a cura di ECK Museum of Art - Lisa Leoni e Alexandra Überbacher con un testo critico di Veronica Santi
29 giugno – 28 settembre 2024 Opening: venerdì 28 giugno, ore 19 – l’artista sarà presente |
Dal 29 giugno al 28 settembre 2024 l’Eck Museum of Art di Brunico, presenta la mostra personale dell’artista Alessandro Del Pero, dal titolo “Ab umbra lumen” che raccoglie circa venti opere pittoriche di grande formato realizzate negli ultimi dieci anni tra New York e l’Italia. La mostra si inserisce nel percorso tematico annuale del museo che per il 2024 si propone di indagare il rapporto tra arte e religione.
Nell’ultima serie di quadri che Del Pero presenta per la prima volta al pubblico, lo studio della luce e delle ombre investe figure ibride antropomorfe, senza testa e poste su dei basamenti. Si tratta, cioè, di sculture in cui si riconoscono corpi di uomini e donne assemblati tra loro e che, a loro volta, si innestano a parti di animali. Una mano con lo smalto che tiene una sigaretta accanto alle ali di una farfalla o di un angelo – come nell’acrilico su tela The Climb del 2022 (160x120 cm) -, un seno scoperto sulle fauci aperte di un leone, un bicipite muscoloso che cinge la testa di un cervo – come nella tela The Hunter, sempre del 2022 (160x120 cm): un dialogo osmotico, cioè, in cui il realismo di una certa pittura fa da contraltare all’impossibilità dei soggetti trattati, sfociando in un’iperbole semantica, tanto lirica quanto paradossale. «Del Pero ci ammalia con una pittura estrema ed estetizzante – scrive Veronica Santi, autrice del testo in catalogo – ma allo stesso tempo ci mette davanti agli occhi un’interpretazione metaforica della nostra condizione attuale, in cui la necessità di appartenere ad un gruppo o di essere riconosciuti dal proprio pubblico è spesso castrata. E, forse, la parte animalesca dell’uomo rimane, potenzialmente, quella più autentica e reale.» |
La pratica di Del Pero, pur nelle inevitabili evoluzioni che intercorrono nel corso del tempo, presenta soggetti e tematiche ricorrenti care alla storia dell’arte, come ritratti, autoritratti, nature morte e crocefissioni, ma sempre ambientate in un luogo chiuso: una stanza che riflette in modo intimo e profondo sulla condizione dell’uomo contemporaneo. In tale indagine interiore, strumento principe è la luce – e il suo contrario, l’ombra – che nel loro alternarsi si autoalimentano diventando la chiave per accedere alla dimensione psicologica dell’esistenza. Come suggerisce il titolo della mostra, “Ab umbra lumen” (“Dall’ombra viene la luce”), è dunque lo studio esplicito della luce il vero soggetto di ogni opera, al di là delle singole tematiche rappresentate sulla tela. L’ombra, d’altra parte, è qui vista in chiave positiva, come seme del risveglio, porta di accesso al nostro inconscio e fonte primaria di luce. Le immagini e i loro significati più profondi prendono vita da questi due opposti, segnando in modo indelebile la cifra stilistica dell’artista e la linea narrativa della sua pittura.
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