Col San Martino, 19 marzo 2024 – Con i suoi 110 ettari vitati, 900 mila bottiglie vendute in oltre 35 paesi e ormai 40 anni di vita, l’azienda Andreola è divenuta simbolo della viticoltura eroica del Valdobbiadene Docg, producendo da sempre vini letteralmente “fatti a mano”, a conferma dell’impegno costante volto verso la ricerca qualitativa. L'azienda DI Farra di Soligo, quest’anno, tiene a battesimo due importanti novità. La prima è la nuova referenza Aldaina Al Mas Rive Di Guia, un extra brut 100% Glera, mentre la seconda è il Nazzareno Pola Etichetta del Fondatore 2023, che quest'anno viene ricondotto ad una specifica area di origine con menzione: "Rive di Santo Stefano".
Stefano Pola, a capo dell'azienda, esprime entusiasmo per questi importanti traguardi: “Siamo orgogliosi di raccogliere i frutti di un progetto enologico di altissimo livello che parte da lontano. L'etichetta del Fondatore 2023, arricchita dalla menzione "Rive di Santo Stefano", celebra ufficialmente il vino come simbolo di massima qualità e di una tradizione vitivinicola secolare del Valdobbiadene DOCG, nata da vigneti ripidi, lavorati manualmente dai viticoltori. Questo vino rappresenta la visione personale di Nazzareno Pola, selezionato tra i vini più iconici dell'azienda, come il Dirupo, una cuvée proveniente da varie vigne dell'area storica della denominazione.”
La linea Andreola si arricchisce inoltre, nel 2024, di una ulteriore novità, un nuovissimo prodotto dal nome particolarissimo: è l'Aldaina Al Mas Rive Di Guia Extra Brut Valdobbiadene Docg. Questo vino, nato dalla vendemmia 2023, è frutto di una vigna speciale coltivata già dal 2013, situata nel Comune di Valdobbiadene, all'estremo oriente della sottozona di Guia. “L'appezzamento di circa 6 ettari comprende tutte le esposizioni di una piccola valle che parte da circa 250 m sul livello del mare e tocca i 350 m nella parte sommitale. Abbiamo scelto questo nome in quanto Mas è il toponimo sul quale si estende questa bellissima vigna mentre Aldaina è un termine dialettale che da sempre è stato utilizzato nel parlato del luogo per identificare questa località. Il nome insieme significherebbe “Maso sulla slavina” perché tutto il suolo fertile e profondo sul quale si erge questa bellissima vigna con un casolare in posizione centrale deriva da un antico smottamento della collina superiore chiamata Madean. Data l'altitudine e la pendenza siamo a pieno diritto in condizioni di viticoltura estrema”, afferma l’enologo della cantina, Mirco Balliana.
Tutte queste condizioni si traducono nel calice in una delle massime espressioni di profondità e persistenza del vitigno Glera anche grazie alla presenza di vecchie marne calcaree. Il suolo profondo dona spiccata sapidità ed il clima tendenzialmente fresco assicura una vibrazione acida di rara eleganza. Un vino memorabile, versatile in ogni abbinamento, che sa stupire e lasciare un ricordo che dura nel tempo.
Nessun commento:
Posta un commento