Roma, 11 giugno 2024. Fino al 30 giugno FOROF – spazio dedicato al dialogo tra archeologia e arte contemporanea voluto e fondato da Giovanna Caruso Fendi – ospita BALTIC ADVENTURE, mostra dell’artista lituano Augustas Serapinas a cura di Ilaria Gianni e realizzata con il patrocinio dell’Ambasciata lituana, che offre un’acuta e poetica riflessione sul presente, e in particolare sugli effetti dell’instabilità climatica, sollecitando tutti a essere cittadini sempre più consapevoli.
Come di consueto, FOROF accompagna le mostre con un programma culturale: una Stagione di Episodi, che costituiscono dei momenti di attivazione dei progetti espositivi, capaci di sottolinearne e approfondirne i temi.
Il programma di Episodi di Baltic Adventure, dopo un workshop con Serapinas, un concerto con il Vilnius University Folk Ensemble "Ratilio”, le performance della compagnia teatrale Muta Imago e di Jacopo Belloni, presenta mercoledì 19 giugno dalle ore 20.00 alle 22.00 Farewell to know skies - inedita performance di Gaia Fugazza, in collaborazione con Isabelle Woodhouse – che riflette su come il clima e le sue memorie siano in fondo parte del racconto di un ambiente condiviso con una comunità a cui si appartiene, anche a distanza di anni e con vissuti diversi. Il paesaggio della comunità rimane infatti ancorato a ricordi sensoriali.
Gaia Fugazza (Milano, 1985) residente da più di un decennio a Londra, ha raccolto una serie di testimonianze per costruire un archivio di ricordi, emozioni e sensazioni fisiche legate ai climi italiani scomparsi.
Accorgendosi in prima persona della netta trasformazione delle condizioni atmosferiche della sua infanzia, e provando uno smarrimento dinnanzi all’evidente slittamento tra quello che fu e quello che oggi è, ha iniziato a intervistare italiani che vivono all'estero da molti anni, chiedendo loro di raccontare ricordi fondamentali del loro passato, legati a contesti atmosferici che sembrano scomparsi.
In Farewell to know skies la discussione sul cambiamento climatico diventa una narrazione coinvolgente: le singole esperienze, raccolte e editate dall’artista in brevi monologhi, mantenendo parole ed espressioni utilizzate dagli intervistati, si trasformano in spartito cantato, riattivando un processo di memoria collettiva, che rende complice il pubblico. L’artista è convinta che il coinvolgimento emotivo non sia solo un modo per sollecitare attenzione sull’argomento, ma una leva fondamentale per ispirare azione e cambiamento.
Le microstorie parte della performance, intonate dal vivo dalla cantante Isabelle Woodhouse, ricordano come il vissuto personale diventi politico nel racconto del dissesto ambientale. Memorie individuali si fanno coro umano universale portando a “sentire” l’urgenza di prendere posizione. Farewell to know skies ci ricorda quanto rischiamo di diventare controfigure di una Terra esausta, esattamente come i Mudmen di Augustas Serapinas che popolano l’abside della Basilica Ulpia.
L’Episodio è come sempre accompagnato da un percorso enogastronomico a cura di Rimessa Roscioli.
Si ringraziano Richard Saltoun Gallery, IUNO, Ilaria Puri Purini, Marina La Verghetta, Nicoletta Lambertucci, Luigi Galimberti, Matilde Cerruti Quara, Alberto Di Gennaro, Sara
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