Opere sopra da sinistra a destra
- Mattia Peruzzo, Movimento blu, 2024
- Filippo Soddu, Riflessi nel pozzo, 2025
Spazio Arte Scoglio di Quarto presenta dal 3 al 29 aprile 2025 la mostra bi-personale di Mattia Peruzzo e Filippo Soddu "Frammentazioni”, a cura di Alberto Barranco di Valdivieso.
Una mostra in cui il colore si fa movimento vorticoso, ossessivo, in cui la pittura afferma ancora vita e intensità espressiva; esplosione vitale, dinamica di pensiero ed emozione nell’astrazione assoluta. Una ricerca articolata dagli artisti Filippo Soddu (1973) e Mattia Peruzzo (1992), diversi per generazione e per tecnica eppure entrambi caratterizzati da forti coerenze reciproche: il sistema pittorico aniconico “net all over” e un atteggiamento che potremmo dire “concettuale” nella riflessione sulla pittura stessa e sul suo ruolo espressivo nel campo della narrazione. Soddu e Peruzzo usano la pittura come un filtro attraverso cui, in concorso con la vista, la realtà della nostra dimensione si trasformi in visione, in percezione totale. Altro elemento interessante, e non meno utile per capirne la genesi dei lavori, è la multi disciplinarietà dei loro interessi intellettuali che dialogano in modo creativo con l’attività pittorica.
Dunque perchè chiamare “Frammentazioni” questa mostra bi-personale? Perché, nonostante Peruzzo e Soddu, come detto, utilizzino tecniche differenti, il risultato compositivo generale palesa una qualità espressiva simile, fatta di colore frammentato e materico, di azione cromatica puntuale, non polare, pivotante, caratterizzata da un “ossessivo” ipnotico movimento. Oggi cosa c’è di più contemporaneo del discorso sulla “frammentazione” o, meglio, disgregazione e ri-aggregazione per sedimentazione legato alla pittura? Nella fragilità di quel “tutto” che ci circonda quotidianamente, un “tutto” politico, sociale, estetico, culturale, morale, filosofico, tecnologico, sempre più friabile, sbriciolato, e dalla forma indefinibile, questi due pittori del nostro contemporaneo cercano, attraverso l’azione pittorica, di realizzare un racconto coerente, non simbologico , che tragga coloro che osservino i loro lavori nel luogo in cui realtà e poesia, spazio fisico e spazio del pensiero, trovino finalmente una condizione d’equilibrio: stato dinamico, non concluso, proprio come la poesia che è, appunto, “narrazione aperta” nella sua struttura dialogica. Frammentazioni, quelle dei due pittori, articolate secondo modalità diverse.
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