Il Vicepresidente Nazionale di
Assoenologi ha raccontato la sua visione attuale sulla Spumantistica Italiana a
Borghi d’Europa
Milano, 12
Giugno 2024- Il 4 e 5 giugno presso i Chiostri di San Barnaba a Milano si è
tenuta la sesta edizione del Festival Nazionale Spumantitalia, voluto e
promosso dal Magazine Bubble’s, grazie alla passione e la competenza
dell’Editore e nume tutelare Andrea Zanfi, evento che abbraccia l’universo della
spumantistica del Belpaese.
Il 4 giugno
si sono tenuti due talk e dibattiti assolutamente imperdibili: uno sul
cambiamento climatico e su come le aziende di bollicine devono affrontarlo e il
secondo chiamato “L’effervescenza italiana” e focalizzato sulla definizione e
le identità delle varie aree spumantistiche italiane, anche attraverso
l’esperienza diretta di produttori ed enologi di spessore.
Borghi
d’Europa ha seguito con particolare interesse il primo Talk dedicato al
cambiamento climatico e, prima dell’inizio del momento di approfondimento ha
scambiato quattro chiacchiere circa la panoramica attuale delle bollicine
italiane con Massimo Tripaldi, Vicepresidente Nazionale di Assoenologi (e
Presidente della Sezione Puglia, Basilicata e Calabria).
Massimo
Tripaldi ha raccontato di quanto sia importante una manifestazione come
Spumantitalia, visto che le bollicine (sia Metodo Classico che Metodo Italiano
o Martinotti) non sono solo dei vini da dessert, ma possiedono un’identità
ampia che è in continua evoluzione in ogni regione italiana.
Secondo
Tripaldi, vanno fatte attente analisi di mercato per migliorare le vendite
degli spumanti, oltre ad essere maniacali in vigna e cantina, perché ottenere
una buona bollicina è molto difficile: serve molta più cura delle uve con
un’ottima pressatura e una misurazione costante del livello di acidità. Oggi
poi il trend è cambiato: il consumatore finale prima cercava più la longevità
nelle bolle, ora punta a etichette più pronte.
Sul cambiamento
climatico bisogna approcciarsi in maniera dinamica: è importante creare un
lavoro di sinergia tra le varie cantine per combattere l’avanzare di parassiti
come la flavescenza dorata, che è devastante per i vigneti e probabilmente
vanno riviste le forme di allevamento della vite e il lavoro sui suoli, magari
aumentando l’uso di sostanze organiche in modo da favorire l’assorbimento
dell’acqua.
Sicuramente i
grandi classici della spumantistica devono fungere da guida alle nuove realtà,nonostante
sia evidente il rischio che il cambiamento climatico può danneggiare dei
terroir storici e al contrario migliorare nuove zone con vitigni autoctoni che
darebbero delle ottime bollicine un po’ insolite.
Dopo la costruttiva
chiacchierata con Massimo Tripaldi e il talk sul cambiamento climatico si è
svolta una degustazione mirata sui Prosecco Superiore della Conegliano
Valdobbiadene Docg, a cura di Diego Tomasi (Direttore del Consorzio Conegliano
Valdobbiadene Docg) e dell’enologo e produttore Franco Adami: qui Borghi
d’Europa ha apprezzato il Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Brut
Millesimato 2023 di La Farra e il Vigneto Giardino Rive di Colbertaldo Asciutto
Valdobbiadene Docg di Adami.
Evviva!
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