Cinquanta case associate al Consorzio che producono 80 diverse etichette di Alta Langa Docg; 90 viticoltori, circa 300 ettari di vigneto (1/3 chardonnay, 2/3 pinot nero) e un + 42% di vendite rispetto ai valori pre-pandemia del 2019: le alte bollicine piemontesi chiudono l’anno con un sold-out che lascia ben sperare per il 2022, quando gli ettari di vigneto si assesteranno a quota 350, per una produzione attesa di oltre tre milioni di bottiglie.
Diverse le attività svolte quest’anno
dal Consorzio, una su tutte l’avvio del progetto pilota di sensibilizzazione
dei soci viticoltori per dedicare una porzione di terreno alla piantumazione di
alberi simbionti del tartufo ideato insieme al Centro Nazionale Studi
Tartufo.
“Questi alberi – spiega il presidente del Consorzio Alta Langa Giulio Bava
- potranno essere curati direttamente dagli agricoltori, o si potranno
stabilire accordi con associazioni di trifolao che se ne occupino in modo da
favorire buone pratiche di sviluppo e mantenimento delle tartufaie sul
territorio delle colline alte di Langa. Il progetto è stato annunciato lo
scorso settembre e acquisisce tanta più importanza in relazione all'iscrizione
ufficiale della ‘Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche
tradizionali’ nella lista UNESCO del Patrimonio culturale immateriale”. Il
legame tra i vini Alta Langa Docg e il Tartufo Bianco d’Alba in questi anni si
è fatto via via più stretto: un comune territorio di origine, un comune senso
del gusto, un comune sentire che ha avvicinati e ha permesso di vivere
un’esperienza che parte dalla tavola ma va ben oltre. Ormai l’abbinamento fra
le bollicine di Alta Langa e il Tartufo Bianco si è fatto strada e si è
affermato tra le ricette degli chef e nei desideri di chi ama il buon vivere:
prova ne è stata la fortunata collaborazione, per il sesto anno consecutivo,
tra Consorzio e Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba,
soprattutto durante i cooking show della manifestazione.
Ancora uno sguardo all’anno che
verrà: nel 2022 tornerà il grande evento di degustazione del Consorzio: “La
Prima dell’Alta Langa”, che riunisce tutti i produttori e le loro cuvée per
un tasting riservato al trade e alla stampa, stavolta farà tappa a Torino,
dopo le due edizioni ospitate nel castello di Grinzane Cavour e quella di
Palazzo Serbelloni a Milano.
ALTA LANGA DOCG - L’Alta Langa Docg è il metodo classico tradizionale del Piemonte. Una denominazione con una storia molto lunga: fu il primo metodo classico a essere prodotto in Italia, fin dalla metà dell’Ottocento, nelle “Cattedrali Sotterranee” oggi riconosciute Patrimonio dell’Umanità Unesco.
È fatto di uve Pinot Nero e Chardonnay, in purezza o insieme in percentuale variabile; può essere bianco o rosé, brut o pas dosé e ha lunghissimi tempi di affinamento sui lieviti, come prevede il severo disciplinare: almeno 30 mesi.
L’Alta Langa è esclusivamente millesimato, riporta cioè sempre in etichetta l’anno della vendemmia.
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