In programma due degustazioni
nella Grande Mela, con l’obiettivo di fare conoscere alla stampa americana la
straordinaria varietà e complessità del continente vitivinicolo siciliano
Palermo, 20 Ottobre 2021 - L’unicità e la specificità dei vitigni autoctoni siciliani è il
tema che guiderà le due degustazioni a New York, rivolte alla stampa americana.
Dai vini dell’estremo ponente
siciliano all’Etna, dal Passito di Pantelleria alle varietà autoctone come il Nerello
Mascalese, Nerello Cappuccio, Perricone e Carricante.
I due eventi, nella formula
“ibrida”, in persona e in collegamento digitale, sono stati organizzati in
partnership con Colangelo & Partners, l’agenzia di pubbliche
relazioni che lavora con brand premium del Food&Wine, con sede a New York e
San Francisco.
Undici le aziende siciliane
partecipanti: Baglio di Pianetto, Di Giovanna, Donnafugata, Fazio, Gorghi
Tondi, Mandrarossa, Planeta, Tasca d'Almerita, Tenuta Santo Spirito, Terra
Costantino, Valle dell'Acate. Ognuna di esse, presenterà vini ed etichette
che esprimono la complessa varietà dei vitigni autoctoni siciliani.
“Negli ultimi 20 anni, la Sicilia
ha dimostrato di essere una delle regioni viticole più dinamiche d'Italia,
grazie alla dedizione e all'impegno dei viticoltori siciliani” -afferma Laurent
Bernard de la Gatinais, presidente di Assovini Sicilia.
“La nostra missione- continua il
presidente di Assovini Sicilia- è quella di continuare a far conoscere il mondo
del vino siciliano e le sue caratteristiche distintive, promuovere la
viticoltura di qualità come espressione di un mosaico di territori, ciascuno
legato ad aspetti e caratteristiche diverse “- conclude de la Gatinais.
Le due degustazioni rivolte alla
stampa americana, promosse con il tema Unveiling indigenous Sicilian
varietals, si terranno nel ristorante italiano di Manhattan “Il Gattopardo”
il 26 e 27 Ottobre, e rientrano
nell’azione OCM Promozione USA 2021.
“La Sicilia, isola al centro del
Mediterraneo, è un continente vitivinicolo dalle straordinarie potenzialità e
con un'immensa ricchezza di biodiversità, commenta Josè Rallo.
Donnafugata "racconta" questa diversità coltivando i suoi vigneti
in quattro contesti molto diversi: dai terreni a picco sul mare, a quelli
collinari, fino a quelli di montagna, puntando al miglior abbinamento tra
terroir e vitigni autoctoni”.
“Siamo in una nuova fase, con
consumi che abbracciano diversi momenti della giornata- commenta Lilly Fazio,
vice-presidente di Assovini Sicilia e amministratore unico di Casa Vinicola
Fazio. Noi possiamo intercettare questa domanda perché i nostri vini vivono
la contemporaneità di un consumo sempre più evoluto che premia l’autenticità,
ma anche la freschezza del frutto e la piacevolezza dei profumi dei nostri vitigni
autoctoni”.
La wine list delle degustazioni,
condotta e guidata dalla sommelier Jenni Guizio, comprende venti etichette di
vini come il Frappato, Perricone rosè, Etna bianco, Catarratto, Zibibbo.
C’è anche la Sicilia del Sud est
con l’azienda Tenuta Santo Spirito di Vincenzo Gazzotti, che
presenterà al pubblico americano il Cerasuolo di Vittoria “puntando sul
terroir, la tradizione, la tipicità, come strumento per conoscere i vini
siciliani nel mondo”.
“L’aspetto su cui lavoriamo da
diversi anni è la “viticoltura del mare”, caratterizzata dalla vicinanza dei
nostri vigneti al Mar Mediterraneo e dalle sue influenze”- commentano Annamaria
e Clara Sala, di Gorghi Tondi mentre per Gunther Di Giovanna, dell’omonima azienda di Sambuca
di Sicilia, “ci sono molte antiche
varietà autoctone siciliane ancora da scoprire che rappresentano la vasta
diversità della Sicilia”.
Denominazione, territorio e
varietà, sono i tre elementi attraverso i quali Tasca d’Almerita vuole
raccontare oltreoceano la Sicilia.
“I vitigni autoctoni sono nati e
adattati alle condizioni ambientali e climatiche della Sicilia- commenta Alberto
Tasca. Condizioni ambientali che nei secoli si sono modificate e inasprite
con intensità estreme come quelle che si stanno vivendo oggi.
Per questo, le varietà autoctone
sono più resilienti e adatte alla viticoltura sostenibile del futuro, perché
intimamente legate al territorio”.
A rappresentare l’Etna sarà
l’azienda Terra Costantino, che, sottolinea come “la ricchezza del
territorio etneo e delle sue contrade fanno sì che la nostra identità come
produttori si fondi inevitabilmente sulla sartorialità”. Per Francesco
Tiralongo, amministratore delegato di Baglio di
Pianetto, “la sfida dei vitigni autoctoni biologici meno conosciuti è
iniziata diversi anni fa e passa attraverso la ricerca ed il rispetto per il
territorio. Valorizzare i vitigni autoctoni significa preservare l’eccellenza
di un territorio vario e complesso come la Sicilia e rappresentarne la
variopinta anima”. L’agenzia Colangelo ha accolto la sfida e l’interesse
a promuovere una Sicilia vinicola meno nota al pubblico americano. “La Sicilia
è una terra che esprime il suo vino in una moltitudine di sfumature e varietà”,
afferma il presidente di Colangelo & Partners, Gino Colangelo. “Mentre
uve come Perricone e Zibibbo sono molto popolari in Italia, sono ancora da
scoprire nel mercato statunitense.
Attraverso la dedizione e gli
sforzi di Assovini Sicilia, siamo sicuri di aggiungere un nuovo livello di
conoscenza e apprezzamento dei vini siciliani negli Stati Uniti”.
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