Biscotti di Prato e Vin Santo (credit Claudio Martini Editore)
Partito il conto alla rovescia per i regali di Natale. Le feste di fino anno si avvicinano ed è una corsa in cerca dell’idea più originale da mettere sotto l’albero. Sicuramente rientrano in questa categoria le bontà di Prato, capitale italiana del turismo industriale, città di premiate pasticcerie e di prodotti tipici insoliti e speciali. Dai classici alle novità, ci sono tanti motivi per portarsi a casa i gusti e i profumi della Toscana che non ti aspetti.
Pan di Stracci
Il nuovo dolce di Prato che si ispira alle stoffe rigenerate del più grande distretto tessile d’Europa
La produzione dei tessuti rigenerati, eccellenza pratese, è fonte di ispirazione del Pan di stracci, il nuovo dolce da forno ideato dal giovane Leonardo Cai, studente del corso di Disegno Industriale del DIDA - Design Campus dell’Università di Firenze che ha “progettato” il Pan di stracci per la propria tesi, affiancato dal Maestro di Arte Bianca Massimo Peruzzi. Il Pan di stracci si prepara usando gli avanzi di pan brioche e, oltre alla versione classica, ci sono diverse proposte che rimandano ai colori dei pregiati tessuti che le aziende del distretto pratese ogni anno preparano per le case di moda di tutto il mondo. Un’ulteriore sorpresa è nella confezione: un sacco in jeans rigenerato composto da filato 100% cotone e progettato per aprirsi e diventare una tovaglia.
PanPrato
Un lievitato speciale per le feste
Nato da un’idea del pasticcere campione del mondo Luca Mannori e realizzato in collaborazione con il salumificio Mannori e con gli artigiani del luogo, il PanPrato è prodotto nel periodo natalizio, insaporito con spezie toscane, olio extra vergine di oliva di Carmignano e prodotti di alta qualità. Alla base un lievito naturale che si realizza in tre giorni. È soffice e ricco di tutti i colori dei pomodori secchi, dei peperoni gialli e delle olive nere. Gustoso per gli ingredienti di qualità, come la Mortadella di Prato del salumificio Mannori, l’olio evo di Carmignano, il pecorino stagionato di Pienza, la farina GranPrato.
Mortadella di Prato
Il prodotto IGP e Presidio Slow Food che da secoli profuma di alkermes
La Mortadella di Prato è un salume antico, dolce e deciso, per molti ancora da scoprire. A rischio di estinzione, la ricetta è stata riscoperta negli anni ’50 da un produttore di Galciana (Gori) e ripresa successivamente grazie all’impegno dei 5 produttori: i Salumifici Mannori, Conti, Marini, Roma e Tradizione Salumi, riuniti oggi in un’associazione. Importante la presenza di Slow Food, che nel 2000 ha riconosciuto il salume pratese come presidio. I produttori sono oggi i garanti del disciplinare di produzione della Mortadella di Prato IGP. Si fa solo con carni magre e scelte, le cui procedure di lavorazione sono rimaste invariate: il prodotto vien macinato, insaccato, fermentato e cotto in forno a vapore. L’alkermes, liquore incluso nella cosiddetta “concia”, dà alla mortadella il tipico colore rosato.
Bozza pratese
Il pane sciocco toscano orgoglio dei fornai di Prato
La Bozza pratese è un pane tipico della storia contadina. Alla base dell’impasto c’è la farina GranPrato, derivante dal grano prodotto sul territorio e macinata con il metodo tradizionale. In più: acqua e lievito madre. Niente sale. L’impasto viene lasciato a riposo e lavorato nuovamente, infine tagliato a mano e cotto nel forno. Pane sciocco, come da tradizione toscana, e leggermente acido, la Bozza di Prato si presta ad accompagnare le ricette saporite della cucina pratese. Prodotta secondo i disciplinari dell’Associazione GranPrato, che impongono filiera cortissima, rispetto dell’ambiente ed equo compenso dei lavoratori, la Bozza pratese è stata inserita nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali della Regione Toscana.
Vini di Carmignano
La produzione vinicola d’eccellenza di uno storico borgo toscano
I vini di Carmignano, prodotti sulle colline della provincia di Prato, sono eleganti, complessi, longevi e apprezzati nel mondo perché nascono dalla perfetta combinazione tra suolo, clima e tecniche di coltivazione, rispettose delle tradizioni e con il plus dell’innovazione e della sostenibilità. Il Carmignano è una delle undici DOCG della Toscana, tra le più piccole in Italia, con circa 200 ettari di vigneto. I vitigni combinano varietà autoctone internazionali, come il Sangiovese, i Cabernet Sauvignon e il Cabernet Franc, introdotti dai Medici, il Canaiolo Nero e il Merlot morbido. Gli aromi sono intensi e l’acidità è buona, caratteristiche che danno a questi vini grande complessità e struttura.
Olio delle colline pratesi
Una gemma intrisa degli aromi delle erbe selvatiche nate all’ombra degli ulivi secolari
Un extravergine che, oltre a soddisfare gli standard più elevati, offre anche straordinarie proprietà organolettiche. L’olio delle colline pratesi viene estratto esclusivamente con metodi meccanici, senza ricorrere a processi chimici, con una temperatura inferiore a 28°C e deve rispettare standard rigidi, presentando un'acidità massima dello 0,8%. Dalla spremitura emerge un prodotto grezzo al 100%, privo di necessità di ulteriori raffinazioni o lavorazioni. Un tesoro insostituibile nella ricca tradizione culinaria toscana, impiegato con maestria soprattutto a crudo, divenendo protagonista in quasi tutte le sue ricette.
Biscotti di Prato
Il simbolo della tradizione enogastronomica della città
La loro origine è antica e la loro esatta data di nascita è difficile da determinare, ma è certo che i "bischotelli" con le mandorle erano già presenti sulle tavole medicee. Perfezionata nel 1858 da Antonio Mattei, la ricetta dei biscotti di Prato è ancora oggi invariata, apprezzata da intellettuali come Hermann Hesse e Curzio Malaparte, stilisti, artisti, viaggiatori. Negli anni sono nate numerose attività produttive e commerciali che, con il riconoscimento dell'IGP, si sono riunite in un Consorzio per la tutela e valorizzazione del biscotto di Prato. È consiglio antico inzuppare i biscotti, nel Vin Santo accompagnamento ideale di questo famoso dolce di Prato.
Zuccherini di Vernio
Un dolce portafortuna
Sono biscotti secchi che vantano una storia affascinante, offerti durante gli eventi speciali come simboli di buon auspicio. Gli zuccherini, a forma di ciambellina, vengono preparati con anice e ricoperti con uno strato di zucchero glassato. Oggi sono ancora prodotti seguendo le tradizioni antiche e richiamano appassionati e curiosi di assaporare un pezzo di storia culinaria toscana.
Fichi secchi di Carmignano
Ghiotto presidio Slow Food: a Carmignano c’era un fico per ogni casa
Con pochi produttori e quantità limitate (inferiori alle richieste) i fichi secchi di Carmignano sono una delle specialità più insolite del Pratese, molto apprezzata al di fuori dei confini nazionali. Si tratta di una coltura limitata, rara in Italia e unica in Toscana. La varietà destinata all’essicazione è esclusivamente la "dottato", la migliore della specie, che si può mangiare con un filo di burro e un gheriglio di noce. Ma questi particolari fichi si possono consumare anche freschi, accompagnati con la Mortadella di Prato oppure farciti di panna e pinoli per antipasto.
I fichi secchi sono presidio Slow Food dal 2001 e hanno un proprio consorzio di tutela nell'Associazione Produttori Fichi Secchi di Carmignano.
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