Nell'ambito della mostra collettiva Texas Tornados di Adrian Landon Brooks, Sophie Roach, Esther Pearl Watson, Bruce Lee Webb, Adam Young. Special guest Tom Russell
A cura di Luca Beatrice, da un’idea di Antonio Colombo In corso fino al 3 febbraio 2024
ANTONIO COLOMBO ARTE CONTEMPORANEA Via Solferino 44, Milano |
Installation view, Texas Tornados, Antonio Colombo Arte Contemporanea. Ph Pier Maulini |
Venerdì 15 dicembre alle ore 18.30, nell'ambito della mostra collettiva Texas Tornados, la galleria Antonio Colombo Arte Contemporanea ospita Bigger in Texas, un aperitivo in musica con la partecipazione delle musiciste Dayna Kurtz e Eileen Rose, che dalla fine degli anni Ottanta cantano e raccontano la loro prospettiva sullo stato del Texas. L’evento è il collaborazione con Buscadero, le più longeva rivista musicale italiana, che dal 1980 è attenta alle sonorità d’oltreoceano, promuovendo in Italia la canzone d’autore americana, il rock più sanguigno, il country genuino, il soul più intenso. La direzione artistica è di Andrea Parodi, cantautore, organizzatore di eventi e contributor di Buscadero. |
La mostra
Prosegue fino al 3 febbraio 2024 alla galleria Antonio Colombo Arte Contemporanea la mostra Texas Tornados, da un’idea di Antonio Colombo e curata da Luca Beatrice, un percorso inedito con opere di Adrian Landon Brooks, Sophie Roach, Esther Pearl Watson, Bruce Lee Webb, Adam Young con l’aggiunta di un ospite d’eccezione, il musicista Tom Russell.
Dopo aver esplorato a lungo l’arte della West Coast, l’indagine della galleria Antonio Colombo Arte Contemporanea si sposta nel cuore degli Stati Uniti, nello stato più esteso dopo l’Alaska e per questo soprannominato The Giant – il gigante – dal cinema classico. Da alcuni anni il Texas è considerato come la nuova frontiera dell’arte negli States: sono sorte diverse fondazioni private, grandi architetti hanno realizzato svariate commissioni, si è ulteriormente sviluppato il fenomeno del collezionismo e la scena artistica risulta particolarmente vivace, divisa tra un gusto mainstream che si dedica soprattutto allo stile minimalista e le tante ricerche alternative che ne incarnano l’anima più veritiera e curiosa. La cultura alternativa americana, infatti, affonda le sue radici in una tradizione che taglia fuori l’avanguardia europea del primo ‘900 e rivisita forme artistiche molto particolari su cui le nuove generazioni compiono interessanti studi e approfondimenti, a partire da una semplice domanda: come coniugare stili e linguaggi studiati solo marginalmente nei canali ufficiali con le numerose forme di cultura outsider del presente?
La mostra prende il titolo dal supergruppo musicale Texas Tornados, che dal 1989 ha lavorato sulla modernizzazione dello stile Tex Mex contaminando con ritmi country-rock il cosiddetto stile norteno-messicano. Sta qui, dunque, la chiave interpretativa di questo vivace rapporto con la tradizione dell’arte folk e outsider del XX secolo, incrociato con il consueto mondo di contaminazioni culturali che da anni costituiscono la cifra poetica e la ricerca della galleria. |
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