La consegna del riconoscimento in programma
sabato 9 novembre a Merano
durante la presentazione della guida curata
da Mario Busso e Alessandro Scorsone
Quaranta (curatore scientifico): «Soddisfatto
e orgoglioso per questo prestigioso premio che riconosce il grande lavoro portato
avanti dai diversi territori coinvolti»
Assegnato ai territori coinvolti nel progetto
‘Biowine’ (Biological Wine Innovative Enviroment) il ‘Premio Speciale Ecofriendly
Vinibuoni 2020’. L’importante
riconoscimento viene conferito dalla guida ‘Vinibuoni d’Italia’ (edita dal
Touring Club Italiano), in collaborazione con Verallia (gruppo francese di
contenitori in vetro per alimenti con otto stabilimenti in Italia), Repower (gruppo
internazionale attivo nel settore energetico da oltre cent'anni) e Amorim (azienda
portoghese leader mondiale nella produzione di tappi di sughero). Il Premio
Ecofriendly viene conferito alle aziende virtuose che si sono messe in evidenza
nell’abbattimento dei consumi energetici, nel recupero delle acque, nella
riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, nell’utilizzo di prodotti
eco-compatibili, nella conduzione biologica o biodinamica, nell’impiego di
energie alternative, nell’uso dei residui di potatura o altro, nella fruizione
di materiali riciclati per imballaggi, nell’uso di bottiglie leggere…
Si tratta di un riconoscimento nel segno
della sostenibilità, driver sempre più importante per il mondo del vino, sia
per le scelte dei consumatori, che per le strategie delle cantine. Saranno
quattro le aziende italiane che quest’anno riceveranno l’importante Premio: Astoria
Vini (Veneto), Letrari (Trentino), Leone de Castris (Puglia) e Fratelli Puddu (Sardegna).
A queste si aggiunge il Premio Speciale assegnato ai territori di ‘Biowine’ (Sannio
e Cilento in Campania e la Val d’Agri in Basilicata) “che hanno implementato,
rafforzato e diffuso - si legge nella motivazione del Premio - pratiche
sostenibili nella produzione vitivinicola e hanno saputo coinvolgere le
comunità locali in un processo di condivisione e crescita dei valori del
rispetto dell’ambiente, delle produzioni locali, della salute dei consumatori e
del benessere della società”.
La cerimonia di consegna del riconoscimento è
programmata per sabato 9 novembre (dalle ore 10.30) a Merano, nel corso della
presentazione dell’edizione 2020 della guida Vinibuoni d’Italia, che si
svolgerà nell’ambito del ‘Merano Wine Festival’. La guida è unica, nel panorama
italiano e internazionale, perché la sola dedicata ai vini da vitigni
autoctoni, cioè a quei vini prodotti al 100% da vitigni che sono presenti nella
Penisola da oltre 300 anni. Ispirata alla tradizione enologica italiana e volta
a valorizzare le radici locali, il territorio e la tipicità, Vinibuoni d’Italia
dà un segnale preciso ai consumatori e al mercato italiano ed estero, sul made
in Italy del vino. Vinibuoni d’Italia è frutto di un lavoro di qualità da parte
di un team di esperti (coordinati da Mario Busso e Alessandro Scorsone) che
ogni anno si riunisce in commissioni di degustazione regionale e seleziona i
vini migliori, tra i quali nel corso delle finali vengono premiati i ‘top’ che
sabato saliranno sul palco del Teatro Puccini per ricevere la prestigiosa ‘Corona’.
«Sono particolarmente soddisfatto e anche un
po’ orgoglioso - dichiara il curatore scientifico di Biowine, Giovanni Quaranta
- per questo prestigioso premio perché riconosce il grande lavoro che è stato
portato avanti dai territori coinvolti nel progetto. Un riconoscimento che
valorizza, soprattutto, il grande salto culturale che gli stessi hanno
compiuto. É’ proprio questo che voglio sottolineare. La scommessa della
sostenibilità ambientale - spiega Quaranta - è stata coniugata, con grande
intelligenza, alla sostenibilità economica e a quella sociale. É indubbio,
infatti, che i territori hanno riconosciuto l’importanza di regolare la
gestione delle risorse naturali, riconoscendo in queste ultime un asset
fondamentale per la riproducibilità del sistema socio-ecologico ma, allo stesso
tempo, hanno saputo cogliere l’opportunità di valorizzazione economica e di
competitività che passa attraverso la gestione green. Queste due opzioni
strategiche, infine, sono state declinate all’interno di una piattaforma
multi-attoriale che ha messo insieme i diversi attori territoriali,
concretizzando quella che viene definita governance multilivello e che, nella
sostanza, può rappresentare la vera chiave di volta per la sostenibilità
sociale della pratica e, più in generale, di un territorio. È un modo di
lavorare insieme - conclude il professore Quaranta - che fa ben sperare e che
apre a possibilità sempre più feconde di collaborazioni e sinergie, grazie
anche al grande lavoro “culturale” fatto attraverso la pubblicazione della
Guida».
Il
progetto ‘Biowine’ - finanziato nell’ambito del Pon Governance 2014/2020 su
iniziativa dell’Agenzia per la Coesione Sociale, in virtù del Fondo Europeo di
Sviluppo Regionale dell’unione Europea - coinvolge importanti realtà
vitivinicole del Veneto, della Campania e della Basilicata e rappresenta un
importante esempio di trasferimento di know-how e buone pratiche sui temi
dell’innovazione tecnologica in agricoltura, della tutela dell’ambiente e del
marketing territoriale. Interessati, quale Ente cedente della buona pratica il
Comune di San Pietro di Feletto dell’area Docg Conegliano-Valdobbiadene in
provincia di Treviso e quali Enti Riusanti alcuni comuni che appartengono alle
aree del Sannio, del Cilento e della Val d’Agri
(Guardia Sanframondi – Ente Capofila, Castelvenere, Sant’Agata de’ Goti
e Solopaca in provincia di Benevento; Caggiano e Sant’Angelo a Fasanella in
provincia di Salerno; Castelfranci in provincia di Avellino; Roccanova e
Grumento Nova in provincia di Potenza).
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