Inaugurazione sabato 3 febbraio 2018, ore 17.30
4 febbraio – 20 febbraio 2018
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Apre sabato 3 febbraio 2018 al PAN | Palazzo delle Arti di Napoli, per la prima volta a Napoli, la mostra personale del fotografo Giorgio Cutini, concepita appositamente per questa occasione espositiva, dal titolo Le Città di Jo Kut, a cura di Marina Guida.
Il progetto, organizzato in collaborazione con l’Assessorato alla
Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, si compone di 25 fotografie
in B/N, diviso in tre visioni di città diverse: Napoli, Roma e la città immaginaria di Jo Kut.
Esposta fino al 20 febbraio 2018, la mostra accoglie i visitatori in un’atmosfera onirica.
L’artista perugino, ma anconetano di adozione, restituisce come una
composizione tripartita, il suo peculiare percorso iconico, consegnando
al visitatore frammenti di visioni veloci ed evanescenti, delle città
visitate, amate e sognate. “Uno sguardo errante quello di Cutini, che trasgredisce i postulati della fotografia accademica” come dichiara la curatrice Marina Guida nel testo critico in catalogo. «Siamo
per la fotografia che nasce dalle emozioni e dall’intelletto,
espressione latente di un’idea che nella forma e nel contenuto è
svincolata dagli obblighi del percorso della rappresentazione
figurativa. Utilizziamo la fotografia come modalità percettiva del
sapere, per esplorare, come veggenti, i confini della conoscenza»:
così dichiarava Cutini nel Manifesto “Passaggio di Frontiera” firmato
nel 1995 insieme a nomi illustri come Mario Giacomelli, Gianni Berengo
Gardin, Ferruccio Ferroni e molti altri.
Jo Kut,
seguendo la suggestione delle “Città Invisibili” di Italo Calvino, è il
combinatorio titolo prescelto per questa mostra, composto dalle
iniziali del nome dell’artista; è il nome di una città immaginaria, che racchiude la visione interiore di tutte le altre, reali ed irreali. Esploratore instancabile delle vaste plaghe del visivo, Cutini,
con occhio indagatore e sensibile, inquadra porzioni di realtà e le
trasferisce in un’atmosfera visionaria, svelando l’invisibile del
visibile. I suoi soggetti sfumati e fuori fuoco, sono
raccontati attraverso qualche dettaglio sfuggente, narrano di un
movimento in ogni direzione: nel passato, in terre lontane, fra le
strade che percorriamo ogni giorno, ma soprattutto in un altrove, in
luogo ed in un tempo che prescindono dalle coordinate spazio temporali
razionali. Sono immagini fluttuanti, sospese tra il sogno e la realtà, che attingono al vasto campionario iconico delle immagini inconsce, emozionali, catturate dall’obiettivo fotografico.
Un
piede femminile sotto il tavolo che intercetta il ginocchio del
fotografo, una porzione di cupola di una chiesa avvolta nel buio ed
illuminata da un lampo luminoso improvviso, lo stupore senza tempo di
una figura femminile che osserva un’opera di Alberto Burri, in
un’atmosfera di sospensione temporale: tanto basta, se seguiamo Giorgio
Cutini, per scoprire paesaggi della mente e delle emozioni, cui di rado
dedichiamo attenzione, soffermandoci quieti, per carpirne l’intensità.
Ma ci sono anche frequenti immersioni immaginifiche, che esulano del
tutto dal dato reale in queste indagini iconiche del fotografo flâneur,
del ricercatore di visioni. Sono immagini liminali, che ci immettono in
mondi paralleli, da altre leggi strutturati. Cutini seleziona, piccole
porzioni di mondo, risonanti scintille della visione, nel flusso
inarrestabile del sovraccarico iconico.
La
mostra, corredata da una pubblicazione in tiratura limitata edita da
IMAGO, con un testo critico della curatrice Marina Guida,
sarà visitabile gratuitamente fino al 20 febbraio 2018 secondo gli orari
di apertura previsti (aperto tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30 – la
domenica dalle 9.30 alle 14.30. Martedì chiuso.)
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