In occasione della Giornata Nazionale del Parkinson e del concerto “Nelle mie corde”, il primo dell’Orchestra Filarmonica della Fondazione Grigioni in programma sabato 25 novembre alle ore 18 al Conservatorio di Milano, il prof. Gianni Pezzoli, Presidente della Fondazione Grigioni, parla del progetto musicale e della situazione della malattia e della ricerca in Italia.
Come nasce l’Orchestra Filarmonica della Fondazione Grigioni?
Dalla volontà di rispondere alla domanda più ricorrente tra alcuni dei nostri pazienti musicisti: “Potrò continuare ad esibirmi in pubblico?". Il Parkinson per un musicista spesso significa affrontare un percorso emotivo profondo, con pesanti effetti psicologici, perché i cosiddetti “movimenti fini” non sono più possibili così come il controllo del corpo nella sua interezza. Fare il musicista, come per tutti i campi artistici, non è una professione, ma una scelta di vita. Cambiare quindi professione significa dunque affrontare un percorso emotivo profondo, oltre che lavorativo, con effetti potenzialmente distruttivi dal punto di vista psicologico. Da questa riflessione, condivisa con il giovane Maestro Andrea Tusacciu, anche lui malato di Parkinson, è nata l’idea di un’orchestra che vogliamo rappresenti un modello di inclusività e di crescita culturale e sociale, permettendo a musicisti con e senza disabilità di suonare fianco a fianco. Inoltre, i benefici che i malati di Parkinson trarranno dalla pratica musicale apriranno le porte a un nuovo filone di ricerca per migliorare in futuro la qualità di vita di chi ha contratto la malattia.
Come è lo stato del Parkinson in Italia?
Il Parkinson colpisce circa 430mila persone in Italia e causa difficoltà motorie, tremore, perdita dell’equilibrio, rigidità, influendo sulla qualità di vita del paziente e della famiglia. La malattia ha una lieve prevalenza nel sesso maschile ed è presente in tutto il mondo. I sintomi possono comparire a qualsiasi età anche se un esordio prima dei 40 anni é insolito e prima dei 20 é estremamente raro. Nella maggioranza dei casi i primi sintomi si notano intorno ai 60 anni. Attualmente non esiste una cura e non ci sono indicazioni per un’efficace prevenzione. Sono molteplici elementi che concorrono al suo sviluppo, di carattere genetico ma anche ambientali, come l’esposizione prolungata a tossine come pesticidi o idrocarburi solventi, oppure l’esposizione a metalli pesanti come ferro e zinco.
A che punto è la ricerca?
Sul fronte della ricerca, un nuovo mondo si sta aprendo di fronte a noi in questi anni. Esistono tutta una serie di sostanze, farmaci, già in commercio, o supplementi dietetici, come antiipertensivi sartanici, alcune statine, alcuni farmaci antidiabetici come, ad esempio, la metformina che sono teoricamente in grado di prevenire parzialmente l'invecchiamento naturale; il che significa spesso prevenire malattie neurodegenerative che rappresentano invece un'accelerazione dell'invecchiamento naturale. La Fondazione Grigioni sta lavorando prevalentemente su antidiabetici ed in particolare metformina. Uno studio osservazionale effettuato su più di 8000 pazienti parkinsoniani da noi pubblicato recentemente ha mostrato che assumere farmaci antidiabetici ritarda di oltre 6 anni la comparsa del parkinson, che addirittura nel 30% dei casi non si presenta.
Foto sotto:
- Prof. Gianni Pezzoli, Presidente Fondazione Grigioni per il morbo di Parkinson
Nessun commento:
Posta un commento