Tra i
protagonisti dell’evento, in programma dal 3 all’11 ottobre, ci saranno anche
chef del calibro
di Cedroni,
Oldani, Negrini, Berton e Roncoroni, che lanciano segnali di ottimismo
Milano, 21 luglio 2020 – La ripartenza del mondo del vino non può
prescindere da quella del mondo della ristorazione e della somministrazione, e
viceversa. Produttori vinicoli e grandi protagonisti della cucina italiana
fanno fronte comune per risollevare le sorti dei rispettivi settori, messi a
dura prova dall’emergenza sanitaria di questi mesi, e la riscossa non potrà che
partire da Milano, città che, specie negli ultimi dieci anni, è stata capitale
indiscussa dell’enogastronomia anche a livello internazionale. L’occasione sarà
offerta dalla prossima edizione della Milano
Wine Week (3-11 ottobre 2020), con cui si rimetterà ufficialmente in moto
la macchina degli eventi milanesi dopo la pausa imposta dalla pandemia da
Covid-19.
Tra i protagonisti della
“settimana del vino” ci saranno anche alcuni dei più importanti chef italiani
come Moreno Cedroni, Davide Oldani,
Alessandro Negrini, Andrea Berton ed Eugenio Roncoroni, che hanno
partecipato al webinar dal titolo “#StrongerThanEver – Il vino e la
ristorazione insieme per ripartire alla Milano Wine Week” insieme
all’organizzatore della manifestazione, Federico
Gordini, e al presidente della FIPE, Lino
Enrico Stoppani, con l’obiettivo di fare il punto della situazione (secondo
il centro studi FIPE ha riaperto il 97% delle attività di somministrazione con
un fatturato, nei casi migliori, pari al 60% dei livelli pre-Covid) e ribadire
l’importanza di fare sistema per superare al meglio la crisi.
“Vogliamo che Milano dal 3 all’11 ottobre diventi un
luogo – ha auspicato Federico Gordini - dal quale parta un messaggio di capacità di convivenza con questa
emergenza che evidentemente si protrarrà ancora a lungo, ma che non può fermare
il mondo produttivo, così come quello degli eventi. Con la Milano Wine Week
intendiamo lanciare il segnale di una Milano che riparte da una grande
eccellenza come quella del mondo del vino, prevedendo anche il coinvolgimento
massivo di locali e pubblici esercizi sia nei Wine District, abbinati ciascuno
a un consorzio diverso, ma anche in tantissime altre aree di Milano. In Piazza
San Babila, in particolare, sorgerà un nuovo hub in cui si parlerà di cibo e
vino con una grande cucina all’aperto nella quale si alterneranno numerosi chef”.
E gli chef che hanno
partecipato al webinar, nonostante il futuro riservi ancora delle incognite,
hanno lanciato segnali di ottimismo. “A
Senigallia – ha dichiarato Moreno
Cedroni - siamo ripartiti bene. Non
abbiamo visto cali di lavoro e questo vuol dire che, dove c’è un’offerta
gastronomica qualificata, c’è turismo. Ora ci troviamo in una situazione felice
che ci ha portato ad essere un punto di riferimento non solo a livello locale.
Speriamo che il Governo voglia dare un segnale importante in termini di
infrastrutture potenziando l’alta velocità e prevedendo un nuovo aeroporto. E’
importante tuttavia che anche Milano riparta seriamente e, in questo senso, la
Milano Wine Week di ottobre, in un anno in cui sono saltate tutte le fiere di
settore, sarà un’occasione imperdibile per degustare i vini nel loro momento di
maturità e, per noi chef, di abbinare cibi che possano duettare alla perfezione
con essi”.
“Più che di ripartenza – ha aggiunto Davide
Oldani – sarebbe opportuno parlare di
una nuova partenza. Come per Expo 2015, per il mondo del cibo ci sarà un prima
e un dopo Covid. Credo tuttavia che le aziende sane, che hanno alle spalle
almeno 35-40 anni di lavoro e hanno continuato a seminare in
maniera corretta, facendo sacrifici, risparmiando e
operando sempre in maniera altruistica, a un certo punto sapranno venirne fuori.
La mia Milano è una città che ha sempre usato le giuste velocità e sono
d’accordo che abbia l’intelligenza di rallentare, che non vuol dire fermarsi,
per poi riprendere. Quanto al mondo degli eventi e del catering, credo sia da
prendere con molta serietà questa possibilità di cambiamento dettata
dall’emergenza sanitaria per cui ridurre i numeri può portare anche a un
innalzamento della qualità e a rendere più efficaci i messaggi che si vogliono
far passare”.
Ottimista à anche Alessandro Negrini: “Noi crediamo in una ripresa forte nel 2021.
Siamo convinti che Milano sia una delle città metropolitane più colpite
d’Italia, ma anche che sarà una delle prime a ripartire. Questo è il momento in
cui gli imprenditori italiani devono rimanere in Italia e creare molti eventi
qui. Sia pure con nuove regole sanitarie, ma ripartire è indispensabile”.
“Il successo della mia iniziativa dei ‘restaurant bond’ – incalza Andrea Berton – è la
dimostrazione che le persone hanno voglia di uscire e tornare a frequentare in sicurezza
i ristoranti. Non dobbiamo fermarci e farci penalizzare da questa pandemia che
ci ha coinvolti in maniera molto forte. Anche al Sereno, sul lago di Como, ho
notato un ritorno molto forte da parte dei clienti, soprattutto italiani, e
questo lascia ben sperare affinché l’economia nel nostro Paese riprenda a
girare velocemente. Anche al Dry Milano abbiamo registrato un riscontro
positivo. Nel locale di Viale Vittorio Veneto abbiamo creato un dehors più
ampio poiché le persone preferiscono rimanere all’aperto. Certo, non abbiamo più
quel pubblico straniero che frequentava Milano come gli altri anni, ma gli
italiani hanno voglia di tornare nei ristoranti e di stare bene”.
“Durante il lockdown – ha concluso Eugenio
Roncoroni - mi sono rimboccato le
maniche e ho imparato a conoscere meglio il mondo del delivery, rivelatosi poi
la mia salvezza dal punto di vista non solo economico, ma anche mentale. Questa
esperienza mi ha conferito una grossa dose di umiltà e mi ha fatto riflettere
su qualche errore commesso in passato. Per fortuna ho incontrato poi delle persone
con cui in autunno svilupperemo e ridaremo vita al progetto di ‘Al Mercato’ in
una nuova veste e in un nuovo format caratterizzato dalla fusione del
ristorante gastronomico con il burger bar, che aveva bisogno di nuova linfa”.
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