29 gennaio 2020 – 28 marzo 2020
OPENING
martedì 28 gennaio 2020, ore 18
BUILDING
via Monte di Pietà 23, Milano
BUILDING presenta Materie, spazi, visioni, un progetto espositivo dedicato a tre artisti, i quali, ognuno su un piano, hanno progettato le opere esposte in dialogo con l’architettura delle sale. La maggior parte dei lavori in mostra sono quindi opere site specific, nuove produzioni o lavori mai esposti prima. Questa determinata modalità espositiva divisa su tre piani fa parte della progettualità di BUILDING, che propone nuovamente questo format, sperimentato per la prima volta nel gennaio 2019.
Ciò che ora viene chiamato in causa è la sfera emozionale, la creatività dell’immaginario che forgia le materie, le forza ad assumere quasi lo spessore della metafora. Il pigmento compattato fra i vetri di Sophie Ko gradualmente cede alla forza di gravità e fa dell’opera un ente in divenire; le superfici di velluto di Marco Andrea Magni trattengono la sabbia finissima di una clessidra, emblema di un tempo esploso; la linea interrotta di Valerie Krause disegna una diagonale frammentata che dinamizza il pavimento su cui è posta.
Le opere esposte assumono forza evocativa, all’osservatore viene chiesto di considerare le materie e le forme, così liberamente disposte nello spazio, per quello che sono, ma lo si invita anche a trascenderle, a cogliere l’aspetto visionario che ciascuna di esse ad un tempo nasconde e rivela.
Ciò che ora viene chiamato in causa è la sfera emozionale, la creatività dell’immaginario che forgia le materie, le forza ad assumere quasi lo spessore della metafora. Il pigmento compattato fra i vetri di Sophie Ko gradualmente cede alla forza di gravità e fa dell’opera un ente in divenire; le superfici di velluto di Marco Andrea Magni trattengono la sabbia finissima di una clessidra, emblema di un tempo esploso; la linea interrotta di Valerie Krause disegna una diagonale frammentata che dinamizza il pavimento su cui è posta.
Le opere esposte assumono forza evocativa, all’osservatore viene chiesto di considerare le materie e le forme, così liberamente disposte nello spazio, per quello che sono, ma lo si invita anche a trascenderle, a cogliere l’aspetto visionario che ciascuna di esse ad un tempo nasconde e rivela.
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