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mercoledì 19 dicembre 2018

E’ IL FRANCIACORTA IL VINO PIU’ VENDUTO DEL 2018 SEGUITO DA AMARONE, PROSECCO E BRUNELLO MA E’ IL VENETO LA REGIONE PIU’ RICERCATA


L’Osservatorio Signorvino-Nomisma ha evidenziato i trend di vendita e l’interesse del consumatore finale nei confronti del vino italiano. Le donne? Si fidano molto dei consigli degli esperti

Verona, 19 dicembre 2018 – Il Franciacorta è al primo posto come denominazione più venduta nel 2018 (10%), seguito dall’Amarone (9% con il prezzo medio maggiore di 45,5 euro) e dal Prosecco DOC DOCG (9%), poi il Brunello di Montalcino (4%): bottiglie che possono essere anche ottime idee regalo da far trovare sotto l’albero dei propri cari per queste feste! Le bottiglie che invece hanno registrato una crescita maggiore sono di Lugana, Rosso di Montalcino e Pinot Nero, seguiti da Prosecco, Amarone e Trento DOC. In merito alla spesa che gli italiani sono disposti a sostenere, la fascia di prezzo che convince gli italiani interessati ad acquistare vino, sia in store che take away, è per il 21% composta da vini che escono ad un prezzo dai 14,90 ai 19,90 euro, seguita con un 20% sul totale dai vini venduti ad un costo compreso fra i 9,90 ed i 14,90 euro: quindi un’attenzione alla qualità ma sempre con un occhio sul portafoglio. I vini rossi sono i più apprezzati (41%) per lasciare però un secondo posto alle bollicine (25%).
Le donne che entrano nei negozi di vino spesso non hanno uno schema predefinito sui vini da acquistare; anche se prediligono i vini leggeri, apprezzano sempre il consiglio di un esperto. Con un’età mediamente maggiore, l’acquirente uomo invece sa già cosa scegliere e punta sul prestigio dell’etichetta, cercando vini strutturati ed importanti.
L’Osservatorio Signorvino-Nomisma non vuole essere uno studio statico ed astratto, bensì un’indicazione sui trend di interesse del consumatore finale che possa essere una guida per i produttori ma anche per l’intero comparto vinicolo italiano. Si tratta di dati spesso difficili da recuperare, che Signorvino elabora monitorando i 15 punti vendita sul territorio. Indicazioni utili anche secondo Wine Monitor che ha voluto sostenere il progetto convinto dell’importanza di ridurre il gap statistico e informativo esistente sulle vendite di vino in Italia nel canale retail extra-GDO, monitorare le tendenze in atto sugli acquisti e i consumi di vino in un canale rilevante per le vendite di vino in Italia e l’utilità di
comprendere e anticipare i trend di consumo nel vino collegati ai cambiamenti
sociodemografici e negli stili di vita degli italiani. “La Prima veste di Signorvino nel settore enoico è proprio quella di cliente, acquistando ogni anno circa 900 mila bottiglie nelle cantine italiane. 1500 etichette in ogni store, 15 punti vendita e quasi un milione di bottiglie vendute ci permettono di estrapolare dati che speriamo possano essere un vero riferimento per il settore, grazie alla nostra possibilità di osservare direttamente il comportamento e le scelte del consumatore finale” dichiara Luca Pizzighella, Direttore di Signorvino ringraziando Wine Monitor per aver voluto sposare il progetto.
Le enoteche e i negozi specializzati rappresentano il secondo canale di acquisto di vino in Italia, dopo iper e supermercati, per il 35% dei consumatori di vino. Tuttavia, a fronte di tale rilevanza non esistono fonti informative in grado di monitorare i trend di consumo in questo canale, un gap che abbiamo cercato di colmare (seppur parzialmente) attraverso la costituzione di un Osservatorio congiunto tra Signorvino e Wine Monitor” dichiara Denis Pantini, Responsabile Wine Monitor di Nomisma.
Wine Monitor ha fornito anche alla ricerca importanti osservazioni in merito al canale di acquisto preferito dal Consumatore ed al tasso di penetrazione in una popolazione dai 18 ai 65 anni che, per il 29% ha consumato vino 2-3 volte al mese nel 2018. Di particolare interesse è anche il focus volto ad identificare l’identikit dell’acquirente in enoteca: sempre più informato sul vino ed affascinato dallo storytelling delle nostre cantine. Con un reddito di oltre 2.500 euro al mese è un grande utilizzatore del web.


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