Il presidente Ciro Giordano: «Impegno per una viticoltura sempre più cosciente
del fatto che la risorsa terra rappresenta un bene da curare e salvaguardare»
del fatto che la risorsa terra rappresenta un bene da curare e salvaguardare»
Domenica
3 e lunedì 4 marzo le aziende aderenti al Consorzio tutela vini Vesuvio
saranno in scena nella cornice del Museo Archeologico Nazionale di
Napoli (MANN) per proporre le loro eccellenze enologiche e vivere
insieme un momento di crescita. Il momento cruciale di questa due giorni
sarà infatti rappresentato dal ‘Vesuvio Wine Forum - Il futuro e il
valore dei vini da suoli vulcanici tra sostenibilità e cambiamenti
climatici’, programmato per la giornata di lunedì (con inizio alle ore
9.30). Prevista la partecipazione di un ricco parterre di ospiti
composto dai rappresentanti dei diversi livelli istituzionali, dai
vertici di organismi impegnati nel settore e da addetti ai lavori. Non
mancheranno, poi, momenti di approfondimenti su di un mondo produttivo
che sarà presente al MANN con venticinque aziende e circa cento
etichette. Un’occasione unica, dunque, per conoscere e degustare
l’incredibile ricchezza enologica di un territorio vulcanico.
«La
due giorni di attività nell’interessante cornice della struttura
museale napoletana – dichiara il presidente del Consorzio, Ciro Giordano
– non costituisce solo un’azione di marketing su quello che possiamo
definire il nostro mercato di prossimità. Siamo consapevoli che
l’elevarsi della proposta gastronomica e l’incremento dei flussi
turistici che si registrano nella grande città che sorge proprio ai
piedi del Vesuvio, rappresentano sicuramente un fattore positivo per il
consumo di vino di qualità. Ma la due giorni del MANN – specifica –
vuole essere soprattutto un momento di confronto e riflessione su
tematiche vitali per il futuro del vino vesuviano. Gli effetti dei
cambiamenti climatici si percepiscono ormai con evidenza. Questi nuovi
scenari influenzeranno sempre più non solo le caratteristiche dei nostri
vini, ma dettano la necessità di volgere lo sguardo verso nuove
frontiere. Tra le nostre vigne – che costituiscono uno scenario unico al
mondo per fattori climatici, naturali e culturali – dovrà maturare una
vocazione a salvaguardare l’incredibile biodiversità che le circonda.
Una sfida che affronteremo facendo leva sulle caratteristiche della
nostra viticoltura, tutta concentrata sui vitigni storici: fattore che
rappresenta l’elemento naturale più efficace su cui innestare valide e
innovative soluzioni agronomiche e tecnologiche. Lo sforzo del Consorzio
– aggiunge il presidente – sarà quello di stimolare un processo che sia
capace di assicurare ai viticoltori vesuviani accesso al credito, alle
tecnologie, ai mercati e all’informazione per implementare pratiche
agricole sostenibili non solo al fine di garantire il giusto reddito di
chi lavora nei campi, ma anche per aumentare la resilienza del nostro
sistema agricolo. Questo significherà fungere da stimolo e supporto,
affinché le aziende maturino scelte sempre più efficaci per affrontare i
cambiamenti climatici. Si tratta di un processo che chiede azioni di
adattamento ai nuovi scenari di quel sapere millenario di cui sono
depositari i nostri viticoltori. Il compito del Consorzio dovrà essere
quello di contribuire a trovare la più efficace risposta a queste nuove
sfide, stimolando processi di riorganizzazione dello scenario agricolo
che siano in grado di garantire – soprattutto ai piccoli produttori – di
continuare a produrre a prezzi sostenibili, per la propria attività e
per i consumatori. Tutti insieme – conclude Giordano – dobbiamo
viaggiare verso una nuova alleanza sociale nel mondo agricolo. Uno
scenario in cui i protagonisti dovranno essere viticoltori sempre più coscienti del fatto che la risorsa terra rappresenta un bene comune, da curare e salvaguardare».
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