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mercoledì 3 luglio 2024

Sulle Alpi Carniche tutto il fascino della natura dopo il tramonto Montagna by night con le Experience di Visit Zoncolan

 

Festivaletteratura Mantova 28ª edizione

 


Come ogni anno, il settembre mantovano si apre tra le voci di

scrittrici e scrittori da tutto il mondo riuniti dal festival letterario

più longevo d’Italia, in più di 300 incontri in 5 giorni.

 

Il Festival entrerà nelle strade di Mantova con tutta la potenza della letteratura,

si interrogherà sulle guerre e sulle democrazie, metterà a confronto le generazioni,

guarderà all’Africa con altri occhi, ci farà innamorare delle mille lingue dell’Italia di oggi

e riscoprire popoli antichi ormai scomparsi,

comporre bestiari ed esplorare le acque di fiumi e oceani,

ci farà giocare partite infinite a Dungeons&Dragons e imparare dai videogiochi,

rifletterà sui corpi che abitiamo e sulle intelligenze artificiali,

e ci porterà a scoprire la città come non l’abbiamo mai vista, di notte ascoltando parole e sortilegi di Virgilio mago e di giorno attraverso mappe disegnate

inseguendo profumi, rumori, poesie e tiri in porta!

 

 

 

4 - 8 settembre 2024

www.festivaletteratura.it

 

 

DAIQUIRI WEEK DAL 12 AL 21 LUGLIO: TUTTI I LOCALI CHE ADERISCONO

 

Le iniziative ad hoc in occasione della Daiquiri Week, che si svolgerà dal 12 al 21 luglio

 


In occasione del “Daiquiri Day”, che si celebra il venerdì 19 luglio, Ron Santiago de Cuba™ ha lanciato la quarta edizione di Casa del Daiquiri, collaborando con una selezione dei migliori bar e barman a livello mondiale per offrire le loro versioni del Daiquiri agli appassionati di rum e cocktail di tutto il mondo.
Qui il link con tutti i locali che aderisconohttps://www.ronsantiagodecuba.com/it/casadeldaiquiri/


La giornata rientra nella “Daiquiri Week”, l’evento annuale che avrà luogo dal 12 al 21 luglio e in cui si propone di amplificare la cultura cubana e il legame del Daiquiri con il brand Ron Santiago de Cuba™.
Si svolgeranno così celebrazioni ad hoc in bar e locali, con serate e tema, speciali menù di cocktail e imperdibili gadget.

 

Casa del Daiquiri di Ron Santiago de Cuba™ è un collettivo internazionale composto dai più rinomati barman provenienti da locali come Wax On a Berlino, 1862 Dry Bar a Madrid, Salvage a Praga, Dry Milano a Milano, The Guild a Dubai, Yarni a Cuba e Sexy Fish a Londra. Questi professionisti sono stati scelti per reinterpretare la ricetta originale del Daiquiri. Ogni locale proporrà ai suoi clienti l'esperienza definitiva del Daiquiri, introducendo le innovative varianti nei giorni che precedono il Daiquiri Day di luglio.

 

Quest'anno, Ron Santiago de Cuba™ ha invitato i locali partecipanti a Londra per un’esperienza significativa: la Casa del Daiquiri, svoltasi dal 10 al 12 giugno, con l'obiettivo di formare una comunità di barman legati al marchio Ron Santiago de Cuba™. Barman tra i più rinomati al mondo hanno fatto visita a Londra, città celebre per la sua famosa cultura dell'ospitalità e dei cocktail. L'esperienza ha incluso una sessione di immersione nel marchio Ron Santiago de Cuba™, un workshop sul rum presso Laki Kane, un tour dei bar come The Connaught, Donovan Bar e Amazonico, un tour e un workshop di arte di strada nell'East London e una festa conclusiva alla House of Koko a Camden. 

La Daiquiri Week di Ron Santiago de Cuba™ si svolgerà dal 12 al 21 luglio di quest'anno, registrando sempre di più un crescente interesse: globalmente, oltre 16.700 Daiquiri sono stati serviti durante la Daiquiri Week nel 2023, anno in cui la celebrazione è stata proposta a livello mondiale per la prima volta. Nella stessa edizione, ad esempio, nel Regno Unito, i consumatori hanno apprezzato oltre 7.100 Daiquiri di Ron Santiago de Cuba™.

 

Questo fenomeno riflette la crescita continua nella categoria dei rum, con una previsione di vendita di 173 milioni di casse da nove litri nel 2024, rispetto ai 158 milioni del 2022. In particolare, nel Regno Unito, le vendite di rum hanno superato il traguardo di 1 miliardo di sterline, rappresentando il 14% dell'intera categoria degli spiriti. Questa crescita è spinta principalmente dal settore premium, con i consumatori che ricercano marchi autentici e di prestigio come Ron Santiago de Cuba™, motivo per cui è stata creata un'intera settimana dedicata a questo amato cocktail.

 

Ron Santiago de Cuba™ è tradizionalmente riconosciuto come il massimo esponente della tradizione del rum cubano del sud-est dell'isola e non è solo la scelta ideale per un Daiquiri equilibrato, ma condivide anche una storia geografica con il luogo di nascita del Daiquiri.

Ron Santiago De Cuba: Tradizione e Qualità
Dal 1862, la regione di Oriente, cuore della produzione del Rum Leggero, vede Santiago de Cuba pioniere in questo ambito. Il Ron Santiago De Cuba rappresenta lo spirito autentico di questa tradizione, con processi che valorizzano ingredienti locali come la canna da zucchero dell’Oriente, ricca di minerali marini e dotata di un aroma unico. Questa canna produce una melassa ideale per la distillazione, che viene poi affinata attraverso metodi tradizionali. Il rum cubano genuino porta un adesivo di garanzia verde che garantisce che è stato prodotto al 100% con ingredienti cubani. La D.O.P. è una certificazione aggiuntiva che assicura il mantenimento di alti standard e livelli di qualità. I rum sono maturati in botti di quercia bianca, con un secondo invecchiamento post-miscelazione per arricchire ulteriormente il loro profilo.

 

I Drink Speciali
Per questa edizione, Ron Santiago De Cuba presenta due interpretazioni esclusive del Daiquiri più un cocktail a sorpresa preparato da ogni locale:

 

  • White Daiquiri: Con Ron Santiago De Cuba Carta Blanca, lime fresco e zucchero, un equilibrio perfetto di freschezza e dolcezza.
  • Gold Daiquiri: Utilizza il Ron Santiago De Cuba 8 Anni per un cocktail dal gusto più ricco e complesso, con note di caramello e vaniglia che si fondono armoniosamente con il lime.
  • Surprise: Drink a sorpresa, dolcemente speziato, preparato dal Bartender del locale usando esclusivamente Ron Santiago de Cuba Cartablanca o Ron Santiago de Cuba 8 anni o Ron Santiago de Cuba 11 anni

Origini e Storia del Daiquiri Il Daiquiri deve il suo nome a un villaggio cubano vicino a Santiago, famoso per le sue miniere di ferro, intrecciando la sua storia tra leggenda e realtà. Alcuni credono sia stato creato dall'ingegnere americano Jennings Cox durante la guerra ispano-americana, mentre altri lo attribuiscono a William A. Chanler, che acquisì quelle miniere nel 1902. Una versione popolare racconta di un direttore generale della miniera che, finito il gin, servì rum, lime e zucchero ai suoi ospiti, battezzando così la bevanda. Ernest Hemingway, durante il suo soggiorno a Cuba nel 1932, lasciò il suo segno chiedendo una versione senza zucchero del cocktail, nota come "Papa Doble".
Indipendentemente dalle sue origini, è indiscutibile che il Daiquiri sia un classico intramontabile, che nel tempo si è trasformato fino a diventare uno dei cocktail più amati al mondo, attualmente il cocktail a base rum più venduto nel mondo.

 

 

 

Per la lista completa dei locali partecipanti alla  Ron Santiago de Cuba™ Casa del Daiquiri, visit:

 

Casa del Daiquiri | Ron Santiago de Cuba | Italia

 

Segui Ron Santiago de Cuba™

@ronsantiagodecuba

www.ronsantiagodecuba.com

www.justerinis.com

 

 

 

Drinkaware:

Bere responsabilmente e non somministrare ai minori di 18 anni.

 

Ron Santiago de Cuba™ viene distribuito grazie a  Rinaldi SPA, capitanata da Giuseppe Tamburi, che ha trasformato la passione per i distillati e i vini in una missione: portare nelle mani di ogni bartender gli spirits più raffinati e i vini che raccontano storie indimenticabili. Rinaldi non è solo un importatore, è un compagno di viaggio nel mondo affascinante degli alcolici, contraddistinti da autenticità ed eccellenza. Con un portfolio che cresce giorno dopo giorno, grazie alla sensibilità e alla gentilezza di uno staff che mette il cuore in ciò che fa, Rinaldi è diventato sinonimo di dinamismo, qualità e, più di tutto, empatia.

PAOLO COGNETTI PORTA AL CINEMA “FIORE MIO”

 


Il primo film scritto, diretto e interpretato dallo scrittore 

in anteprima alla 77esima edizione del Locarno Film Festival

e nei cinema a partire dall’autunno


 

FIORE MIO, il primo film scritto, diretto e interpretato da Paolo Cognetti, verrà presentato in anteprima mondiale alla 77esima edizione del Locarno Film Festival come evento di pre-apertura il 6 agosto in Piazza Grande.

 

Dopo il successo de Le otto montagne – tratto dal suo omonimo romanzo e diretto da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, vincitore del Premio della Giuria a Cannes 2022  Paolo Cognetti arriva al cinema il 25, 26 e 27 novembre con un nuovo titolo, prodotto da Samarcanda Film, Nexo Studios, Harald House e EDI Effetti Digitali Italiani con il sostegno della Film Commission Vallée d'Aoste.

 

Protagonista di FIORE MIO, che dopo l’uscita italiana sarà distribuito in tutto il mondo da Nexo Studios (dettagli e sale a breve su nexostudios.it), è il tema più viscerale della poetica di Cognetti: quella montagna che l’autore ha esplorato anche nel documentario Sogni di Grande Nord diretto da Dario Acocelladove ha seguito le tracce del Christopher McCandless di Into the Wild negli incredibili e remoti scenari dell’Alaska. Questa volta il viaggio di Paolo Cognetti si fa più vicino allo spettatore e racconta, in modo intimo, introspettivo e mai scontato, la sua montagna: il Monte Rosa, un luogo geografico ma soprattutto un luogo del sentire e un luogo della comprensione di quanto abbiamo intorno. 

 

Quando nell’estate del 2022 l’Italia viene prosciugata dalla siccità, Paolo Cognetti assiste per la prima volta all’esaurimento della sorgente della sua casa a Estoul, piccolo borgo posto a 1700 metri di quota che sovrasta la vallata di Brusson. Questo avvenimento lo sconvolge profondamente, tanto da far nascere in lui l’idea di voler raccontare la bellezza delle sue montagne, dei paesaggi e dei ghiacciai ormai destinati a sparire o cambiare per sempre a causa del cambiamento climatico. Cognetti racconta così la sua montagna sulla falsariga de “Le 36 vedute del monte Fuji” di Hokusai, un’opera in cui l’artista giapponese ritrasse il Fuji cambiando continuamente i punti di vista e raccontando la vita che scorre a vari livelli: sui suoi fianchi, nelle valli sottostanti, sulla vetta ma anche nelle città più vicine da dove ancora è visibile, lontano, oltre la nebbia dell’inquinamento, il profilo maestoso della montagna. 

Nel suo viaggio sul Monte Rosa Cognetti non è solo. Con lui ci sono il direttore della fotografia Ruben Impens, conosciuto sul set delle Le otto montagne e che firma anche la fotografia di Fiore Mio, e le persone incontrate durante questo viaggio. Come l’amico di una vita Remigio, nato e cresciuto in val d'Ayas, di cui conosce ogni luogo e custodisce la memoria. Ci sono Arturo Squinobal, una vita dedicata alle montagne e un volto che ne ricorda le tracce, e sua figlia Marta, che Paolo conosce sin dall’infanzia e che ha trasformato l’Orestes Huette nel primo e unico rifugio vegano delle Alpi. E ancora ci sono Corinne e Mia, donne dei rifugi che accolgono i viandanti con il sorriso caloroso e rilassato di chi ama ciò che fa. C’è il silenzioso eppure tagliente Sete, sherpa d'alta quota che ha scalato tre Ottomila - Everest, Manaslu e Daulaghiri - e si divide tra Italia e Nepal: lavora qui d'estate e d'inverno, mentre in autunno e in primavera fa la guida per i trekking in Himalaya, dove ha moglie e figli. E poi c’è il cane Laki, inseparabile compagno di camminate.

A chiudere il viaggio la presenza preziosa del cantautore Vasco Brondi, amico fraterno di Cognetti e in questa occasione, per la prima volta, al lavoro su un’intera colonna sonora. Per il film, oltre alle musiche originali, Brondi ha scrit

to e interpretato una nuova canzone, “Ascoltare gli alberi”, che chiuderà il documentario. “Fiore mio”, la traccia presente nel finale del film e che ne ha ispirato il titolo, è invece da tempo una delle canzoni più popolari di Andrea Laszlo De Simone, cantautore e musicista torinese che ha vinto il Premio César 2024 per la Migliore Musica Originale di Animal Kingdom (Le Règne Animal), divenendo il primo italiano ad aggiudicarsi questo prestigioso premio.

FIORE MIO è prodotto da Samarcanda Film, Nexo Studios, Harald House EDI Effetti Digitali Italiani con il sostegno della Film Commission Vallée d'Aoste e in collaborazione con Montura e Jeep, technical partner SONY, service di produzione L’Eubage. Sarà distribuito nei cinema da Nexo Studios in collaborazione con i media partner Radio DEEJAY e MYMovies.it.

 

Paolo Cognetti

Paolo Cognetti è nato a Milano nel 1978. Ha esordito con alcune raccolte di racconti pubblicate da minimum fax. Ha scritto Il ragazzo selvatico (Terre di Mezzo, 2013), Le otto montagne (Einaudi, 2016), Senza mai arrivare in cima (Einaudi, 2018), La felicità del lupo (Einaudi, 2021) e Giù nella valle (Einaudi, 2023). Nel 2021 ha curato L’Antonia su Antonia Pozzi (Ponte alle Grazie). Sempre nel 2021 esce, sia come film-documentario sia in forma di podcast, Paolo Cognetti. Sogni di Grande Nord. Con Le otto montagne, che è stato tradotto in oltre 40 Paesi, ha vinto nel 2017 il Premio Strega, il Premio Strega Giovani e il Prix Médicis étranger. Dal libro è stato tratto il film omonimo, vincitore del premio della giuria al Festival di Cannes 2022 e di quattro David di Donatello 2023 tra cui il David di Donatello miglior film.

MEGLIO LE TEMPESTE

 

Il Consorzio del Vermouth di Torino ha riunito i suoi Stati Generali Sempre in crescita volumi e valori di questa denominazione Nominati nuovi Ambasciatori Certificati

 


Gli Stati Generali convocati il 28 giugno scorso dal Consorzio del Vermouth di Torino hanno visto riunito tutto il miglior mondo produttivo protagonista di questa denominazione. In quelli che furono i Tenimenti Reali di Carlo Alberto di Savoia, sede oggi dell’Università di Scienze Gastronomiche, il Consorzio ha chiamato a raccolta i suoi soci, che rappresentano oltre il 96% della produzione del Vermouth di Torino. Lo commercializzano in 82 Paesi nei 5 continenti, con una produzione pari a circa sei milioni di bottiglie.

Il Presidente del Consorzio Roberto Bava e il direttore Pierstefano Berta hanno delineato un quadro preciso degli obbiettivi raggiunti in campo nazionale e internazionale nell’anno che è seguito agli Stati Generali 2023. Argomenti importanti sono stati affrontati per facilitare il lavoro dei Soci, informandoli su come seguire in maniera efficace le linee guida della vita consortile e della gestione della Denominazione:
 
- Indicazioni sui più recenti aggiornamenti relativi al Piano dei Controlli, condotto da ADM-Cert, il settore di certificazione dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM).
- Precisazioni e delucidazioni sull’etichettatura, che prevede l’apposizione del logo dell’Unione Europea e del MASAF. Questo è un segno importante di quanto significhi questa Indicazione geografica protetta, l’unica concessa a un Vermouth. Infatti la denominazione “Vermouth di Torino” rappresenta un’eccellenza del Piemonte, mostra un legame indissolubile con il territorio, fornisce maggiori garanzie ai consumatori con un livello di tracciabilità e di sicurezza alimentare molto più elevato rispetto a prodotti che non hanno questa denominazione.
Marchio di Certificazione in USA. Altro asso fondamentale calato dal Consorzio è stato l'ottenimento del Marchio di Certificazione, rilasciato dall'United States Patent and Trademark Office (Ufficio Brevetti e Marchi degli Stati Uniti). Questo infatti permette al Consorzio di proteggere e controllare rigorosamente la denominazione "Vermouth di Torino IGP" negli USA, un mercato di grande rilievo per i Soci del Consorzio.
- Il marchio consortile, depositato in Italia, in Europa e nei principali mercati internazionali, ha permesso una intensa opera di opposizione a impieghi scorretti della denominazione in nazioni europee ed extraeuropee, proteggendo consumatori, produttori, e in generale il Made in Italy.

Rispetto al mercato, Presidente e Direttore hanno presentato dati che mostrano ancora in crescita la richiesta e il valore del Vermouth di Torino, al quale vengono riconosciuti particolari pregi dai consumatori. Questo è anche un riflesso delle moltissime attività di promozione organizzate in tante parti del mondo. Fra queste, in particolare, il Mediterranean Aperitivo. Questo progetto, partito nel 2022, ha visto molte attività svolte in Regno Unito, Stati Uniti e Canada. I loro momenti principali sono stati ripercorsi agli Stati Generali dalla manager del progetto, Pauline Rita Rosa.

Nella seconda parte della giornata, nelle cantine della Banca del Vino, presso l’Agenzia di Pollenzo, il Presidente e il Direttore del Consorzio hanno tenuto un seminario sul Vermouth di Torino dedicato a giornalisti e operatori internazionali. In questa occasione sono stati nominati i nuovi “Ambasciatori ed Educatori del Vermouth di Torino”, un riconoscimento rivolto a persone che lavorano a vario titolo con passione e competenza per la conoscenza e l’apprezzamento di questo affascinante prodotto. A ricevere lo speciale diploma di ambasciatori erano presenti Mariuccia Roggero Ferrero e Diego Crippa, importanti chef canellesi, Sergio Nodone, ambasciatore presso i Cavalieri del Tartufo di Alba, oltre agli “Ambasciatori Educatori” Pauline Rita Rosa, Myles Cunliffe e Samuel Boulton che hanno gestito diversi seminari negli eventi internazionali del Consorzio.

Appena conclusa con successo la Vermouth Week 2024, iniziano subito gli appuntamenti di luglio con la fiera londinese IMBIBE, dove il Consorzio promuove l’Aperitivo Mediterraneo con i suoi partner. Seguirà a fine luglio un seminario professionale curato dal Consorzio al forum di Tales of the Cocktail, a New Orleans negli USA.

E’ sempre l’Ora del Vermouth di Torino!®
 
 
Il Vermouth di Torino
Il Vermouth di Torino è il più famoso vino aromatizzato italiano, già apprezzato alla corte reale dei Savoia. Il suo nome deriva dal termine tedesco wermut che definisce l’Artemisia absinthium (Assenzio maggiore), base aromatica principale nella sua preparazione. Nell’Ottocento e Novecento il Vermouth ideato dai liquoristi torinesi divenne famoso anche all’estero nelle sue due varianti bianco e rosso. Proprio dal capoluogo piemontese ha inizio lo sviluppo del Vermouth di Torino come lo conosciamo oggi, affascinante aperitivo conviviale. Il Vermouth di Torino viene classificato in base al colore (Bianco, Ambrato, Rosato o Rosso) e alla quantità di zucchero impiegata nella sua preparazione. Il disciplinare prevede anche la tipologia Vermouth di Torino Superiore che si riferisce a prodotti con un titolo alcolometrico non inferiore a 17% vol., realizzati con almeno il 50% di vini piemontesi e aromatizzati con erbe – oltre all’assenzio piemontese – coltivate o raccolte in Piemonte.

Il Consorzio del Vermouth di Torino
Il Consorzio ha per scopo la tutela, la promozione, la valorizzazione della denominazione, tutelandone l’informazione al consumatore finale e fornendo assistenza tecnica e formazione professionale alle aziende e ai produttori. Tra i principali compiti, anche l’attività di vigilanza per garantire la corretta applicazione della denominazione Indicazione Geografica ai prodotti consorziati.
Il Consorzio si è costituito per volontà dei produttori di Vermouth di Torino che, consapevoli della necessità di una regolamentazione, hanno definito insieme un disciplinare di produzione approvato dal Decreto del 22 marzo 2017 con cui il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha regolamentato l’indicazione geografica Vermouth di Torino/Vermut di Torino. In rappresentanza di tutta la filiera, oltre ai produttori del Vermouth di Torino, fanno parte del Consorzio anche soci coltivatori delle erbe aromatiche e officinali.