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venerdì 8 luglio 2022

Paesaggi d’acqua

 



Un fine settimana che l’Ecomuseo delle Acque dedica espressamente all’acqua, quello del 16 e 17 luglio: acqua quale ispiratrice di trame letterarie, acqua quale componente del territorio e del paesaggio. Nella giornata di sabato alle 17 l’attore Vincenzo Muriano interpreterà brani di Pier Paolo Pasolini al Capanno dei pescatori a Osoppo, nello splendido scenario delle Sorgive di Bars, per la serie di letture “Paesaggi d’acqua”. Domenica è in programma un’escursione guidata tra Majano e San Daniele alla scoperta della Cascata dell’Acqua Caduta, unica dell’Anfiteatro Morenico, in collaborazione con ForEst. Ritrovo al parcheggio di Cimano alle 17 (prenotazione obbligatoria al 338 7187227, massimo 30 partecipanti).

“Paesaggi d'acqua” dedica quest’anno i suoi incontri alla figura di Pasolini, in occasione del centenario della nascita. Tre gli appuntamenti promossi dall’Ecomuseo in altrettanti luoghi evocativi per valore storico e paesaggistico, cadenzati dai racconti giovanili che il poeta dedicò a Casarsa, paese natale della madre, al Friuli e alle suggestioni visive che dal territorio friulano affiorano in descrizioni di autentico trasporto lirico. Dopo l’incontro di Osoppo, si proseguirà sabato 20 agosto a Gemona alla Fontana di Silans nella frazione di Godo, per chiudere sabato 24 settembre a Buja al Lavatoio di Codesio. Dunque, tre letture in orario pomeridiano alla scoperta di un autore che sin dai suoi esordi si dimostrò sensibile al tema del paesaggio, come imprescindibile patrimonio universale.

 

Vincenzo Muriano ha iniziato il suo percorso formativo come attore nel 1996 alla Scuola “Giovanni Poli” del Teatro a l’Avogaria di Venezia. Nel 2003 si è diplomato in regia teatrale alla Civica Scuola d’Arte drammatica “Paolo Grassi” di Milano. Ha collaborato come aiuto regista a diverse messinscene: “Betty” di Remo Binosi, produzione CSS di Udine; “Misantropie” di Moliére, per la regia di Giorgio Marini; “Vivere la musica e ascoltare l’immagine”, laboratorio teatrale sulla musica di Bèla Bartòk di e con Gabriele Amadori, a Mittelfest. Nel 2005 è stato tra i cofondatori del Teatro della Sabbia, in cui sono confluite le diverse esperienze maturate negli anni di studio, con spettacoli che spaziano dal teatro alla musica, dall'arte visiva all'improvvisazione teatrale e vocale. Docente e formatore, è impegnato in produzioni legate alla riscoperta culturale, linguistica e paesaggistica del territorio friulano.

La Cascata dell’Acqua Caduta è un salto naturale di grande valenza paesaggistica alimentato dal Rio dell’Acqua Caduta. Precipita per una decina di metri nella forra formatasi nel conglomerato miocenico alternato a strati marnosi friabili ed è caratterizzata da un rivestimento di travertino inframmezzato tra la parete di roccia e il salto d’acqua. Il risultato è un monumento naturale di rara bellezza. La cascata è di fondamentale interesse, oltre che per motivi geologici, anche per i suoi caratteri naturalistici. Pochi sanno che nell’area nidifica saltuariamente il merlo acquaiolo, in una delle stazioni riproduttive più basse della regione. Agli inizi del XVI secolo ai suoi piedi era in funzione un mulino – “Mulinat” o “Mulin di Sot” – che fu abbondonato per essere rimesso in funzione nel 1917, durante la Prima guerra mondiale. Oggi del mulino non restano che pochi ruderi e un ingegnoso sistema di canalette.

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