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mercoledì 6 aprile 2022

IL CONSORZIO VINI ALTO ADIGE TRACCIA IL BILANCIO DELLA VENDEMMIA 2021: VINI BIANCHI PIÙ FRUTTATI ED ELEGANTI E VINI ROSSI EQUILIBRATI E ROBUSTI

 



Il Consorzio Vini Alto Adige ha tracciato il bilancio della vendemmia 2021, un’annata considerata all’unanimità “straordinaria” che, complice una vendemmia più tardiva e propiziata dal bel tempo, ha prodotto vini bianchi molto fruttati, eleganti ed aromatici e ottimi vini rossi.

L’annata 2021 – racconta Eduard Bernhart, Direttore del Consorzio Vini Alto Adige - ha tratto sicuramente molti benefici da una vendemmia che si è svolta più tardi rispetto agli anni passati e in condizioni meteorologiche ottimali. Le uve sono maturate alla perfezione, e grazie alle sensibili escursioni termiche fra il giorno e la notte, hanno sviluppato forti note aromatiche. Grazie al bel tempo di fine estate i viticoltori altoatesini sono riusciti a raccogliere uve molto sane e di qualità eccellente. Il risultato è un’annata straordinaria per i vini bianchi, e da buona a ottima per i rossi.

L’andamento atmosferico nei vigneti

Come è noto, uno dei fattori che più incidono sulla qualità di un vino, oltre al lavoro che viene svolto in vigneto e in cantina, sono le condizioni meteorologiche. Nel 2021 i viticoltori altoatesini hanno potuto godere di un andamento atmosferico per lo più positivo. Benché la germogliatura delle viti fosse iniziata nello stesso periodo dell’anno prima, la primavera fredda ha ritardato la fioritura. Le temperature basse e il conseguente ritardo vegetativo delle viti – fiorite da 10 a 15 giorni più tardi rispetto alla norma - sono stati una benedizione per i viticoltori, poiché hanno ridotto le gelate che invece in altre zone dell’Italia centrale o come in Francia ha prodotto danni molto ingenti. Benché nel mese di giugno si siano registrati dei picchi di caldo torrido mai riscontrati da quando si svolgono i rilievi ufficiali, in molti casi i vigneti non sono più riusciti a recuperare il ritardo accumulato in primavera.

Nel corso del 2021 la sfida maggiore sono state invece le precipitazioni abbondanti sopraggiunte in estate. Ad un giugno molto secco è seguito un luglio estremamente piovoso con il verificarsi anche di temporali intensi. La grandinata di metà luglio che ha imperversato dalla Bassa Atesina fino alla Val d’Isarco e alla Val Pusteria ha prodotto danni che sono arrivati all’ottanta percento delle rese abituali in quelle zone specifiche.

Il bel tempo di fine estate ha propiziato una qualità ottimale delle uve. L’ancora di salvezza, infatti, è arrivata a fine estate, con una fase prolungata di condizioni meteorologiche ideali per la maturazione dei grappoli, soprattutto per i vitigni bianchi, ma anche per i rossi a maturazione tardiva.

I dati sulle rese sono paragonabili all’annata precedente. Decisamente maggiore, però, è stato, tra i vini rossi, il calo delle rese registrato per la Schiava.

Avendo portato in cantina uve molto sane, con buoni gradi zuccherini e di acidità, le aziende prevedono che il 2021 possa rivelarsi un’annata di qualità superiore alla media per i vini bianchi dell’Alto Adige. Chardonnay, Sauvignon blanc e Pinot bianco spiccano per morbidezza mentre il Gewürztraminer sembra che quest’anno convinca di più quando le uve impiegate provengono da vigneti a resa più bassa.

Per i vitigni rossi il quadro è a tinte più variegate. Per la Schiava le rese sensibilmente più basse, i grappoli sani e spargoli con acini più piccoli, la buona gradazione zuccherina e la colorazione ottimale, creano dei presupposti che per questo vitigno possiamo ritenere ottimali. Se i Pinot neri della Bassa Atesina meritano un “ottimo”, il Merlot e il Cabernet oscillano fra il buono e l’ottimo, mentre il Lagrein si attesta fra il medio e il buono.
 
 

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