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lunedì 12 luglio 2021

Il Tagliamento, distruttore e costruttore

 



Conoscere il Fiume Tagliamento. Questa la finalità del progetto “I segreti del Tagliamento”, promosso dalla SAF – Società Alpina Friulana e organizzato in più tappe con incontri, conferenze ed escursioni. Risalendo il corso d’acqua, il cammino ha superato l’Anfiteatro morenico affacciandosi alla pianura alluvionale del Campo di Osoppo-Gemona, importante unità geografica della Regione. L’acqua ne costituisce l’elemento originario: la pianura infatti deriva da un vasto lago aperto che si estendeva a monte delle colline moreniche, dopo il ritiro del ghiacciaio tilaventino avvenuto migliaia di anni fa. Il Tagliamento, affluendo e uscendo dal bacino lacustre, con i suoi sedimenti ha riempito la conca e formato la piana.

Venerdì 16 luglio alle 18.30 ad Artegna ne parleranno Furio Finocchiaro docente di geologia all’Università di Trieste, Antonio Nonino operatore naturalistico e culturale del CAI, Maurizio Tondolo coordinatore dell’Ecomuseo delle Acque del Gemonese di cui fa parte il Comune di Artegna. L’incontro avrà luogo sul terrazzo erboso del Colle di San Martino, accanto al Castello Savorgnan. Si tratterà di una conferenza particolare perché le slide verranno sostituite dalla vista impagabile che si gode dall’altura. La prenotazione è obbligatoria.

 

«I fiumi hanno un ruolo importante nel modellamento della superficie terrestre, il cui rilievo è il risultato dell’equilibrio tra le due grandi categorie di forze in gioco sul nostro pianeta: la dinamica endogena e la dinamica esogena. In altre parole la tettonica delle placche, forza endogena, è il fattore fondamentale che sta alla base della formazione delle montagne, mentre pioggia, vento, ghiacciai (la dinamica esogena) tendono invece a smantellarle, a demolirle. Sono processi che se da una parte si sviluppano su tempi lunghissimi, appunto geologici, con una lentezza che quasi non ne consente una valutazione alla scala umana dei tempi, dall’altra si concretizzano attraverso eventi brevi e violenti». (Furio Finocchiaro)

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