4 agosto 2022, Torrazza Coste (PV) – Una previsione di vendemmia che si prospetta tutt’altro che semplice, quella di Cantina Torrevilla,
storica realtà dell’Oltrepò Pavese. Il cambiamento climatico pienamente
in corso si prepara a mettere alla prova il lavoro dei viticoltori, a
cominciare dalla raccolta delle uve. Già si calcola un calo della
produzione, seppur i parametri qualitativi si assestano su un livello
ottimale. <<L’Oltrepò Pavese è caratterizzato da una
conformazione del territorio prettamente collinare che, già di per sé,
rende il lavoro delle squadre di raccolta complicato per le diverse
pendenze su cui si trovano ad operare – spiega il Presidente Massimo Barbieri - la
siccità che ha contrassegnato l’estate 2022 e il forte caldo creeranno
un’ulteriore sfida per la vendemmia di quest’anno. La viticoltura
oltrepadana si sta sempre più profilando come eroica e caratterizzata da
fattori, morfologici e soprattutto climatici in continuo cambiamento
che noi, come cantine, e le istituzioni non possiamo ignorare>>. Il quadro generale che va a delinearsi comprende anche l’ulteriore complicazione legata ai costi in fortissimo rialzo connessa alla situazione economica nazionale e internazionale in corso: <<Nel
ruolo di Presidente di una realtà sociale come Torrevilla, non posso
non manifestare la reale e tangibile necessità di calmierare i costi per
le imprese. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)
può essere uno strumento fondamentale in questa fase ma servono chiare
leggi attuative dei finanziamenti e bisogna accelerare i tempi. A pochi
giorni dalle elezioni è importante fare presente questo aspetto alle
istituzioni>> - continua Barbieri. Alla
previsione di una resa quantitativamente minore per la vendemmia 2022 e
ad una conseguente produzione in calo, si aggiunge anche la previsione
di una diminuzione dei consumi che durerà anche per il
2023 e che porterà molte aziende del territorio ad essere in difficoltà
nell’anno a venire. Per questo motivo si presenta la necessità di avere
progetti di applicazione del PNRR, delineati con una reale ricaduta sui
viticoltori e sulle aziende agricole oltrepadane. <<Il
rischio che corriamo è che si finisca per parlare di aiuti finanziari
certamente necessari, ma che saranno esauriti senza aver raggiunto il
tessuto produttivo. Ci auspichiamo che le istituzioni realizzino un
piano attuativo che ricada in modo tangibile sul territorio e per chi lo
lavora nel settore della viticoltura, attività simbolo dell’Oltrepò
Pavese>> - conclude il Presidente Barbieri. |
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