Giardino delle Vergini, Arsenale |
Public Program – IF ONLY WE HAD EARS Terzo appuntamento: Meditazione in-azione (ascoltarsi)
PROGRAMMA: Venerdì 12 luglio 2024 h. 15.30 Viola Carofalo, Rendere visibile l’inerme: la filosofia dell’attenzione di Simone Weil - TALK (ITA) h. 16.30 Andrea Zanni, “Due mondi – e io vengo dall’altro”: l’attenzione di Cristina Campo - TALK (ITA) h. 17.30 Veniero Rizzardi, Per un suono non simbolico / John Cage riascoltato - TALK (ITA) h. 18.30 Fabio Perletta, Siamo qui fermi, tra i fiori di gelso - PERFORMANCE site-specific
Sabato 13 luglio 2024 h. 16.00 Elena Biserna, Feminist Steps. Corpi sessualizzati, voci e rumori nello spazio pubblico - TALK (ITA) h. 17.00 Nina Sun Eidsheim A Thousand Ways Home: A Listening Kit (Mille modi per tornare a casa: un kit per l’ascolto) - TALK (ENG) h. 18.30 Samita Sinha e David Hamilton Thomson giving water to the places that were lost: a tremor - PERFORMANCE site-specific |
Meditazione in-azione (ascoltarsi): si intitola così il terzo appuntamento di IF ONLY WE HAD EARS, il palinsesto focalizzato sul tema dell’ascolto, parte del Public Program del Padiglione Italia alla 60. Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia, curato da Luca Cerizza e promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Venerdì 12 e sabato 13 luglio una serie di workshop, talk e performance si concentrano sulla capacità profondamente relazionale della dinamica sonora: l’esperienza di ascolto si rivela, così, sempre come generativa, perché in essa tutte le forze in gioco vibrano insieme, coesistono e si trasformano.
La programmazione inizia alle 15.30 di venerdì 12 luglio con il talk Rendere visibile l’inerme: la filosofia dell’attenzione di Simone Weil, in cui la docente e scrittrice Viola Carofalo ripercorre la potenza del pensiero di Simone Weil, figura in grado di ricostruire l’albero genealogico della modernità portando alla luce, in un’epoca segnata da numerosi conflitti, la tendenza umana all’onnipotenza, a superare i limiti imposti dallo stesso corpo. Weil, tuttavia, propone di sottrarsi alle tentazioni umane di forza e potere, di educarsi all’accettazione del limite, nella sua imperfezione e fragilità. Cristina Campo è, invece, la personalità al centro della presentazione delle ore 16.30 di Andrea Zanni. Giornalista culturale e bibliotecario digitale, Zanni rilegge la vita della poetessa alla luce dell’influsso weiliano: in Weil, Campo riuscì a trovare una gemella di fragilità e di forza, ma soprattutto un modello di attenzione, interessata più al mondo invisibile che a quello visibile. A seguire, Veniero Rizzardi affronta l’eredità dell’esperienza di John Cage, ancora centrale per comprendere lo sviluppo di una forma di mistica dell’ascolto, che si ramifica in pratiche in cui l’organizzazione del suono e dell’ascolto, gli stessi convenzionali ruoli di “produzione” e “fruizione”, tendono a confondersi.
La giornata di venerdì si conclude alle 18.30 con una performance site-specific dell’artista Fabio Perletta, Siamo qui fermi, tra i fiori di gelso, che si compone di una varietà di gesti sonori, calati all’interno delle peculiarità acustiche del Giardino delle Vergini. In questo modo, la performance interagisce con il paesaggio circostante partendo da una prospettiva che non distingue i viventi in categorie ma si sofferma, invece, sulla temperatura del loro sentire: si crea così un luogo di connessione che sovverte l’ascolto frontale in favore di uno scambio circolare che si attiva tra le persone del pubblico stesso.
Il palinsesto di incontri prosegue alle 16.00 di sabato 13 luglio con l’intervento di Elena Biserna, storica dell’arte e curatrice indipendente che si concentra sulle pratiche e sugli approcci femministi legati al silenzio, al rumore e alla voce nello spazio pubblico. Riflettendo sulle relazioni egemoniche insite nell’organizzazione sociale dello spazio e del tempo, Biserna racconta di pratiche che generano narrazioni alternative del camminare e dell’abitare lo spazio pubblico, immaginando altri possibili spazi per la vita dei corpi. Alle 17.00 è poi la volta di Nina Sun Eidsheim. Con A Thousand Ways Home: A Listening Kit (Mille modi per tornare a casa: un kit per l’ascolto), la docente e scrittrice introduce il concetto di Listening Kit, cassetta degli attrezzi dalla quale il pubblico può attingere per comprendere le proprie abitudini di ascolto. In realtà, la funzione del kit è quella di espandere l’ascolto omologato in differenti possibilità di ascoltare, ripristinando la specifica irripetibilità di ogni esperienza sonora.
Chiude la due giorni la performance site-specific di Samita Sinha e David Hamilton Thomson, artisti che uniscono sinergicamente le loro pratiche per la prima volta, intrecciando le rispettive tecniche vocali, corporee e vibratorie nel Giardino delle Vergini del Padiglione Italia. Abbracciando indagini condivise sugli stati dell’essere e della trasformazione, Samita Sinha e David Hamilton Thomson con giving water to the places that were lost (dare acqua ai luoghi che sono stati perduti) si focalizzano sulla pratica performativa del “tremore” generato dalle vibrazioni che si propagano grazie allo spazio vuoto: un movimento in grado di aprire portali in cui perdersi e di ricucire, al tempo stesso, nuove connessioni. |
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