Prosegue fino al 18 novembre la mostra dell’artista e fotografo Nicola Lo Calzo (1979), Brigantinas, progetto vincitore del bando Strategia Fotografia 2023 promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, presso il Museo Nivola.
Nell’ambito del public program, domenica 27 ottobre alle 10.30 è prevista una sessione di approfondimento sul tema della rappresentazione delle identità e delle sue implicazioni politiche e sociali tra sguardo interno e sguardo esterno. Le relazioni di studiosi e ricercatori come Federica Pau, Lia Turtas e Sara Corona Demurtas (ricercatrici del collettivo di ricerca Filosofia de Logu), Franciscu Sedda (professore ordinario di Semiotica all’Università di Cagliari), Maria Bonaria Urban (direttore di Studies in History al Reale Istituto Neerlandese di Roma), Antonello Zanda (direttore della Cineteca Sarda di Cagliari) focalizzeranno i processi di formazione degli stereotipi e dell’invenzione del folklore nei vari ambiti artistici, ragionando sulle possibilità di decolonizzazione del pensiero e della ricerca in Sardegna. I loro interventi saranno preceduti da quelli di Nicola Lo Calzo, autore di Brigantinas, e dai curatori Elisa Medde e Giangavino Pazzola che – insieme alla presidente della Fondazione Nivola, Giuliana Altea e al direttore del Museo Nivola, Luca Cheri – coordineranno le sessioni di dialogo. Sarà possibile seguire l’incontro anche in modalità online, iscrivendosi al link dell’evento che sarà pubblicato a ridosso data sul sito del Museo Nivola, nella sezione eventi: http://museonivola.it
Con oltre trenta opere inedite realizzate sul territorio, il progetto curato da Elisa Medde e Giangavino Pazzola indaga la tematica della subalternità all’intersezione tra genere, classe e posizionamento coloniale delle lotte per la terra in Sardegna, interrogandosi sui modi in cui alcuni eventi e dinamiche abbiano influenzato la formazione delle soggettività e dell’identità sarda contemporanea.
A partire dallo studio di episodi inerenti la resistenza locale ai fenomeni coloniali e di sottomissione territoriale, e delle figure femminili che tali eventi hanno animato, Brigantinas evidenzia la persistenza di tensioni create da relazioni di potere imposte alle comunità interne che conservano uno stretto legame con le questioni territoriali e paesaggistiche dei giorni nostri.
Attraverso immagini inedite e materiali d’archivio provenienti da varie fonti (tra cui l’Archivio di Stato di Nuoro e il Museo del Banditismo di Aggius), la mostra offre un terreno di discussione per la ricerca di nuovi paradigmi visivi per la comprensione della subalternità nel mondo contemporaneo. A questi si aggiunge un video con l’interpretazione - da parte dell’attrice e autrice Vittoria Marras - di Paska Zau, protagonista della rivolta popolare di “Su Connottu” contro le leggi che abolivano l’uso comunitario delle terre (1868).
Diversi autori, tra cui Bachisio Bandinu, sostengono che “la lingua sia la testimonianza di un percorso trasformativo della vita e della cultura di un popolo, dentro l’esperienza sociale della condizione storico-politica, economica e culturale”.
In questa prospettiva si colloca il progetto Brigantinas.
Attraverso una grande installazione a parete, la mostra sviluppa un ragionamento simbolico sui registri della rappresentazione collettiva, dell’immagine come linguaggio per la costruzione del sé, affiancando fotografie di donne “delinquenti” frutto delle schedature antropologiche di metà Novecento a ritratti fotografici di donne contemporanee. L’alternanza tra identità dichiarate di attiviste e altre di giovani vestite in abiti tradizionali assume il senso di un gesto simbolico che sottolinea le tensioni tra potere e resistenza.
Costruendo una contro-narrativa che inquadra il confine tra attività illegale agli occhi del potere e lotta politica, tra devianza e resistenza, le immagini di processioni religiose e civili, di rituali e quotidianità delle comunità si offrono come terreno di discussione per analizzare la coesistenza e lo scontro tra dominanza e subalternità nei processi di costruzione identitaria.
Alla mostra seguirà la pubblicazione di un volume in collaborazione con L’Artiere Edizioni, mentre a completamento del progetto verrà organizzata una giornata di studi sul tema della rappresentazione delle identità e delle sue implicazioni politiche e sociali tra sguardo interno e sguardo esterno.
Nicola Lo Calzo
È fotografo, docente e ricercatore presso L'École nationale supérieure d'arts de Paris-Cergy e la CY Cergy Paris Université. Il suo lavoro si colloca a metà strada fra le arti visive e la fotografia documentaria, ed esplora gli usi del mezzo fotografico nel recupero della memoria delle minoranze (etniche, di genere, sessuali, ecc.). A partire dalla sua esperienza queer, Lo Calzo muove una riflessione sulle identità e sui corpi «non conformi».
Dal 2010 l’artista è impegnato in un progetto dal titolo KAM, una ricerca sulle memorie della resistenza allo schiavismo e al colonialismo in età post-coloniale incarnate nelle pratiche performative rituali di comunità storicamente marginalizzate. Si tratta di un progetto in continua evoluzione che si sviluppa in maniera rizomatica comprendendo diversi territori dell’Africa occidentale, dell’Europa e delle Americhe.
Lo Calzo ha esposto il suo lavoro in musei, centri d’arte e festival quali l'Institut des Cultures d'Islam (Parigi), CAMERA (Torino), Fotografia Europea (Reggio Emilia), la Casa de la Imagen (Mexico City), il Musée d’Art Contemporain Africain Al Maaden (Marrakesh), Musée de l'Hospice Comtesse (Lille), il Tropenmuseum (Amsterdam), il Museo nazionale Alinari della Fotografia (Firenze). Ha vinto il premio Cnap del Ministero della Cultura Francese (2018) ed è stato finalista del Prix Elysée (2018-2020) e del Prix Niépce (2020). Collabora regolarmente con diverse testate giornalistiche, tra cui Le Monde (quotidiano e rivista), Internazionale, The New Yorker e El Pais.
Museo Nivola
Il Museo Nivola di Orani è gestito dalla Fondazione Costantino Nivola, istituzione culturale non profit dedicata alla promozione dell’eredità artistica e umana di Costantino Nivola, al supporto dell’arte contemporanea in tutte le sue forme, e allo sviluppo culturale e sociale del centro della Sardegna.
Il museo, un complesso di padiglioni immersi nel verde di un parco urbano, possiede la più importante collezione europea di opere di Costantino Nivola (Orani, 1911 – East Hampton, 1988), grafico, art director e scultore attivo nel campo dell’integrazione tra arti visive e architettura, e personaggio cruciale nel quadro degli scambi culturali tra Italia e Stati Uniti nel Novecento.
Il museo organizza mostre dedicate all’arte contemporanea, con attenzione particolare per il design, la scultura, la relazione tra le arti e il rapporto fra esseri umani e ambiente. Porta inoltre avanti un programma di eventi pubblici, attività educative e ricerca, agendo come forza culturale orientata all’innovazione e alla promozione sociale al centro del Mediterraneo.
INFO
Nicola Lo Calzo. Brigantinas
A cura di Elisa Medde e Giangavino Pazzola
Progetto sostenuto dall’avviso pubblico “Strategia Fotografia 2023” promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura
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