso tempo hanno prestato i loro volti e i loro corpi
per opere altrui, come è il caso di Meret Oppenheim, Tina Modotti, Dora Maar.
La sezione intitolata “Il corpo in frammenti” raccoglie gli
autoritratti che restituiscono immagini di corpi parziali, riflessi in
specchi fratturati, con l’epidermide percorsa da linee che ne
interrompono l’integrità, come se in ciò si rispecchiasse la difficoltà
di rappresentarsi. I ritratti degli anni Settanta che hanno per
protagoniste Valie Export, Jo Spence e Renate Bertlmann mimano
ironicamente l’immagine tradizionale della donna come madre, donna di
casa o oggetto sessuale. “Una, nessuna e centomila” raccoglie gli
autoritratti delle artiste che, da Claude Cahun a Cindy Sherman,
hanno utilizzato il proprio corpo per interpretare attraverso
mascheramenti identità o stereotipi diversi. Un’altra sezione affronta
il tema degli stereotipi nella rappresentazione dalle identità culturali
e sessuali, un’altra ancora a quelli nella definizione dei canoni di
bellezza mentre alcune fotografie sono dedicate ad artiste accanto a
proprie creazioni come nel caso del celeberrimo ritratto di Louise
Bourgeois eseguito da Robert Mapplethorpe.
Va infine segnalato che l’esposizione Io, lei, l'altra
si inserisce in un progetto avviato dalle istituzioni culturali
afferenti l'ERPAC dedicato al tema dell'autoritratto e del ritratto
d’artista in una prospettiva storico-artistica che spazia dal Seicento
fino ai giorni nostri. A partire dal mese di maggio avrà luogo a Palazzo Attems Petzenstein di Gorizia la mostra Riflessi, che svilupperà il tema del ritratto attraverso prestiti da numerose istituzioni europee, mentre alla Galleria Regionale d'Arte contemporanea Luigi Spazzapan si terrà l’esposizione Artista + Artista che vedrà riuniti interventi di ricerca di artisti legati al territorio regionale e transfrontaliero.
Catalogo
La mostra è accompagnata dal catalogo Io, lei l’altra – Ritratti e autoritratti fotografici di donne artiste edito
da Skira con immagini di tutte le opere esposte e testi di
approfondimento di Guido Comis, Anne Morin, Giampiero Mughini, Anna
D’Elia, Laura Leonelli e Alessandra Paulitti. |
Man Ray, Meret au bonnet de bain, 1933 ca., (1982) © Man Ray 2015 Trust by SIAE 2022. Collezione privata, Courtesy Fondazione Marconi, Milano |
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INFORMAZIONI MOSTRA
Io, lei, l’altra – Ritratti e autoritratti fotografici di donne artiste
Dal 19 marzo al 26 giugno 2022
Magazzino delle Idee | Corso Cavour, 2, Trieste
www.magazzinodelleidee.it
Orari
da martedì a domenica 10.00-19.00; lunedì chiuso
Aperture straordinarie
Lunedì 18 e 25 aprile
Biglietti
Intero € 8,00
Ridotto € 5,00
65
anni compiuti (con documento); ragazzi da 13 a 18 anni non compiuti;
studenti fino a 26 anni non compiuti (con documento); diversamente abili
Omaggio
Bambini
fino a 12 anni non compiuti; accompagnatori di gruppi (1 ogni gruppo);
insegnanti in visita con alunni/studenti (2 ogni gruppo); un
accompagnatore per disabile; giornalisti con regolare tessera
dell’Ordine Nazionale (professionisti, praticanti, pubblicisti) in
servizio previa richiesta di accredito all’indirizzo: info@magazzinodelleidee.it
La biglietteria chiude mezz’ora prima.
Informazioni
www.magazzinodelleidee.it
info@magazzinodelleidee.it | T +39 040 3774783
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