Acqua di superficie da fonti rinnovabili per ridurre i prelievi da falda e, quindi, contrastare la subsidenza nella pianura bolognese a sinistra del RenoUn progetto classificato al I posto nella graduatoria del Piano Irriguo Nazionale per l'integrazione degli obiettivi di risparmio idrico, riutilizzo di acque depurate e incremento della resilienza dell'economia agricola ai cambiamenti climaticiCASTEL MAGGIORE- Oggi a Trebbo di Reno è stata inaugurata un'opera importante e molto attesa da tutto il territorio bolognese: una condotta - ponte che attraversa per 400 metri il fiume Reno. Si tratta di intervento idraulico progettato e realizzato dalla Bonifica Renana perchè la condotta in pressione rende disponibile acqua rinnovabile di superficie alla pianura a sinistra del Reno che attualmente ne è priva. Sulla tubazione, il Consorzio ha realizzato un ponte ciclo-pedonale che connette le ciclabili locali ai lati del fiume, con la ciclovia del Reno. E questo aspetto è stato particolarmente apprezzato da cittadini, amministratori locali e fans della mobilità sostenibile. Entrando nel merito tecnico dell'opera, Paolo Pini, direttore generale della Renana specifica che: "La condotta è in grado di fornire fino a 25 milioni di metri cubi d'acqua rinnovabile all'anno, a zone oggi prive di risorsa stabile. E questo grazie all'integrazione di fonti complementari di superfice di cui la principale resta il Po, attraverso la connessione con il Canale Emiliano Romagnolo. Ciò consente di ridurre l'uso dei pozzi nella zona a sinistra del Reno e, quindi, favorisce la conservazione dei livelli di falda, contrastando il grave fenomeno della subsidenza". La condotta-ponte è stata dedicata alla persona che l'ha ideata e resa tecnicamente realizzabile: l'ingegner Francesca Dallabetta, direttore dell'area tecnica della Bonifica Renana e prima donna ingegnere capo nel sistema nazionale delle Bonifiche, precocemente scomparsa a soli 61 anni nel gennaio scorso. "Questo intervento - aggiunge Valentina Borghi, presidente del Consorzio - è frutto di una visione strategica basata su risparmio idrico, integrazione di fonti di superficie e restituzione all'ecosistema Reno di una quota di acqua equivalente, per la fruizione ambientale e turistica . Un approccio fondato sulla collaborazione tra enti gestori della risorsa che ha caratterizzato e caratterizza l'intensa attività di progettazione idraulica della Bonifica Renana. Con l'obiettivo di adeguare la disponibilità idrica bolognese alle attuali condizioni di cambiamento climatico e contemporaneamente aumentare la capacità di resilienza del territorio." In virtù di questi elementi, il progetto di condotta-ponte sul Reno si è classificato primo nella graduatoria nazionale di finanziamento del Ministero dell'Agricoltura nell'ambito del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 aggiudicandosi un finanziamento pubblico di 11.788.000 euro, con i quali l'opera è stata realizzata negli ultimi 24 mesi. La condotta-ponte è stata dedicata alla persona che l'ha ideata e resa tecnicamente realizzabile: l'ingegner Francesca Dallabetta, direttore dell'area tecnica della Bonifica Renana e prima donna ingegnere capo nel sistema nazionale delle Bonifiche, precocemente scomparsa a soli 61 anni nel gennaio scorso. Al taglio del nastro erano presenti i sindaci dei Comuni coinvolti, le rappresentanze agricole, il presidente del CER, Nicola Dalmonte e il delegato di Hera Group Paolo Gelli. Ha concluso la presentazione dell'opera, la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna e assessore all'Ambiente, Irene Priolo ricordando il ruolo importanto svolto da Francesca Dallabetta nello stimolare sinergia e collaborazione tra tutti gli attori deputati alla gestione preziosa risorsa idrica Nella foto da sinistra: Irene Priolo, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Simona Larghetti, consigliere Città Metropolitana di Bologna; Giampiero Falzone, sindaco di Calderara di Reno, Belinda Gottardi, sindaca uscente di Castel Maggiore e Valentina Borghi, presidente della Bonifica Renana. |
Nessun commento:
Posta un commento