Romanistan di Luca Vitone, progetto promosso dal Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato e vincitore dell’Italian Council 2018, torna in modalità virtuale dal 1° dicembre 2021 al 28 febbraio 2022 su Photology Online Gallery (https://www.photology.com/lucavitone/).
Opere inedite realizzate dall’artista in occasione della mostra riportano l’attenzione su un progetto artistico maturato a lungo e sbocciato in un film, una mostra e un libro (Humboldt Books) dopo aver compiuto nel 2019 un viaggio durato 43 giorni ripercorrendo a ritroso il cammino di rom e sinti dall’India all’Italia . Un viaggio che ha visto Luca Vitone partire da Bologna insieme a una troupe di sette persone e arrivare a Chandigarh, in India, attraversando Slovenia, Croazia, Serbia, Romania, Bulgaria, Macedonia, Grecia, Turchia, Georgia, Armenia, Iran e Pakistan.
L’artista genovese, nato nel 1964, è da sempre affascinato e interessato alla cultura Rom, popolo apòlide senza confini, ieri perseguitato e sterminato dai nazifascisti esattamente come gli ebrei, oggi capro espiatorio per molti paesi e governi, nonché temuto dalla maggior parte della gente che associa erroneamente e dispregiativamente la parola “Rom” (che in romanes, la lingua dei Rom, significa “uomo”) alla parola “zingaro”, e quindi alla paura, ai campi nomadi recintati, alle baracche e alle roulotte fatiscenti. Tutto questo perché l’ interconnessione culturale fa paura e spesso si è titubanti a conoscere un popolo come quello Rom dalla millenaria cultura, purtroppo non scritta ma solo trasmessa di voce in voce e che lascia dietro di sé, a sola testimonianza del proprio patrimonio di conoscenze, la musica e la lingua.
Con il progetto Romanistan, il cui titolo deriva dalle parole di Manush Romanov , rappresentante Rom proveniente dalla Bulgaria, il quale immaginò la possibilità di dar vita ad un paese Rom, Luca Vitone cerca di restituire la veridicità di un’esperienza vissuta a 25 anni di distanza dalla mostra “Der unbestimmte Ort” del 1994 a Colonia e a 42 da un viaggio che fece coi genitori in macchina da Genova sino in Iran attraversando alcune dei paesi che due anni fa ha poi percorso per arrivare a Chandigarh.
Romanistan è per Luca Vitone tante cose messe insieme, un percorso di ascolto e riflessione, la voce di tanti momenti dell’esistere, ricordi, relazioni, incontri testimoniali, paesaggi, volti: un viaggio all’interno stesso della sua arte ma anche indagine culturale, antropologica, politica e sociale, qualcosa che ha preso forma poco alla volta, giorno dopo giorno, esperienza dopo esperienza, che nasce dalla volontà di raccontare un popolo che si identifica nel suo viaggiare migratorio e che non ha mai scritto la propria storia, affidandosi solamente alle generazioni che una dopo l’altra raccolgono e trasmettono.
Romanistan è un progetto multiforme sotto forma di fotografie, cartografie, immagini, racconti e suoni dal forte connotato diaristico che vuole porsi come ponte narrativo per andare oltre gli stereotipi e le mononarrazioni, che ha portato Luca Vitone a incontrare politici, accademici, intellettuali e uomini di cultura di un popolo che in Europa conta circa 7 milioni di persone. Un’avventura che non sarebbe stata possibile senza le persone che lo hanno accompagnato, a partire da Santino Spinelli, musicista, compositore, saggista, poeta e professore universitario abruzzese, membro della International Romanì Union, riconosciuta nel 1979 dall’Onu, nonché Ambasciatore dell’Arte e della Cultura Romanì nel mondo.
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