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Come ogni anno, il settembre mantovano si apre tra le voci di
scrittrici e scrittori da tutto il mondo riuniti dal festival letterario
più longevo d’Italia, in più di 300 incontri in 5 giorni.
Il Festival entrerà nelle strade di Mantova con tutta la potenza della letteratura,
si interrogherà sulle guerre e sulle democrazie, metterà a confronto le generazioni,
guarderà all’Africa con altri occhi, ci farà innamorare delle mille lingue dell’Italia di oggi
e riscoprire popoli antichi ormai scomparsi,
comporre bestiari ed esplorare le acque di fiumi e oceani,
ci farà giocare partite infinite a Dungeons&Dragons e imparare dai videogiochi,
rifletterà sui corpi che abitiamo e sulle intelligenze artificiali,
e ci porterà a scoprire la città come non l’abbiamo mai vista, di notte ascoltando parole e sortilegi di Virgilio mago e di giorno attraverso mappe disegnate
inseguendo profumi, rumori, poesie e tiri in porta!
4 - 8 settembre 2024
Le iniziative ad hoc in occasione della Daiquiri Week, che si svolgerà dal 12 al 21 luglio |
In occasione del “Daiquiri Day”, che si celebra il venerdì 19 luglio, Ron Santiago de Cuba™ ha lanciato la quarta edizione di Casa del Daiquiri, collaborando con una selezione dei migliori bar e barman a livello mondiale per offrire le loro versioni del Daiquiri agli appassionati di rum e cocktail di tutto il mondo.
Casa del Daiquiri di Ron Santiago de Cuba™ è un collettivo internazionale composto dai più rinomati barman provenienti da locali come Wax On a Berlino, 1862 Dry Bar a Madrid, Salvage a Praga, Dry Milano a Milano, The Guild a Dubai, Yarni a Cuba e Sexy Fish a Londra. Questi professionisti sono stati scelti per reinterpretare la ricetta originale del Daiquiri. Ogni locale proporrà ai suoi clienti l'esperienza definitiva del Daiquiri, introducendo le innovative varianti nei giorni che precedono il Daiquiri Day di luglio.
Quest'anno, Ron Santiago de Cuba™ ha invitato i locali partecipanti a Londra per un’esperienza significativa: la Casa del Daiquiri, svoltasi dal 10 al 12 giugno, con l'obiettivo di formare una comunità di barman legati al marchio Ron Santiago de Cuba™. Barman tra i più rinomati al mondo hanno fatto visita a Londra, città celebre per la sua famosa cultura dell'ospitalità e dei cocktail. L'esperienza ha incluso una sessione di immersione nel marchio Ron Santiago de Cuba™, un workshop sul rum presso Laki Kane, un tour dei bar come The Connaught, Donovan Bar e Amazonico, un tour e un workshop di arte di strada nell'East London e una festa conclusiva alla House of Koko a Camden. |
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La Daiquiri Week di Ron Santiago de Cuba™ si svolgerà dal 12 al 21 luglio di quest'anno, registrando sempre di più un crescente interesse: globalmente, oltre 16.700 Daiquiri sono stati serviti durante la Daiquiri Week nel 2023, anno in cui la celebrazione è stata proposta a livello mondiale per la prima volta. Nella stessa edizione, ad esempio, nel Regno Unito, i consumatori hanno apprezzato oltre 7.100 Daiquiri di Ron Santiago de Cuba™.
Questo fenomeno riflette la crescita continua nella categoria dei rum, con una previsione di vendita di 173 milioni di casse da nove litri nel 2024, rispetto ai 158 milioni del 2022. In particolare, nel Regno Unito, le vendite di rum hanno superato il traguardo di 1 miliardo di sterline, rappresentando il 14% dell'intera categoria degli spiriti. Questa crescita è spinta principalmente dal settore premium, con i consumatori che ricercano marchi autentici e di prestigio come Ron Santiago de Cuba™, motivo per cui è stata creata un'intera settimana dedicata a questo amato cocktail.
Ron Santiago de Cuba™ è tradizionalmente riconosciuto come il massimo esponente della tradizione del rum cubano del sud-est dell'isola e non è solo la scelta ideale per un Daiquiri equilibrato, ma condivide anche una storia geografica con il luogo di nascita del Daiquiri. |
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Ron Santiago De Cuba: Tradizione e Qualità
I Drink Speciali
Origini e Storia del Daiquiri Il Daiquiri deve il suo nome a un villaggio cubano vicino a Santiago, famoso per le sue miniere di ferro, intrecciando la sua storia tra leggenda e realtà. Alcuni credono sia stato creato dall'ingegnere americano Jennings Cox durante la guerra ispano-americana, mentre altri lo attribuiscono a William A. Chanler, che acquisì quelle miniere nel 1902. Una versione popolare racconta di un direttore generale della miniera che, finito il gin, servì rum, lime e zucchero ai suoi ospiti, battezzando così la bevanda. Ernest Hemingway, durante il suo soggiorno a Cuba nel 1932, lasciò il suo segno chiedendo una versione senza zucchero del cocktail, nota come "Papa Doble".
Per la lista completa dei locali partecipanti alla Ron Santiago de Cuba™ Casa del Daiquiri, visit:
Casa del Daiquiri | Ron Santiago de Cuba | Italia
Segui Ron Santiago de Cuba™
Drinkaware: Bere responsabilmente e non somministrare ai minori di 18 anni.
Ron Santiago de Cuba™ viene distribuito grazie a Rinaldi SPA, capitanata da Giuseppe Tamburi, che ha trasformato la passione per i distillati e i vini in una missione: portare nelle mani di ogni bartender gli spirits più raffinati e i vini che raccontano storie indimenticabili. Rinaldi non è solo un importatore, è un compagno di viaggio nel mondo affascinante degli alcolici, contraddistinti da autenticità ed eccellenza. Con un portfolio che cresce giorno dopo giorno, grazie alla sensibilità e alla gentilezza di uno staff che mette il cuore in ciò che fa, Rinaldi è diventato sinonimo di dinamismo, qualità e, più di tutto, empatia. |
Il primo film scritto, diretto e interpretato dallo scrittore
in anteprima alla 77esima edizione del Locarno Film Festival
e nei cinema a partire dall’autunno
FIORE MIO, il primo film scritto, diretto e interpretato da Paolo Cognetti, verrà presentato in anteprima mondiale alla 77esima edizione del Locarno Film Festival come evento di pre-apertura il 6 agosto in Piazza Grande.
Dopo il successo de Le otto montagne – tratto dal suo omonimo romanzo e diretto da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, vincitore del Premio della Giuria a Cannes 2022 – Paolo Cognetti arriva al cinema il 25, 26 e 27 novembre con un nuovo titolo, prodotto da Samarcanda Film, Nexo Studios, Harald House e EDI Effetti Digitali Italiani con il sostegno della Film Commission Vallée d'Aoste.
Protagonista di FIORE MIO, che dopo l’uscita italiana sarà distribuito in tutto il mondo da Nexo Studios (dettagli e sale a breve su nexostudios.it), è il tema più viscerale della poetica di Cognetti: quella montagna che l’autore ha esplorato anche nel documentario Sogni di Grande Nord diretto da Dario Acocella, dove ha seguito le tracce del Christopher McCandless di Into the Wild negli incredibili e remoti scenari dell’Alaska. Questa volta il viaggio di Paolo Cognetti si fa più vicino allo spettatore e racconta, in modo intimo, introspettivo e mai scontato, la sua montagna: il Monte Rosa, un luogo geografico ma soprattutto un luogo del sentire e un luogo della comprensione di quanto abbiamo intorno.
Quando nell’estate del 2022 l’Italia viene prosciugata dalla siccità, Paolo Cognetti assiste per la prima volta all’esaurimento della sorgente della sua casa a Estoul, piccolo borgo posto a 1700 metri di quota che sovrasta la vallata di Brusson. Questo avvenimento lo sconvolge profondamente, tanto da far nascere in lui l’idea di voler raccontare la bellezza delle sue montagne, dei paesaggi e dei ghiacciai ormai destinati a sparire o cambiare per sempre a causa del cambiamento climatico. Cognetti racconta così la sua montagna sulla falsariga de “Le 36 vedute del monte Fuji” di Hokusai, un’opera in cui l’artista giapponese ritrasse il Fuji cambiando continuamente i punti di vista e raccontando la vita che scorre a vari livelli: sui suoi fianchi, nelle valli sottostanti, sulla vetta ma anche nelle città più vicine da dove ancora è visibile, lontano, oltre la nebbia dell’inquinamento, il profilo maestoso della montagna.
Nel suo viaggio sul Monte Rosa Cognetti non è solo. Con lui ci sono il direttore della fotografia Ruben Impens, conosciuto sul set delle Le otto montagne e che firma anche la fotografia di Fiore Mio, e le persone incontrate durante questo viaggio. Come l’amico di una vita Remigio, nato e cresciuto in val d'Ayas, di cui conosce ogni luogo e custodisce la memoria. Ci sono Arturo Squinobal, una vita dedicata alle montagne e un volto che ne ricorda le tracce, e sua figlia Marta, che Paolo conosce sin dall’infanzia e che ha trasformato l’Orestes Huette nel primo e unico rifugio vegano delle Alpi. E ancora ci sono Corinne e Mia, donne dei rifugi che accolgono i viandanti con il sorriso caloroso e rilassato di chi ama ciò che fa. C’è il silenzioso eppure tagliente Sete, sherpa d'alta quota che ha scalato tre Ottomila - Everest, Manaslu e Daulaghiri - e si divide tra Italia e Nepal: lavora qui d'estate e d'inverno, mentre in autunno e in primavera fa la guida per i trekking in Himalaya, dove ha moglie e figli. E poi c’è il cane Laki, inseparabile compagno di camminate.
A chiudere il viaggio la presenza preziosa del cantautore Vasco Brondi, amico fraterno di Cognetti e in questa occasione, per la prima volta, al lavoro su un’intera colonna sonora. Per il film, oltre alle musiche originali, Brondi ha scrit
to e interpretato una nuova canzone, “Ascoltare gli alberi”, che chiuderà il documentario. “Fiore mio”, la traccia presente nel finale del film e che ne ha ispirato il titolo, è invece da tempo una delle canzoni più popolari di Andrea Laszlo De Simone, cantautore e musicista torinese che ha vinto il Premio César 2024 per la Migliore Musica Originale di Animal Kingdom (Le Règne Animal), divenendo il primo italiano ad aggiudicarsi questo prestigioso premio.
FIORE MIO è prodotto da Samarcanda Film, Nexo Studios, Harald House e EDI Effetti Digitali Italiani con il sostegno della Film Commission Vallée d'Aoste e in collaborazione con Montura e Jeep, technical partner SONY, service di produzione L’Eubage. Sarà distribuito nei cinema da Nexo Studios in collaborazione con i media partner Radio DEEJAY e MYMovies.it.
Paolo Cognetti
Paolo Cognetti è nato a Milano nel 1978. Ha esordito con alcune raccolte di racconti pubblicate da minimum fax. Ha scritto Il ragazzo selvatico (Terre di Mezzo, 2013), Le otto montagne (Einaudi, 2016), Senza mai arrivare in cima (Einaudi, 2018), La felicità del lupo (Einaudi, 2021) e Giù nella valle (Einaudi, 2023). Nel 2021 ha curato L’Antonia su Antonia Pozzi (Ponte alle Grazie). Sempre nel 2021 esce, sia come film-documentario sia in forma di podcast, Paolo Cognetti. Sogni di Grande Nord. Con Le otto montagne, che è stato tradotto in oltre 40 Paesi, ha vinto nel 2017 il Premio Strega, il Premio Strega Giovani e il Prix Médicis étranger. Dal libro è stato tratto il film omonimo, vincitore del premio della giuria al Festival di Cannes 2022 e di quattro David di Donatello 2023 tra cui il David di Donatello miglior film.
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