Nell’ambito della manifestazione Gemona, formaggio e dintorni, sabato 9 novembre alle 16 presso il LAB Terremoto in piazza Municipio 5 a Gemona, avrà luogo un incontro tra le latterie turnarie dell’arco alpino (Friuli, Trentino, Veneto e Slovenia), organizzato dall’Ecomuseo delle Acque del Gemonese e dalla Condotta Slow Food “Gianni Cosetti”, in collaborazione con il Comune di Gemona.
L’incontro è finalizzato alla redazione di una carta dei princìpi in cui le latterie turnarie possano riconoscersi e alla definizione di un logo di cui potranno fare uso. Interverranno tra gli altri Lorenzo Berlendis, consigliere nazionale di Slow Food, e rappresentanti della Latteria turnaria di Campolessi (Friuli), del Caseificio turnario di Peio (Trentino), della Latteria turnaria di Valmorel (Belluno), della Comunità di Lom (Tolmin, Slovenia).
Le latterie turnarie erano un tempo diffuse in tutto l’arco alpino. Le caratterizzava una modalità di gestione del latte semplice, economica e adatta alla produzione casearia di piccola scala, con numerosi allevatori sparsi nelle borgate. Il modello turnario ricalcava e formalizzava l’usanza antica di mettere insieme il latte di più famiglie e caseificare collettivamente, con lo stesso principio della panificazione in comune.
A differenza delle latterie sociali, le latterie turnarie non acquistano il latte ma effettuano un servizio di lavorazione per conto dei soci. Ogni allevatore dispone di un libretto dove ogni giorno viene annotato il latte conferito e il credito (o il debito) di latte nei confronti della latteria. Tutto il latte portato dagli allevatori in una giornata viene trasformato per conto di un unico socio: i prodotti ottenuti in quella giornata sono di proprietà del socio, che può decidere se ritirarli e commercializzarli in proprio o venderli allo spaccio della latteria.
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