23 aprile - 27 novembre 2022
Conferenza stampa: 20 aprile ore 13:30
Inaugurazione: 20 aprile ore 17:00
Docks Cantieri Cucchini. Ramo del Zoccolo. Castello 40
L’acqua e il vetro generano LLIM, l’organismo con cui l’artista Lara Fluxà interagisce con Venezia.
La Catalonia presenta all’interno del programma di Biennale Arte 2022 l’Evento Collaterale Catalonia in Venice_LLIM un’installazione dell’artista Lara Fluxà, curata da Oriol Fontdevila. LLIM (limo) è un organismo che utilizza l’acqua e il vetro per interagire con i substrati passati e presenti di Venezia.
LLIM è un organismo che assimila acqua dal Canale di San Pietro attraverso un sistema tubolare di vetro. Con questa installazione, l’acqua e il vetro - due elementi idiosincratici che hanno determinato la storia della città - diventano indissolubili, le due facce di uno stesso paesaggio che è insieme naturale e culturale.
La proprietà del vetro e dell’acqua di passare in modo reversibile da uno stato all’altro della materia favorisce la collaborazione e la coesistenza dei due elementi. LLIM nasce, in questo senso, da un’intuizione dell’artista sul flusso vitale: la possibilità di vita si deve alla viscosità e alla capacità collaborativa della materia.
L’acqua e il vetro
Il vetro è stato definito da Georgius Agricola una pietra che si scioglie o un liquido solido. Primo viaggiatore a descrivere l’industria vetraria veneziana, nel Cinquecento, Agricola vedeva nel vetro l’incarnazione dell’ambiguità. Si può dire la stessa cosa della città, che vive da secoli fra lo stato solido e quello liquido, in un fragile e fluido equilibrio: Venezia sorge sui sedimenti creati dei fiumi che sfociano nella laguna, sotto la minaccia costante di dissolversi nelle acque dell’Adriatico.
L’acqua ha un potere generatore perché può diventare limo entrando in contatto con la terra. Dal nero fango del Nilo, la terra fertile, viene il termine arabo khemia, alchimia. Nella malleabilità del vetro gli alchimisti hanno trovato una fonte di ispirazione e di conoscenza per la trasmutazione dei metalli umili. LLIM non mira a ottenere l’oro o la Quintessenza: smuove il fondale di Venezia con la stessa calma con cui metabolizza e restituisce la materia al suo luogo di origine.
LLIM si lega con discrezione ai canali e alle canne da soffio, li mette in relazione e, con i suoi circuiti di liquidi, assimila progressivamente gli strati che compongono il luogo. Senza poter distinguere la causa dall’effetto, così come l’interno dall’esterno, LLIM è unita a Venezia come una bottiglia di Klein: è una manifestazione concreta del comportamento viscoso della materia.
L’installazione
LLIM è composto da una serie di serbatoi, di creazioni sferiche e tubolari di vetro che creano un paesaggio di forme organiche. L’acqua circola ininterrottamente all’interno dell’installazione interagendo con il petrolio e il latte in una sorta di performance interpretata dalla materia. Il movimento dell’acqua sarà generato dalla forza di gravità e dall’azione di pompe e valvole controllate da microprocessori PLC.
Un sistema di pompaggio installato su una sponda del Canale di San Pietro attingerà l’acqua necessaria per alimentare in modo continuo il circuito oggetto della mostra catalana. Scorrendo nel circuito, l’acqua rilascerà del fango proveniente dall’alveo del canale e dopo alcuni minuti sarà restituita al suo luogo di origine. In questo modo l’installazione, per l’intera durata della Biennale Arte 2022, movimenterà della materia dei fondali veneziani.
La pubblicazione
LLIM è corredato da una pubblicazione che sarà distribuita gratuitamente nello spazio espositivo. La pubblicazione si articola in una narrazione composta da documenti visivi e testuali che hanno ispirato la creazione dell’organismo. La pubblicazione contiene due lettere. Nella prima Jane Da Mosto, scienziata ambientale e direttrice dell’associazione We Are Here Venice, affronta le problematiche correlate alla gestione del limo nella laguna. Nella seconda Javier Peñafiel, artista visivo, riflette sul concetto di metabolismo sulla base di pratiche artistiche e architettoniche veneziane del passato.
L’artista: Lara Fluxà
Lara Fluxà (Palma, 1985) lavora abitualmente con elementi che hanno una propria poetica, come l’acqua o il vetro. Dopo la laurea in Belle Arti e il master in Produzioni Artistiche e Ricerca all’Università di Barcellona, si è specializzata nella lavorazione del vetro con vari corsi di soffiatura a Segovia, Barcellona e La Bisbal. Le peculiarità fisiche dell’acqua e del vetro l'hanno spinta a esplorare concetti e dimensioni come la fragilità, la stabilità e la sperimentazione scientifica. Con le sue opere indaga il delicato equilibrio degli ecosistemi. Ha collaborato con molte istituzioni, fra cui il Centre d’Art Lo Pati, la Fundació Joan Miró, la Fundació Felícia Fuster, la Capella de la Misericòrdia, il Museu d’Art Modern i Contemporani Es Baluard, il Casal Solleric di Palma di Maiorca, il Museu Marítim di Barcellona e il Centre d’Arts Santa Mònica.
Il curatore: Oriol Fontdevila
Oriol Fontdevila (Manresa, 1978) è curatore, scrittore e ricercatore, specializzato in pratiche artistiche e formazione, con base a Barcellona. Dottorando in Scienze umane e comunicazione alla UOC (Universitat Oberta de Catalunya), ha sviluppato progetti curatoriali in molti centri e musei d’arte contemporanea, tra cui la Fundació Antoni Tàpies, la Fundació Joan Miró, il Centre d’Arts La Virreina, il Centre d’Arts Santa Mònica, il Centre de Cultura Contemporània El Carme de València e il Vojvodina Contemporary Art Museum a Novi Sad, Serbia.
Ha fatto parte del team di curatori del progetto europeo Performing the Museum ed è stato direttore artistico di Sala d’Art Jove, un’iniziativa del Governo catalano dedicata ad artisti emergenti. Il suo saggio El arte de la mediación (L’arte della mediazione), è stato pubblicato nel 2018 da Consonni (Bilbao), grazie a una borsa di ricerca del Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid. È autore di contributi per molti libri e cataloghi d’arte contemporanea. È Visiting Professor in diversi corsi di master e programmi di studio internazionali. È attualmente professore associato presso l’università di arte e design EINA (Barcellona).
L’Institut Ramon Llull presenta per la settima volta all’Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia un evento Collaterale della Catalogna. Nella precedente edizione il Llull ha presentato il progetto To Lose Your Head, con la curatela di Pedro Azara.
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