Un ristorante stellato e resort inserito all’interno di un bio parco da 15 mila mq contenente oltre 400 erbe aromatiche, nel pieno rispetto della biodiversità.
Oltre alle erbe sono presenti germogli e fiori edibili, il tutto immerso all’interno di un bosco che è un vero e proprio polmone verde nel panorama delle Langhe.
A testimonianza della simbiosi con il territorio circostante, il nome stesso della struttura richiama la Pera Madernassa, una varietà tipica del Roero. Il ristorante è stato recentemente inserito nella lista dei 100 migliori ristoranti al mondo secondo la We are smart green guide. Dal punto di vista più strutturale, La Madernassa utilizza solo energia prodotta da fonti rinnovabili ed è certificata la “Garanzia di Origine” (GO) dal 2021.
Il combustibile che alimenta il fabbisogno energetico è generato da impianti solari ed eolici, situati a meno 70km da Guarene. La scelta della sostenibilità si concretizza nell’utilizzo di soli prodotti locali, che giungono in confezioni di vetro e alluminio, seguendo una politica plastic-free. Anche l’acqua non fa eccezione, poiché essa proviene dalla fonte Eva Rocce Azzurre che, inserita nel cuore del Massiccio del Monviso, è il bacino più alto in Europa (2042m).
Oltre all’acquisto da produttori locali, all’interno dei terreni de La Madernassa sono presenti spazi dedicati alla coltivazione dell’orto, del vigneto, della serra e del bosco, così da rifornire il più possibile il ristorante con ingredienti autoprodotti e a Km0. E anche qui è adottata la strategia plastic-free, visto che i sostegni sono in acciaio, mentre i pali sono in legno di bambù.
Tutti gli ingredienti prodotti nei boschi, nelle serre, nei vitigni e nell’orto sono utilizzati nella proposta culinaria stellata di Giuseppe D’Errico, per un’idea di cucina che intende fotografare il territorio delle Langhe e del Roero con soli ingredienti a Km0.
Queste le parole di Ivan Delpiano, CEO de La Madernassa:
“Con il progetto Madernassa, ho fortemente improntato il resort verso un’oasi dove flora e fauna fossero protette, armonizzate e raccontate, dove il green non fosse solo una parola ma vi fosse alla base il valore etico. Maggiori costi a fronte di scelte coraggiose inerenti approvvigionamenti energetici, scelta di fornitori etici, che non usino la plastica negli imballaggi e con una forte attenzione verso i dipendenti, sono alcune delle scelte prese e che continueremo a seguire anche nel futuro. Vogliamo lavorare sul territorio per preservare una cultura di prodotto quasi perduta, come quella della pera madernassa, da cui prende il nome il ristorante. Dal mio punto di vista non esiste fare impresa senza coinvolgere e donare qualcosa di bello ed utile al territorio ed alla comunità che ci ha accolto”.
Nessun commento:
Posta un commento