«L’economia non può permettersi la caduta del governo Draghi, probabilmente il miglior capo di governo della nostra storia». Lo dichiara Sandro Bottega, patron dell'omonima azienda alle porte di Treviso e ideatore dei “Prosecco Bar” che stanno spopolando in tutto il mondo, secondo il quale gli effetti sarebbero devastanti, sotto molti punti di vista: «Anzitutto lo spread che, salendo, aumenterebbe le uscite dello Stato per interessi (ogni 100 punti circa 27 miliardi su base annua se dovessimo contrarre totalmente e nuovamente il nostro debito; in questo caso, data una vita media di 7 anni dei nostri BTP, si tratterebbe di oltre 3 miliardi l’anno, pari a 175 € per ogni italiano attivo), ma soprattutto aumenterebbe il costo del denaro presso le banche, che significa che i mutui costeranno di più (supponendo una durata media di 10 anni, ogni bene costerebbe almeno il 10% in più per ogni 100 punti di spread), che i leasing costeranno di più proporzionalmente e tutto questo si ripercuoterebbe sugli aumenti di prezzo, sulle possibilità di investimento e quindi sull’occupazione: insomma, un volano negativo che non sappiamo quando si potrebbe fermare e invertire».
Ma c'è molto di più, prosegue Bottega: «Un governo nuovo (sperando altrettanto valido e non anti-euro o anti-Europa), significherebbe nel frattempo un fermo alle attività necessarie alla vita del Paese e andare alle elezioni comporterebbe di avere un parlamento non attivo che per mesi non legifera (e parlamentari pagati): tutto questo significa perdita di competitività, difficoltà a portare avanti i progetti e le entrate legate al Pnrr, perdita di credibilità internazionale che oltre agli investimenti produrrebbe anche una perdita di credibilità dei nostri prodotti, della credibilità del Paese per il turismo, tutte cose che si ripercuotono nella competitività e quindi nelle entrate dello Stato e nell’occupazione oltre che nella stabilità delle nostre aziende. Gli italiani – continua il proprietario dell’azienda d Bibano di Godega di Sant'Urbano (TV), tra i principali produttori nazionali di vino e distillati – sono abituati all’instabilità politica e a politici poco preparati e, senza accorgersene, si sono trovati a perdere, in 20 anni, quasi il 30% del proprio reddito procapite rispetto alla Germania. Pazienza, ma questo particolare momento storico è il più difficile degli ultimi settant'anni e la ripartenza non può arrivare in ritardo. L’Europa si è riunita attorno a Draghi, alla sua credibilità e competenza, dobbiamo esserne fieri, tenercelo stretto e lasciarlo lavorare in pace. Essere poi derisi dal Cremlino, che ci spiega che il loro modo è l’unico che può garantire la stabilità di un Paese, è un’umiliazione per ogni italiano, noi che, insieme ai greci, abbiamo messo le basi della civiltà moderna, dove il bene di tutti va sopra ogni cosa», conclude Sandro Bottega.
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