La mostra La nascita di una metropoli: Roma al tempo di Sisto V, allestita presso gli spazi espositivi di Palazzo Paradisi a Montalto delle Marche, è stata prorogata fino al 2 giugno 2024, ed è visitabile il sabato pomeriggio dalle ore 15 alle ore 19, e la domenica dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 19.
Il progetto, nato da un’idea di Stefano Papetti con Tommaso Strinati, intende ripercorrere la complessa operazione di renovatio urbis sviluppata dal papa marchigiano Sisto V in soli cinque anni di pontificato, operazione che elesse la Città Eterna a modello di riferimento per il rinnovamento urbanistico attuato nei secoli successivi in varie capitali europee.
Dal 1585 al 1590, infatti, fu avviata un’intensa attività di costruzione che cambiò indelebilmente il volto di Roma. Il progetto, reso possibile grazie alla competenza dell’architetto Domenico Fontana e di una folta schiera di pittori, scultori, stuccatori, richiamati a Roma da tutte le città d’Italia, interessò la costruzione di alcuni capisaldi della centralità direttiva – Villa Montalto, il Palazzo Lateranense, il Palazzo del Quirinale, il Palazzo Nuovo Vaticano, la Biblioteca Vaticana – e dell’idea religiosa del pontefice – Cappella Sistina, Cupola di San Pietro, San Girolamo degli Schiavoni –, oltre che vie di passaggio, come la via Felice e la strada di San Giovanni, e spazi urbani articolati intorno agli obelischi, alle colonne, alle fontane. Infine, le decorazioni pittoriche delle decine di migliaia di metri quadrati delle nuove pareti e delle nuove volte in cui trascrivere le pagine mirabolanti della “Bibbia sistina”.
La mostra vuole dunque ripercorrerne questa storia, attraverso quattro differenti sezioni tematiche.
La prima, dedicata più in generale alla celebrazione delle imprese sistine, prende le mosse dal raro testo a stampa del 1591 in cui Baldo Catani descrisse la pompa funebre e gli apparati effimeri predisposti in occasione della traslazione della salma di Sisto V, offrendo una sintesi delle operazioni urbanistiche realizzate a Roma durante gli anni del pontificato sistino rappresentate nel catafalco funebre fatto predisporre in quella occasione dal cardinale Alessandro di Montalto.
La seconda sezione si sofferma invece sulla residenza romana del Pontefice, Villa Montalto. Distrutta sul finire del XIX secolo per fare spazio alla costruzione della Stazione Termini, la Villa che Sisto V, prima ancora di salire al soglio di Pietro, aveva fatto realizzare per sé e per la propria famiglia rappresentava una summa delle ambizioni del pontefice. Attraverso descrizioni e fotografie d’epoca riprese prima della demolizione saranno mostrati gli edifici, le fontane, i giardini che circondavano la residenza formando un complesso edilizio di straordinaria grandezza. Inoltre, in ricordo dei fastosi cicli pittorici delle sale interne che celebravano la figura del pontefice e le sue imprese, sono presentati in mostra per la prima volta due affreschi che facevano parte della decorazione del salone centrale della villa Montalto, strappati in occasione della demolizione dell’edificio e recentemente recuperati presso una collezione privata romana.
La terza sezione analizza le Basiliche di San Pietro, di San Giovanni in Laterano e di Santa Maria Maggiore, che furono oggetto di una significativa operazione di restiling. A testimonianza, viene esposto per la prima volta il modello realizzato dal pittore Ferraù Fenzoni per una delle scene affrescate sulle pareti della Scala Santa, impresa pittorica di grande impegno diretta da Cesare Nebbia e Giovanni Guerra. I due busti reliquiario dei santi Pietro e Paolo fatti esporre da Sisto V nel Sancta Santorum, dispersi in età napoleonica, sono invece documentati attraverso due inediti dipinti conservati presso la Pinacoteca Civica di Treia che testimoniano la predilezione espressa da Sisto V per la opulenza degli arredi liturgici valorizzati da smalti e pietre preziose, confermata anche dalla scelta di donare alla città di Montalto il reliquiario già appartenuto al cardinale Barbo, esposto anch’esso a Palazzo Paradisi insieme ad un raffinato paramento donato dal pontefice alla sua città. Dalla Biblioteca Comunale R. Spezioli di Fermo giungono invece una serie di preziose incisioni che illustrano il sacello di Sisto V in Santa Maria Maggiore realizzate nel 1621 e tratte dal testo di Paolo De Angelis “Basilicae S.Mariae Maioris” dato alle stampe a Roma presso Bartolomeo Zanetti.
Infine, l’ultima sezione approfondisce i rinnovamenti urbanistici attuati da Sisto V, tra cui la costruzione di ampie vie rettilinee, di obelischi destinati a segnalare i luoghi più significativi dell’Urbe e il restauro delle colonne centenarie di Traiano e di Marco Aurelio per riconvertirle a simboli della vittoria del Cristianesimo sul Paganesimo. In esposizione, una grande pianta di Roma mette in evidenza i molteplici luoghi nei quali l’intervento sistino ha inciso in modo determinante nella definizione di una nuova città destinata a divenire il simbolo stesso della cristianità. Inoltre, una serie di stampe sei e settecentesche illustrano i luoghi della città eterna più fortemente caratterizzati dalla volontà di Sisto V di affermare il nuovo ruolo dell’Urbe.
Del percorso espositivo della mostra inoltre costituiranno parte integrante le sezioni dedicate al reliquiario di Montalto ed alle medaglie sistine già allestite all’interno di Palazzo Paradisi.
Si aggiunge a supporto un filmato realizzato attraverso l’uso di droni e di altri accorgimenti tecnici che aiuta nella difficile restituzione della complessità dei molti interventi urbanistici ed edilizi.
Nel corso della mostra sono previsti alcuni incontri di approfondimento sull’età sistina curati da Tommaso Strinati. Tutti gli eventi in programma si svolgeranno a Montalto delle Marche, borgo pilota per la Regione Marche nell’ambito della linea di azione A del PNRR “Attrattività dei Borghi” del Ministero della Cultura.
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