Una raccolta di 49 racconti che
ripercorrono le vicende di pioneristici agricoltori che dalla seconda metà
dell'800 diedero il via alla rivoluzione della viticoltura sannita
Sarà presentato
venerdì 23 giugno (alle ore 19.00) il libro "Vigneto Castelvenere - vite,
vini e vini" (386 pagine) di Pasquale Carlo. L'appuntamento è fissato a
Castelvenere, nella cornice del teatro comunale all'aperto del centro storico. L'appuntamento si aprirà con i saluti del sindaco castelvenerese,
Mario Scetta. All'incontro, che sarà moderato dalla giornalista Federica De
Vizia, è prevista la partecipazione di
Libero Rillo (presidente Sannio Consorzio Tutela Vini), Salvatore Falato
(presidente Strada dei vini Terre dei Sanniti), Mariagrazia de Luca (delegata Ais Benevento), Michele
Selvaggio (Istituto Storico Sannio Telesino) e Franco Buononato (Il Mattino –
Benevento). Le letture di alcuni brani
del libro, curata da Antonello Santagata (scrittore e presidente di Biblos), si
alterneranno con gli interventi di
Nicola Matarazzo (direttore Sannio Consorzio Tutela Vini), Filippo
Liverini (presidente Confindustria di Benevento) e Roberto Di Meo (presidente
Assoenologi Campania).
Il libro
raccoglie 49 racconti che ripercorrono le vicende di pioneristici agricoltori
che, tra immani fatiche e grandi soddisfazioni, diedero il via allo sviluppo
economico e sociale di Castelvenere, paese profondamente legato alla coltura
della vite. Attraverso il «Vigneto Castelvenere» si traccia la nascita della
viticoltura moderna nel Sannio, innescatasi a partire dall'immediato periodo
post-unitario. Una grande rivoluzione stimolata anche da fattori esterni: per
la prima volta vengono mappati l'arrivo e la diffusione in terra sannita dei
tre flagelli che misero seriamente a rischio la vite nell'intero continente
europeo - l'oidio, la peronospora e la fillossera - e la cui lotta generò una
profonda trasformazione, dando vita ad un'agricoltura specializzata.
La prima parte
del libro è dedicata alle importanti azioni messe in campo dai Comizi agrari sanniti
nella seconda metà dell'Ottocento, che preparano al rivoluzionario lavoro
compiuto da valenti agronomi che giunsero alla guida della Cattedra ambulante
per l'agricoltura di Benevento, l'istituzione attivata nel 1904 e che, fino al
1935, rappresentò l'epicentro dell'onda innovativa che attraversò il «vigneto
Sannio».
Una
ricostruzione che, partendo dalle prime partecipazioni sannite alle fiere
internazionali, focalizza l'attenzione sulla prima mostra dei vini, degli olii
e dei formaggi del comprensorio titernino, organizzata a Cerreto Sannita nel
1887, e sulla prima esposizione enologica - olearia provinciale che si tenne a
Benevento nella primavera del 1911. Fino a ricostruire le presenze
castelveneresi alle più importanti mostre-concorso organizzate in Italia e
all'estero: dalla Mostra del Levante di Bari alla prime Esposizione dei vini
tipici di Siena del 1933, evento che diede il via alle attività dell'Enoteca
Italiana.
Scorrono in
passerella anche dettagliate storie che fotografano la rivoluzione delle
tecniche di lavorazione in cantina, con importanti documentazioni sulle prime
produzioni di vini di qualità a le pioneristiche pratiche di spumantizzazione che
videro impegnati, all'alba del Novecento, abili produttori titernini.
L'ultima parte
dell'opera descrive, con dovizia di particolari e precisione delle fonti,
l'evoluzione dei vitigni coltivati in territorio castelvenerese e sannita. Per
la prima volta vengono disegnati i percorsi dei diversi vitigni storici, illustrate
le rotte compiute in terra sannita dai più blasonati vitigni nazionali,
raccontando anche delle sperimentali coltivazioni di varietà internazionali
attuate sul finire del XIX secolo. Uno dei racconti è interamente dedicato alla
storia del "barbera del Sannio": attraverso una meticolosa ricerca si
traccia, in modo esaustivo, il percorso compiuto tra le campagne sannite
dall'omonimo vitigno di origini piemontese, fino a risalire al momento preciso
in cui prende corpo la confusione che vede due vitigni, distinti e diversi,
accomunati dallo stesso nome.
Un lavoro
svolto con passione, dalla straordinaria valenza storica e sociale, arricchito
da fotografie e documenti che testimoniano il grande ruolo assunto dalla
viticoltura sannita a partire dalla fine dell'Ottocento.
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