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venerdì 2 ottobre 2020

L’AZIENDA DI MONTALCINO FRANCO PACENTI TRACCIA UN BILANCIO DELLA VENDEMMIA 2020 E FESTEGGIA LA FINE DELLA RACCOLTA CON UN TREKKING & PICNIC IN VIGNA

 



Rese ridotte ma uve in ottimo equilibrio e in perfetto stato sanitario. Per questa annata 2020 l’Azienda Franco Pacenti prevede ottimi vini dai colori e profumi molto intensi.
Per festeggiare la fine della vendemmia, il 4 ottobre prenderà il via l’evento “Benfinita della vendemmia: trekking & picnic in vigna”, un’occasione unica per conoscere le peculiarità del territorio degustando le eccellenze di Montalcino.


In passato la vendemmia era un rito sacro che coinvolgeva tutta la famiglia occupata nel lavoro dei campi. Se oggi il processo è molto cambiato, lo spirito è rimasto il medesimo: una festa che conclude le faticose settimane di lavoro, fatta di racconti, speranze e auspici per il vino che verrà. Per celebrare come un tempo la fine di questo particolare momento dell’anno l’azienda Franco Pacenti, situata in Val d’Orcia in una delle zone tra le più vocate della denominazione Brunello di Montalcino, nell’areale del Canalicchio, ha organizzato per domenica 4 ottobre l’evento “Benfinita della vendemmia: trekking & picnic in vigna”. Un’occasione unica per conoscere le peculiarità del territorio degustando le eccellenze di Montalcino, un appuntamento dedicato a grandi e piccini, che avrà inizio nel primo pomeriggio con il tour della cantina per poi proseguire, tempo permettendo, con un trekking panoramico alla scoperta dei vigneti. 2 Km di percorso per circa un’ora di camminata durante la quale saranno effettuate varie soste dove l’azienda racconterà ai partecipanti le caratteristiche dei vigneti, del terroir e l’evoluzione dell’approccio in vigna e in cantina che la terza generazione della famiglia Pacenti sta portando avanti. L’esperienza culminerà con il Picnic in vigna – che si svolgerà in cantina in caso di pioggia - degustando Rosso e Brunello di Montalcino in abbinamento alla “merenda del contadino”, godendo di una vista panoramica sulla collina di Montalcino in attesa del tramonto (per info e prenotazioni visitare il sito www.francopacenticanalicchio.it).
Il bilancio della vendemmia appena conclusa tracciato dall’Azienda è positivo. Nonostante un andamento climatico variabile, l’annata 2020 presenta tutte le caratteristiche per consegnare vini che saranno ricordati per l’estrema pulizia e qualità delle uve. Dalle stime fatte, quest’anno le rese sono state ancora più basse: 55 quintali di uva per ettaro, circa il 20% in meno rispetto al massimo consentito dal disciplinare in quanto i vigneti più vecchi hanno prodotto meno in risposta al freddo che hanno subito le gemme durante il periodo di differenziazione.
“La vendemmia vera e propria – racconta Lorenzo Pacenti, classe 1990, terza generazione oggi alla guida dell’azienda - si è svolta intorno al 20 di settembre, in anticipo di una decina di giorni rispetto agli standard della nostra zona e si è conclusa prima dell’inizio delle piogge. Le uve si presentavano in ottimo equilibrio dal punto di vista analitico con concentrazioni zuccherine buone ma non eccessive, acidità sostenute, pH abbastanza bassi ed in perfetto stato sanitario. Nonostante le alte temperature estive gli acini presentavano un bel turgore, anche se a causa della scarsità di piogge erano di dimensioni inferiori agli standard, preannunciando una grande annata, di elevata qualità con vini dai colori e dai profumi intensi.”

NOTE VENDEMMIALI – Lorenzo Pacenti, Azienda Franco Pacenti (Montalcino)
 L’annata 2020 è iniziata con un inverno piuttosto mite, fenomeno sempre più frequente negli ultimi anni: andamento stagionale che facilita la ripresa vegetativa con il rischio di un ritorno di freddo in primavera e conseguenti gelate tardive. Abbiamo quindi optato per una pre-potatura invernale seguita poi dalla potatura tardiva, al fine di ritardare il germogliamento e limitare quindi il rischio di danni da freddo: facendo una pre-potatura a 5/6 gemme, grazie alla dominanza apicale si schiudono prima le gemme più in alto e quando andiamo a fare la rifilatura della potatura vera e propria a 2 gemme, anche se le gemme più in alto fossero state compromesse dal gelo, le gemme basali rimarrebbero salve in quanto ancora chiuse. La tecnica della potatura tardiva favorisce inoltre l’allineamento tra maturità tecnologica (zuccheri, acidità e pH) e maturità fenolica (bucce e vinaccioli), anticipando quest’ultima. Infatti, dalle analisi dei primi campionamenti sulle uve effettuati il 7 di settembre la maturità fenolica è risultata addirittura più avanti di quella tecnologica. La primavera è stata favorevole con buona distribuzione delle piogge (tra aprile e maggio sono cadute 3 piogge importanti distanziate tra loro di 7-10 giorni, ottimali anche per l’attecchimento delle barbatelle del nuovo vigneto impiantato a metà aprile). Ciò ha consentito l’accumulo di riserve idriche importanti per evitare stress alle piante che hanno dovuto affrontare un’estate calda e siccitosa, praticamente senza piogge e con picchi di calore piuttosto elevati con punte fino a 40°C tra luglio ed agosto. Un altro fattore fondamentale, che negli ultimi anni ci sta aiutando molto, è il nostro terreno prevalentemente di matrice argillosa che trattiene molto bene l’acqua. Il segreto delle argille è quello di lavorarle periodicamente in superficie evitando la formazione di spaccature dovute dal sole, che favorirebbero la disidratazione del terreno. Questo ci permette di mantenere il terreno umido e fresco in profondità consentendo alle foglie di continuare a svolgere la fotosintesi senza andare in stress. La parete fogliare, infatti, è rimasta verde fino alla vendemmia, sintomo dell’ottimo stato di salute delle piante. In piena fioritura, nei vigneti con maggior vigore vegetativo, abbiamo effettuato una sfogliatura precoce in modo da indurre uno stress alle piante che per difendersi allegano meno acini e di dimensioni minori, producendo grappoli più piccoli, meno serrati e più spargoli, ottenendo quindi frutti di maggior qualità e minor predisposizione alle malattie. Il grappolo, inoltre, abituandosi fin da subito all’incidenza delle radiazioni solari resiste meglio ad eventuali scottature. In invaiatura, sempre nelle zone più vigorose, abbiamo effettuato un diradamento delle uve andando ad eliminare i grappoli in eccesso e più indietro con la maturazione al fine di lasciare in pianta un carico di uva adeguato ad ottenere una maturazione completa ed omogenea. Questo porta inevitabilmente ad una diminuzione delle rese ma rappresenta un passaggio fondamentale al fine di ottenere uve di qualità anche in determinate zone. Una bella pioggia a fine agosto ha reidratato un po' il terreno ed un settembre favoloso ha fatto il resto (mese cruciale per il Sangiovese): si sono susseguite 3 settimane con clima perfetto che hanno accelerato molto la maturazione. Abbiamo effettuato un passaggio di pre-vendemmia verso il 10 di settembre per alleggerire il carico di uva nel nuovo impianto di cinque anni e raccogliere i grappoli meno promettenti (poco maturi o leggermente scottati) nei restanti vigneti, lasciando arrivare a completa maturazione soltanto le uve perfette.

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